Per la serie "voglio tornà bambino!", ho rivisto questo:
It(Tommy Lee Wallace, 1990 - Film televisivo in due parti)
Un gruppo di individui legati da un passato comune ritornano nella natìa Derry per affrontare nuovamente, a trent'anni di distanza, una creatura infernale che ama apparire nelle vesti di un inquietante clown e che è particolarmente ghiotta di bambini.
È molto difficile spiegare il perchè la lettura di
It abbia un fascino particolare, soprattutto se si verifica in gioventù.
It può far paura, ma non è esattamente un horror; più calzante sarebbe la definizione di fantasy, perchè molto probabilmente
It è molto più fantasy sia de
Gli occhi del drago che della saga de
La Torre Nera, ma ancora non l'avremmo inquadrato perfettamente;
It è quanto di più vicino sia stato concepito nella letteratura contemporanea ad un racconto mitico, nel quale naturale e soprannaturale convivono senza forzature e il periodo dell'infanzia viene visto per quello che realmente è: non un idillio, non un inferno ma l'esatta combinazione tra le due cose.
Mai come in
It la scrittura di Stephen King è stata vera e propria mitopoiesi, nella descrizione avvolgente, accattivante, fruibile di un mondo che è come quello che conosciamo ma al contempo è anche qualcos'altro, che viene regolato da leggi che sono ben diverse da quelle che immaginiamo e in cui il valore che più di tutti ci permette di affrontare le insidie della realtà è l'amicizia.
Del resto It, inteso come la creatura che infesta le fognature di Derry e che dà il nome al romanzo, non è un mostro come tutti gli altri, è un essere in grado di tramutarsi nelle paure di ogni singolo individuo, e che non a caso assume la forma di un clown, di per sè personaggio inquietantissimo se si è bambini.
Pur essendo mastodontico nelle dimensioni - ed è sforzo titanico finirlo tutto, un'impresa epica in tutti i sensi -
It è anche il susseguirsi di tantissimi micro-situazioni orrorifiche che costellano la vita dei personaggi principali, i "lucky 7" di Derry, e in tal modo la narrazione è realmente senza respiro; i protagonisti poi sono assolutamente tridimensionali, ed è impossibile seguirne le sorti con distacco: si ha paura con (e per) loro, ci si commuove con loro, si combatte al loro fianco.
Lo stile di King avvinghia il lettore e gli permette la necessaria sospensione dell'incredulità per accettare la convivenza tra spaccati di un realismo lancinante e squarci macabri soprannaturali.
Molto più difficile mantenere la sospensione dell'incredulità di fronte ad un'opera filmica, per di più di matrice televisiva (e quindi epurata di tutti gli aspetti scomodi o troppo perturbanti presenti nel romanzo), e per questo la riduzione diretta da Tommy Lee Wallace parte già con un handicap non da poco: trasporre il romanzo senza potere seguirlo alla lettera, perchè moltissimo di quello che funziona su pagina sullo schermo, semplicemente, può sembrare ridicolo.
Nonostante questo, Wallace riesce nella prima parte del film televisivo a non demeritare, costruendo un riuscito incastro tra il presente e il passato, dando spessore ai personaggi e proponendo scene orrorifiche spesso suggestive. Il cast dei giovani poi è adorabile e surclassa nettamente quello (in alcuni casi tutt'altro che sprovveduto, vedasi John Ritter) degli adulti, con l'unica eccezzione di Tim Curry, che dà vita ad un Pennywise da annali dell'horror.
Nella seconda parte, però, il film diventa estremamente verboso, l'alternarsi tra momenti orrorifici e altri più leggeri è poco riuscita e più si va vanti più stupido, forzato e inconcludente il film diventa, fino ad un finale che - seppur pedissequamente ricalcato su quello del libro - grida vendetta al cielo.
Ad un pirmo tempo quindi sostanzialmente riuscito si affianca un secondo che va progressivamente in vacca, e questo renderebbe il film al massimo mediocre, ma così come è difficile spiegare perchè piaccia il romanzo monstre di King, altrettanto difficile è spiegare il fascino che emana la trasposizione di Tommy Lee Wallace.
It, dunque, non è da considerarsi assolutamente un gran film, eppure è uno di quelli che non può mancare nella videoteca dei fan di King.