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| Riporto su perchè ho recuperato la discografia dei CCCP, fino a qualche mese fa testardamente snobbati per via dell'antipatia epidermica suscitatami da Lindo Ferretti. Che dire? Mi sono innamorato perdutamente di Affinità e Divergenze..., che continuo ad ascoltare in loop, Epica Etica... è quasi allo stesso livello, pur sembrando scritto ed eseguito da tutt'un'altra band (e per certi versi è così); Socialismo e Barbarie è molto buon fino a Manifesto (e contiene la meravigliosa e terrificante Stati di agitazione, una delle poche "cose" scritte in Italia capaci di rivaleggiare per intensità con i coevi Einsturzende Neubauten), poi svacca un bel po' ma rimane comunque più che godibile.
Alla luce di questa nuova scoperta, la mia top ten relativa ai gruppi italiani reciterebbe, in ordine alfabetico: Afterhours CCCP Concrete Contrazione Franti Gerda Marlene Kuntz Perturbazione Raein Verdena Non ho incluso i cantautori, che meritano a mio parere una categoria a parte, e mi rendo conto di essere molto lacunoso nell'ambito prog anni 70, ma sebbene abbia provato ad approcciarmi al genere qualche anno fa niente è riuscito a colpirmi poi così tanto quanto i sopramenzonati gruppi.
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