NEUROPRISON

Viaggiare y Hardcore?, Chi has queste due passioni?

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This Is Forever!
view post Posted on 8/2/2013, 16:23




Non ci apro un "The long road to..." perché probabilmente non fregherebbe a nessuno, anche perché la vedo dura che sarà un meta che possa interessare al forum tipo altre ben più note come Praga o Berlino o Chernobyl ( :lol: ), però boh, amo parlare delle cose che amo (brutto gioco di parole), e quindi vi sparo un pò di cazzi miei.

Ergo, ieri sono tornato da un viaggio, durato purtroppo solo due settimane per ragioni accademiche, che molto probabilmente è uno dei più importanti della mia vita. Per la prima volta dopo quasi 3 anni di desiderio sfrenato, e purtroppo per circostanze non proprio felicissime, metto piede in suolo colombiano. Precisamente sono stato a Medellín, e non ho comunque messo piede fuori dal dipartimento di Antioquia, se non l'atterraggio con scalo a Bogotá, ma sono assai più che soddisfatto così, spero di avere molto più tempo per visitare anche solo il resto dell'entroterra antioqueño. Vabbè, chiunque mi conosce sà benissimo che ho una passione sfrenata per l'America Latina e questo è uno dei 300 mila motivi per cui sono innamorato di questo paese stupendo che ancora nel 2013 è uno dei posti più giudicati per sentito dire del mondo (e odiato a prescindere da ogni buon duro e puro comunistoide naturalmente).

Vabbè, come tutti saprete, Medellín si porta dietro una reputazione pessima ancora oggi per le vicende riguardanti il narcotraffico tra gli anni '80 e '90. Resta il fatto che adesso siamo nel 2013 e Pablo Escobar è morto 20 anni fa, sicuramente fà parte di un passato che, nel bene e nel male, è parte della città, ma stiamo parlando di una città che è andata avanti da quel periodo buio, e al giorno d'oggi è una città moderna e motore economico del paese. Si tratta, da un certo punto di vista anche fortunatamente, di una città abbastanza immune dalle ondate di turismo occidentale sfrenato, e per questo si può vedere quella che è la Colombia vera e propria. Il sistema di trasporti pubblici è efficentissimo, molto meglio di Roma. La metro è puntuale e collega tutti i punti principali della città. I taxi fanno servizio pubblico in quanto hanno prezzi irrisori e possono essere chiamati senza incombere in tariffe aggiuntive (non ci sono distinzioni tra tariffe notturne e diurne). Sugli autobus bisogna aprire un capitolo a parte, ce ne sono a dozzine, passano massimo ogni 5 minuti, tuttavia bisogna prendere confidenza con il loro funzionamento, che per un europeo potrebbe essere abbastanza scioccante a primo impatto. Il metrocable infine collega il centro della città con i quartieri più poveri che si trovano sulle pendici delle montagne del Valle de Aburrá. Si tratta di una città che ogni anno diventa più sicura, dove i numeri delle violenze sono in continuo calo, anche se certamente sconsiglio di muoversi in centro da soli e senza un locale. Il centro oltre che ad essere caotico all'inverosimile è anche la concentrazione, purtroppo, dei peggiori disagi sociali, soprattutto povertà e prostituzione. Per il resto, la zona di Laureles è una delle mie preferite perché ci si respira quell'aria propriamente latinoamericana. Nonostante lo sviluppo economico trainante, penso che sia d'obbligo per chiunque anche solo farsi un giro con il metrocable per vedere qual'è il vero problema che affligge il paese: la disugaglianza. Basti pensare alla differenza tra il lussuosissimo quartiere di El Poblado (che si divide tra una zona più vecchia, dove si trovano molti locali carini e dove solitamente escono i ragazzi il sabato sera e una nuova fatta di palazzi nuovissimi e decisamente lussuosi) e alle baraccopoli sul retro di alcune montagne, nascoste alla vista, che sono la vera eredità di 70 anni di una delle guerre civili più inutili della storia. Basta vedere i danni che il "desplazamento" (lo spostamento dei contadini dalle campagna teatro della guerra verso le grandi città) ha fatto a questa gente (aumento di povertà, disoccupazione, disagio, ergo, violenza) per potersela smettere con il leitmotiv che fa tanto da duro di sinistra di difendere a spada tratta l'operato delle Farc contro il cattivo governo colombiano (e chiunque mi conosce sà pure quanto sono sempre stato duro contro i governi di Uribe Velez).

