Grey Machine, Aaron Turner, Justin K. Broadrick & more

curiosissimo di ascoltare il full.
l'anteprima di Vultures Descend mi aveva preso benissimo.

ok la prima traccia la conoscevamo già.
e la seconda... è una bomba, soprattutto per me che sono sempre stato un adoratore dei Godflesh.
si, perchè il secondo brano è proprio tanto tanto Godflesh.

non riesco a levare questo ep dal player.

attesa spasmodica per l'album che se si manterrà sui livelli di queste due tracce, sarà, gioco forza, il mio disco dell'anno.

il primo pezzo già era notevole, "we are all fuckin liars" mi piace ancor di più (Godflesh sì, ma molto "filtrati").

Intervista a Broadrick sui Greymachine.

Pre-order di Disconnected.

Disponibile anche t-shirt in pre-order nello store Hydrahead:

do the party

Sto già malissimo...

bellissima.. grafiche che puzzano di cadavere e di Broken Flag.
Benebene, ora sentiamo il disco.

EDIT: sto ascoltando.

Edited by Birsa - 5/8/2009, 12:23

in loop già da qualche giorno.

disco direi piuttosto nero, denso e parecchio noise. mamma che suoni spaventosi che ha tirato fuori JK Broadrick a 'sto giro.
layers su layers di chitarre, feedback, wah's, rumore, basso e voce iperdistorte.
la versione di We're all fucking liars del full length devasta tutto, arrivando alle vette di Mighty Trust Krusher (da Streetcleaner).
la batteria reale (non campionata quindi), da un tocco ancora più marcio e fangoso al tutto, in maniera diametralmente opposta a quanto sono stati (per buona parte della loro carriera) i Godflesh, cui la drum machine ha sempre conferito quell'alone asettico e "chirurgico".

in poche parole, è esattamente ciò che mi aspettavo e che volevo da loro.

serio candidato a disco dell'anno per me.

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Ma dov'è la batteria vera?


Vero. Anche i suoni del disco "sanno" di Broken Flag, come a volere costruire una versione aggiornata di quanto fatto anni fa da Ramleh, Skullflower e Mauthausen Orchestra. La cosa interessante è anche la contaminazione di questa attitudine con la circolarità subwoofer-driven del dub, che è sempre appartenuta a JKB, ma che non esplorava da anni.
"Just Breathing", è forse l'unico pezzo in cui si sente davvero la mano di Aaron Turner nel riffing, anche se la sua chitarra si posa su ritmiche dub-industriali che le fanno prendere una piega del tutto nuova.

in ascolto ora.
disco bellissimo sembra che in un colpo solo Aaron Turner e JK Broadrick abbiano ritrovato l'ispirazione.
quoto quello detto da birsa e bobafett, serio condidato a disco dell'anno.
sento molto godflesh dentro e se possibile ancora più claustofobrico.
bellissimo l'utlizzo delle voci e del noise.
il suono del basso vince su tutto quello che è stato suonato con lo stesso strumento quest'anno.
industrial.

Sei un figo

lo so