LocustStar |
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| Beh, io non mi lancerei in paragoni tra le ultime prove di Baroness e Rosetta, per il semplice fatto che si parla di due cose nettamente diverse o, per lo meno, legate da venature psichedeliche, ma solo quello. I Baroness paiono davvero aver "ripudiato" gli esordi post-core e si sono avvicinati parecchio allo stoner e al rock anni '70, riattualizzandolo secondo i nuovi paradigmi del prog. Onestamente nella sezione "Hard To The Core Zone" non ce li vedo nemmeno più: sono una band nettamente diversa rispetto a quella degli Ep. I Rosetta, invece, sono post-core al 100% e non spostano di un millimetro il baricentro del genere. Devo onestamente ammettere che oggi "Wake/Lift" l'ho già riascoltato due volte (anche adesso che scrivo le sue note escono dallo stereo) e non potrei mai negare l'assoluta bellezza delle due title-track (cosa che avevo scritto sul post precedente): la ventina di minuti che intercorre tra "Lift part I" e "Wake" è assolutamente enorme. Ma ai Rosetta non resta che questo: il doversi raccordare a soluzioni già usate e "statiche", addentrandosi in un genere dal quale i Baroness paiono volersi discostarsi con decisione, mirando a sonorità a tratti più "vintage". Per questo non metterei "Red Album" e "Wake/Lift" in comparazione, perché la loro natura è nettamente diversa e lo confermano elementi sonori ben marcati: il riffing, l'uso della voce, le atmosfere, sono troppo diversi come lavori. Fermo restando che il nuovo dei Baroness sia superiore, e di netto.
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