Me la smetto con questo spot turistico. E' solo che sento doveroso parlarne perché mi danno fastidio i pregiudizi che ancora tutti più o meno coviamo dentro di noi verso un paese bellissimo e un popolo stupendo, dal quale possiamo solo imparare qualcosa.

I biglietti aerei sono costosi purtroppo, e dato che io avevo vitto e alloggio non sò proprio quanto possano costare degli hotel. Resta il fatto che non posso non consigliarvi di andarci. Io sicuramente lo rifarò il prima possibile, magari anche quest'estate.
 
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Neuros
view post Posted on 9/2/2013, 20:22




Grande Simo :002:
 
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view post Posted on 10/2/2013, 01:51




Appena possibile posterò un paio di foto :D
 
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view post Posted on 18/7/2013, 23:38

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L'ho promesso a Simo-neuros ed ecco qui il mio racconto del recente viaggio in Iran.

Arrivati a Tehran attorno alle 5.30 del mattino sbrighiamo abbastanza facilmente le pratiche del visto (costo 50€ e non ti chiedono praticamente niente) e ci incontriamo con il ragazzo che ci porterà in albergo per riposarci dopo un viaggio particolarmente estenuante (un solo scalo ma con troppo tempo di distacco).
Colazione all'ultimo piano girevole (con vista mozzafiato ma troppo cementificata) e rimango subito stupito dell'approccio delle ragazze iraniane che notano i nostri lineamenti poco mediorientali e ci salutano subito chiedendoci da dove veniamo, come stiamo e perché siamo lì. La discussione è breve viste le nostre condizioni debilitate, ma i miei sensi si risvegliano e quel senso di sorpresa non mi permette di addormentarmi facilmente.
Avevo letto della disponibilità/curiosità del popolo iraniano, ma raramente mi è capitata tanta apertura dopo pochissimi attimi.
Dopo il tentato e malriuscito riposo, la nostra seconda guida ci accompagna al più piccolo aeroporto di Tehran per il volo interno fino a Shiraz, 1000 km più a Sud; e pure in aereo un paio di persone cominciano a curiosare sui nostri motivi del viaggio. Facendo i conti, più di dieci persone ci hanno "preso in giro" per la vittoria del volley maschile iraniano sull'Italia di qualche settimana fa.

Sbarcati a Shiraz, ci troviamo con la nostra guida ufficiale che ci accompagna in un hotel di lusso per finalmente riposare come si deve. Ritornati attivi per la sera, usciamo e cominciamo a girare per le strade molto trafficate (anche cinque file di auto in una strada con tre corsie). Visto che quella non è una zona proprio turistica, deviamo per una strada minore e ci incamminiamo su per un versante collinare abbastanza ripido. Temperatura abbastanza alta, roccia nuda e molta polvere ci accompagnano per l'improvvisa scampagnata serale e quando rincasiamo cerchiamo di rifocillarci con gli ultimi pezzi di Kinder e Kit Kat. :D

E' giunta l'ora di imbarcarci in auto e cominciare la nostra avventura on the road dell'Iran centrale.
Le rovine di Persepolis (si pronuncia Perspolis) ti danno quel senso di: "Perché le hanno ridotte così quei maledetti arabi e Alessandro Magno?".
I bassorilievi ancora rimasti sono stati volutamente scalpellati dagli arabi, mentre tutto il resto è stato incendiato da Magno o è stato eroso dal vento e dalla pioggia.
Passato questo senso di tristezza, ci prendiamo una granita perché il sole di Persepolis è veramente accecante e ustionante e riprendiamo la strada verso le tombe dei primi imperatori. La roccia scavata è sempre una grande emozione e la grandezza di questa tripla opera non riesce ad entrare nemmeno nell'obiettivo della macchina fotografica.
E' ora di pranzo e, FINALMENTE, potremo assaggiare la prima pietanza di origine persiana. Stufato di carne con riso, verdura e yogurt. Prendi il pane (loro usano la piadina) e la appallottoli con dentro carne, riso, verdura e yogurt...et voilà. Io che sono una fighetta ed ho lo stomaco sensibile non ho avuto problemi con questo miscuglio, anche se non sono nemmeno riuscito a finire tutto ciò che c'era davanti a me. Prima prova superata!
Proseguiamo verso il centro città di Shiraz e visitiamo un paio di mausolei e una moschea con un mosaico pieno di specchi...veramente spettacolare.

