NEUROPRISON

Tool, news e discussione generale

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view post Posted on 24/6/2020, 09:05

Too lazy to be scared

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Io provo la tua stessa sensazione, acuita anche dalla strategia mercantile scelta dai Tool e dalla loro casa di produzione: nella Feltrinelli della mia città sono accatastate copie "economiche" del cd (costo: 60 €), e una persona che lavora lì mi ha confessato che, in totale, ne hanno vendute la bellezza di.... una da quando sono arrivate. Non è nemmeno una questione di nicchia, è una pura discriminante anagrafico-economica: gli ultratrentenni-quarantenni-cinquantenni hanno comprato la versione deluxe online, magari sborsando 120 euro; i potenziali nuovi fan sono stati tagliati fuori dall'acquisto, e si possono consolare solo con spotify e affini. In teoria sarebbe potuta essere una strategia che, seppur classista, avrebbe avuto il suo senso se associata ad un tour, ma il covid mandò all'aria questo progetto.

Il disco in sè a me continua a piacere con moderazione e onestamente sono contento di non avere speso una lira per acquistarlo. Temo che buona parte dell'entusiasmo in giro per l'album sia dovuto al fatto che chi ha speso 100 euro per un cd alla fine se lo fa piacere per forza :D
 
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view post Posted on 24/6/2020, 09:40
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Alla fine non credo ci sia stato tutto questo entusiasmo per l'album:

www.metacritic.com/music/fear-inoculum/tool
 
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view post Posted on 24/6/2020, 09:58

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Beh, dai dati le critiche positive surclassano quelle negative. Pitchfork ha dato sempre voti bassi, quindi non fa testo. Anche gli utenti sono in maggioranza soddisfatti. Il disco dei Tool è stato un evento, e non ce ne sono stati tantissimi in ambito musicale gli ultimi anni, secondo me il fatto che non ci sia stata un'alzata di scudi degli haters è dovuto al fatto che il disco di per sè è buono, ancorchè tutt'altro che un capolavoro.
 
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view post Posted on 25/9/2021, 16:31
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Ho ascoltato FeIn ormai un numero di volte equiparabile a quello degli altri (relativamente, s'intende). E' ad oggi il mio ascolto preferito della band. Passano i decenni ma per me rimangono un punto di riferimento che va al di là del semplice gusto o della fruizione musicale. I Tool, naturalmente, mi fanno qualcosa dentro.
Credo che giudicarlo all'interno della loro discografia abbia abbastanza senso in quanto si è voluto, io in primis in passato, voler affibbiare loro un processo evolutivo (progressivo) che non hanno mai avuto. Le composizioni nel loro stile "munch" si sono stratificate, si sono arricchite, ma non hanno mai variato la dieta. Il lavoro sui tempi e sugli arrangiamenti anche in quest'ultimo episodio è straordinario e, credo nessuno, sarebbe in grado di comporre cose così, pur rimanendo invariabilmente Tool. Da un punto di vista storico che siano arrivati al #1 billboard è semplicemente senza senso ma è anche evidente che la portata storica di quest'album non può essere quella di 20 anni fa. I testi rimangono di una attualità imbarazzante ma è abbastanza tipico in quanto Maynard risulta molto astratto nei riferimenti. C'è un po' di maniera, ci sono delle soluzioni ampiamente già utilizzate, alcuni deja-vu non si evitano, ma ho anche apprezzato moltissimo il lavoro di sottrazione di Adam e di Maynard, che hanno tolto pesantezza a tutta la struttura. 7empest è un manifesto. Ce n'è almeno uno in ogni album. Non farò discorsi del tipo: sono invecchiato, non fruisco più la musica alla stessa maniera etc etc. E' un grandissimo album rock fatto da una band rock come non ce ne sono. Tuttavia se i Tool non sono la priorità nemmeno per loro stessi, perché dovrebbero esserlo per me. Questo è cambiato.

In canna un altro lo potrebbero anche avere, aggiungo.
 
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view post Posted on 28/9/2021, 21:56

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Ma secondo me invece è anche giusto farli questi discorsi: siamo invecchiati noi, sono invecchiati loro e hanno fatto bene a tenerne conto, hanno fatto un bell'album di mestiere che non si è limitato a riproporre vecchie sonorità.
Quando ho ascoltato i Tool la prima volta avevo 20 anni e sul mio lettore cd giravano rock alternativo e metal; oggi ne ho più del doppio, il lettore cd in casa o in macchina ce l'hanno ormai solo quelli dai 35 anni in su e se ci metto un disco dentro è molto probabile sia uno di Sinatra, o dei Wire, o di Scott Walker. Cerco nella loro musica qualcosa che non vi cercavo 15 anni fa, mentre molte cose che 15 anni fa mi entusiasmavano oggi mi lasciano interdetto.
Sul discorso relativo al loro percorso evolutivo non credo di poter dire niente, già da mo' sostengo che tale percorso è culminato in Lateralus e il post è stato una mezza marchetta (10.000) e un disco maturo e rassicurante di sessantenni per 40-50enni abbastanza affezionati da essere disposti a sborsare un bel po' di soldini per una copia fisica del loro disco.
 
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view post Posted on 15/4/2022, 07:56

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