NBA, i love this game...

Questo è indubbio, è infatti il contorno che mi lascia un po' perplesso, soprattutto in ottica playoff. Però ammettiamolo, quando gigioneggia Lebron è irritantissimo

I Clippers sono lunghissimi come roster e sembrano strutturati per battere i Lakers ai playoff, però a me sono sembrati poco coesi e organizzati, e meno male perchè altrimenti potremmo già chiudere il campionato oggi. I Rockets stanotte hanno perso con NY, non il miglior biglietto da visita per una squadra con ambizioni altisonanti.
Milwakee va fortissimo e sembra una corazzata, ma continuo a nutrire perplessità su Bledsoe e Middleton in post season.

Per mettere ordine

Primo turnno dei playoff quasi concluso. Vale più come esperimento psicologico che come spettacolo cestistico, probabilmente: la cosa degli spalti con le persone collegate con webcam è tra la pacchianata tipicamente made in USA e l'horror, il freddo nei palazzetti deve essere notevole e il silenzio assordante. Probabile che l'assenza del pubblico favorisca gli attacchi e penalizzi le difese, come conferma l'andamento di molte delle partite fin qui disputate. Il fatto che i giocatori siano tutti nella bolla dà l'idea di villaggio turistico, il che rende il concetto di competizione diverso rispetto alla normale NBA degli ultimi 30 anni; d'altro canto è molto bello vedere i giocatori festeggiare - come ha fatto Doncic in gara 4 - guardando la panchina e i compagni invece che il pubblico o la telecamera.
Non ho visto molto e quello che ho visto è così lontano dall'idea di partita playoff alla quale siamo abituati da rendermi difficile qualsiasi valutazione tecnica.

Siamo alle finals di conference.

Ho visto le ultime tre partite della serie Denver - Clippers; gara 5 i Clips l'hanno persa per distrazione e perchè tutto si potevano aspettare tranne un Milsap trascinatore di folle, le ultime due perchè in pratica nell'ultimo quarto non avrebbero centrato un canestro neanche fosse stato grande quanto una vasca da bagno e perchè Jokic, onestamente, ha massacrato i lunghi avversari come non mi era capitato più di vedere dai tempi di Shaq (che però lo faceva di fisico).

Bella serie a est tra Boston e Miami, due squadre che si sono scoperte abbastanza speculari. La minor fatica di Miami potrebbe contare alla fine, ma senza il "fattore campo" tutto può succedere, come dimostrato da Denver contro i Clips.

Ad ovest... prima partita fortemente condizionata dagli arbitri, oltre che dalla fatica dei Nuggets, la seconda strana, bruttarella, decisa da una prodezza. Mi fanno un po' ridere i commenti di molti "espertoni" su Sportando, che si lamentano dell'ultimo possesso difenzivo come all'epoca si lamentarono della difesa Celtics nell'ultima azione di gara3 contro i Raptors.

Considerando che doveva essere una offseason noiosa gli scambi si stanno verificando a velocità vorticosa, con OKC che continua a regalare giocatori per collezionare scelte future (forse alla 50esima scelta al primo giro sperano di vincere una pirofila) e Atlanta assai aggressiva sul mercato. I campioni in carica perdono Rondo, Green, Bradley, Howard e McGee ma prendono Schroeder, Harrell, Matthews e Gasol; i fan sono in visibilio, io sono un po' più perplesso, e onestamente gradisco di più - almeno in ottica playoff - l'Ibaka arrivato ai cuginetti Clippers.

Westbrook si accasa a Washington, Houston si ritrova con (que che resta di) Wall e una scelta protetta nei prossimi anni.
Opinione personale: discreto colpo di Washington, che approfitta della svendita di Westbrook da parte di Houston.
Avrà ragione Patient a dire che Westbrook è ambitissimo, ma ha cambiato casacca per la seconda volta in due anni e il suo valore di mercato mi sembra in netta decrescita (è passato dal valere un Chris Paul acciaccato più varie scelte all'essere scambiato con un John Wall super-acciaccato più una scelta medio-bassa).
L'anno scorso la trade comunque ha portato fortuna a CP3, che giusto giusto l'anno in cui la sua squadra non aveva alcuna ambizione non si è infortunato manco per sbaglio, vediamo se anche Wall usufruisce della medesima buona sorte.

Report mensile: inizio stagione in sordina, molte squadre prive di rodaggio e coesione, qualche buono sprazzo tecnico ma partite sostanzialmente inguardabili, anche perchè il livello di intensità è basso basso basso.
Per quanto paradossale possa sembrare, sono Indiana e Orlando ad avere mostrato le cose migliori ad oggi.

Vittoria di Milwakee, rocambolesca soltanto in considerazione di playoff assai rocamboleschi per i fatti loro.
Holiday e Tucker hanno aggiunto solidità difensiva ad un roster che ne deficitava nei playoff, il piede sulla linea di Durant in gara 7 ha fatto il resto, ma ogni titolo NBA è impalcato su episodi fortunati.

Retorica vorrebbe che mi duolessi per CP3, che neanche stavolta è riuscito a vincere il titolo, ma personalmente non provo alcun moto di solidarietà per un giocatore universalmente riconosciuto come anima mercenaria: con estrema coerenza ha sempre detto di volere giocare dove gli davano più soldi, e anche durante le finals il suo nome era più volte citato per la richiesta di 100 milioni per le prox 3 stagioni piuttosto che per le giocate decisive sul campo. Davvero è possibile provare dispiacere perchè un tizio del genere non ha vinto un titolo?

Retorica per retorica, tutta la vita quella di Milwakee squadra operaia costruita negli anni e con ottica diametralmente opposta a quella dei superteam. Bravo Antetokoumpo a dominare come mai in post season e bravi anche gli altri ad affiancarlo nell'impresa, con particolare riferimento a quel Middleton che mi ha sempre lasciato perplesso ma si è dimostrato secondo violino deluxe.