Il giorno successivo è dedicato a Pasargad col suo fondatore Ciro Il Grande e trovarsi in mezzo a questa piana con pochissimi reperti rimasti mi rattrista nuovamente. Immaginarsi che tutta quella distesa fosse il suo regno fa veramente impressione. Incontriamo degli archeologi che scavano attorno ad un sito, ma non trovano niente di interessante.
Finita la visita, prendiamo la direzione di Yazd e il caldo diventa veramente opprimente (non sarà umido come qui in Italia, ma 42° picchiano eccome). Sulla strada comincio a trovare i paesaggi sperduti che piacciono tanto a me: poca natura, colori chiari, pianura circondata da dei rilievi ammalianti. Rimango incantato come un bambino e provare a fare dei video per replicare tale emozione, non ha senso...altroché Grand Canyon :D
Arrivati a Yazd ci sistemiamo in un hotel/residence decisamente bello e tipico iraniano e alla sera usciamo per andare in centro (piccolo) città.
Arrivati in piazza, mi avvicinano due ragazze che mi pongono le solite domande e, istintivo e sbadato, porgo la mano per effettuare la "solita" stretta, ma mi rendo subito conto che non è accettato nelle loro usanze e si mettono a ridere entrambe. Me pirla :(
Andiamo in uno dei pochissimi bar di Yazd e il sapore del giardino persiano con i loro letti quadrati rialzati si manifesta immediatamente. Altro piatto tipico iraniano (praticamente è quello precedentemente descritto) e comincio a detestare il riso visto che lo servono SEMPRE senza olio e con lo zaffron (zafferano). Da uno che ama il riso nelle moltissime varietà italiche, è dura dover rifiutare il riso, ma non potevo accettare OGNI volta lo stesso riso per dieci giorni consecutivi.
Uscendo dal locale notiamo altri giovani turisti dall'Europa e sono un melting pot tra polacchi e spagnoli.

La mattina successiva è la partenza per il nostro punto focale; Esfahan.
La temperatura si fa più gradevole e cominciano a comparire più alberi e vegetazione ai bordi delle strade.
L'impatto con Esfahan non è dei migliori a causa del traffico e del leggero nervosismo per il lungo viaggio appena concluso e ci buttiamo subito dentro in un ristorante di lusso. La coda è lunga, ma le conoscenze della nostra guida sono molte, bypassiamo praticamente tutti e dopo 6-7 minuti siamo già dentro...Bezhad for president :wub:
Pomeriggio dedicato alla visita del ponte con i trentatre archi e camminata lungo il fiume, che è diventato un bagnatoio per molti ragazzi che si tuffano dentro. Non credo fosse ai livelli del Gange, ma potete vedere nelle foto. Verso l'ora del tramonto ci incamminiamo verso la piazza centrale che tanto desideravo vedere e appena ci entri, capisco il motivo della definizione di La più grande piazza del mondo (per la precisione di Massimo Alfredo Giuseppe Maria, non è la più grande visto che Piazza Tienanmen la sconfigge :D )
L'impatto è stordente vista la quantità di gente, la grandezza della piazza e il tintinnio dei cavalli che fanno il giro della piazza. Ci sediamo per poterla vivere un po' e subito un gruppo di ragazzi arabi ci avvicina e oltre ai soliti convenevoli ci offre uno scambio di monete persiane-europee. Continuiamo a girare tutto quel popò di roba e arrivati a dei piccoli scalini un giovane ragazzo solitario comincia a parlarci...giriamo un po' assieme a lui e un'altro giovane studente si unisce al discorso e ripartono i nostri discorsi da Perché siamo qui, etc...ci presenta pure sua mamma e sua zia (ndr, due MILF decisamente invitanti :perv: ) e non facciamo neppure in tempo a assentarci un po' che una ragazzina di NOVE anni (insieme ad una sua amica e suo padre) ci avvicina e continua a ripetermi: "I would like to know you because I want to get info about your culture, history and arts". All'inizio pensavo sapesse dire solo questo, ma poi mi ha dato autentiche lezioni di inglese. Comunque, il mio livello di inglese parlato, fa cacare.
Proseguiamo tra discorsi di scuole in Iran, Ahmadinejad, studi in Europa e tanto altro...per quasi due ore e quando ci congediamo da tutti e rimaniamo talmente inebetiti che io non riesco nemmeno a prendere sonno. Talmente è stata una cosa così inaspettata e piacevole che quella sensazione non riuscirò facilmente a dimenticarla.
Il giorno dopo visitiamo parecchie cose di Esfahan sin dalla mattina presto e i parchi persiani mi hanno dato delle emozioni notevoli. La moschea dell'Imam è di una bellezza indescrivibile...merita una giornata intera solo lei.
Verso sera, ritorniamo alla piazza principale perché ci siamo dati appuntamento con il ragazzo solitario, ma in attesa di lui, ci sediamo un'attimo su un muretto...tempo due minuti e una ragazza si alza dal prato (con familiari, tappeto e cibo al seguito) e ci offre un po' di cibo persiano. Noi ci guardiamo sorpresi e ci diciamo: "Ma stiamo sognando o cosa?". Accettiamo e non riesco nemmeno a ricordare cos'ho mangiato da talmente sorpreso che ero. Proviamo ad attaccare bottone (ndr la ragazza era veramente bella), ma l'inglese non lo parlano per niente e a malincuore rimaniamo a bocca asciutta (non di cibo). Passano altri cinque minuti ed un'altra ragazza (con la garza al naso perché la rinoplastica è frequente in Iran) si avvicina a noi e cominciamo a parlare senza il minimo problema.
Notiamo il ragazzo solitario che sta per raggiungerci al posto prestabilito, lo chiamiamo, ma lui non ci sente e proveremo a raggiungerlo successivamente. Lascio il mio amico con la ragazza e provo ad incontrato il lonely-man, ma vengo fermato da un'altro ragazzo che mi chiede le solite cose e mi suggerisce di andare a trovare un ragazzo che ha studiato in Italia e così possiamo parlare più a lungo. Declino e aspetto il tipo, ma non lo trovo e ritorno dal mio compagno di viaggio che sta parlando con la ragazza.
Andiamo avanti con i discorsi e ad un certo punto butto lì un: "I'm hungry"...non l'avessi mai detto attorno alle 11 di sera. La tipa ci invita a casa sua a quell'ora lì e io manco mi faccio problemi visto che è stata lei a proporre l'idea. Il mio amico tentenna un po, ma alla fine cede e la ragazza ci porta a casa sua.
Arrivati nella sua strada, suo papà ci guarda un po' sorpreso e ci saluta. Entriamo in casa e conosciamo i suoi genitori, sua sorella (ci proverei anche via mail, se questa mi rispondesse, azzolina) e suo fratello. All'inizio ci offrono il tè persiano e io penso sia sufficiente così....NO!
Stendono il tappeto per terra e via di cena persiana con carne, verdura, yogurt, salsa e pane...all'1 di notte.
Non sto qui a raccontarvi le scene, ma la quantità di momenti imbarazzanti è stata eccessiva...non finivo più di ridere.
Alle due passate decidono di portarci in hotel e, come vuole la loro abitudine, la tipa viene accompagnata dalla mamma e dalla sorella. Appena prima dell'hotel si fermano vicino al ponte dei trentatre archi per un'ultima ciacolada alle 3 di notte...indescrivibile!
L'ultimo giorno ad Esfahan è dedicato a dei monumenti minori ed al quartiere armeno, ma in quest'ultimo troviamo la chiesa chiusa...mah
Alla sera abbiamo appuntamento con la tipa della sera precedente (a me interessava la sorella, ma tant'è) e la aspettiamo nella solita piazza. Lei si presenta con una sua amica e decidiamo il da farsi. Ci portano in un locale fuori dal centro città e mangiamo le solite pietanze persiane. Visto che il mio amico ci provava con la tipa io avrei dovuto provarci con l'altra ragazza, ma credo di aver perso dei chili per poter comunicare con sta ragazza. Non parlava un'accidente l'inglese e nemmeno scrivendoglielo riusciva a capire. Oltre a rimanere a bocca asciutta, mi sono decisamente girati i coglioni per il nervoso che mi ha provocato. Ho persino rivalutato il mio brutto inglese :wacko:
Il viaggio prosegue distante da Esfahan ed andiamo in culo ai lupi nel villaggio di Abyaneh in cui si ritorna alla vita di cento anni fa, senza corrente elettrica e tv. Le uniche persone in giro sono anziane vestite con colori sgargianti, ma poco propense al dialogo. L'hotel in cui alloggiamo é tipo una casa di pieni di soldi e ci hanno offerto molti tè diversi...decisamente accogliente a differenza del paese.
Ci avviamo alla conclusione del viaggio, ma prima di arrivare a Tehran (città moderna e molto caotica) ci fermiamo a Kashan a visitare dei giardini veramente piacevoli. Subito dopo andiamo alla casa bioclimatica e nel momento di uscire da questa casa, due giovani ragazze (insieme alla mamma) ci fermano e desiderano parlare con noi per conoscere altra gente. Io attacco subito bottone (memore di due sere fa, volevo finire in bellezza) e instauriamo una bella conversazione, ma la guida mi avvisa del lungo protarsi di questa conversazione e ci salutiamo con delle foto e scambio di email e numero di cellulare...sono ritornato in vita :D
Alla sera torniamo a Tehran e ci riposiamo bene in attesa del lungo giorno successivo (tra inizio Ramadan e volo di ritorno ad orari inumani). L'ultimo pomeriggio iraniano lo trascorriamo in un tipico bar in mezzo ai monti (veramente suggestivo) e poi saliamo un po' in quota per ammirare l'estensione allucinante della capitale iraniana (16 milioni di abitanti e con pochi grattacieli).
Attendiamo impazientemente il calar del sole per mangiare una salsa di verdure e successivamente la guida ci porta all'International Airport Imam Khomeini per salutarci e per gli ultimi scambi di gagliardetti :cry:

Viaggio che già da ora ritengo di importanza capitale e spero di ritornarci presto perché ci ho lasciato più cuori.
Non ho visitato tanti paesi in vita mia, ma in questo mi ha colpito decisamente la curiosità della gente nei nostri confronti: il tipo che voleva offrirci alcol e ci ha definiti fisicamente dei tipici ragazzi iraniani :lol: , il germano-iraniano che mi ha delucidato la storia del Saint Pauli, i 4-5 che conoscevano tutto della nazionale di calcio italiana (mai come me, però :D ), i 15 che ci hanno perculato per la sconfitta dell'Italvolley contro l'Iran, il tipo che ci ha sgamato dentro ad una moschea abusivamente, gli antipatici e poveri pachistani, i 20 arabi con il sanguinante trapianto di capelli, quei cento che mi notavano per strada, ridevano e poi mi chiedevano da dov'ero. Capisco che sono bianco come un Dixan e biondo come un tedesco, ma non fatemelo pesare dai :lol:
Ve lo consiglio veramente e chiedetemi pure se vi serve qualche dritta sul trip.
Dulcis in fundo...è veramente brutto non dare la mano come benvenuto
Zanzara di merda...la prossima volta ti darò una borsa di sangue così non mi rompi i coglioni per scrivere sto papiro!


Volete sentire le domande dei miei colleghi al mio rientro dall'Iran? :sick:

CITAZIONE (This Is Forever! @ 10/2/2013, 02:51) 
Appena possibile posterò un paio di foto :D

Riguardo a Medellin recentemente ho sentito questa strana brutta storia (cit)
https://www.youtube.com/watch?v=qY4sxv5AMzg
 
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Neuros
view post Posted on 22/7/2013, 09:44




:lol:

grazie per la condivisione Mirketto, leggendo sembra che non abbiate fatto altro che ingozzarvi, camminare e tentare di abbordare ragazze iraniane, ghgh.
 
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view post Posted on 22/7/2013, 11:48

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Eheheh...non mi sono messo a scrivere delle varie visite, senò mi sembrava il solito report da Turisti per Caso :lol:
Comunque non eravamo minimamente noi ad abbordare ragazze...erano loro incuriosite da noi...mah
 
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95 replies since 21/1/2007, 13:07   1670 views
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