Neuro-prison, Siamo tutti imprigionati nella nevrosi?

non mi sono espresso bene: il nocciolo era sul fatto che non sono un preso male (visto che prima parlavo solo di dolore sofferenza depressione e altre amenità), non sul fatto che non vada bene usare la musica per far passare certi momenti. anzi, se guardi bene proprio tre righe sopra ho scritto che "ascolto i converge per sublimare il dolore"

Ma la grammatica E' IMPORTANTE!!!
Dai, scherzo.
Comunque sì, ho capito cosa intendi, ma alla fine è tutta roba personale. Se soffro, soffro, indipendentemente se gli altri soffrono con me o no.

Molto bella questa discussione.
Secondo me tutto dipende dalla sensibilità delle persone. Mi spiego meglio.
E' ovvio e risaputo che tutti provano nella loro vita sentimenti e stati d'animo "nevrotici", com'è vero che esistono il 'bene' e 'l'amore', così è vero che esistono il 'male' ed il 'dolore'. Ma ciò è assolutamente soggettivo in quanto nessuno può dire con esattezza ed oggettività cosa davvero sia disturbante o estremo o ancora cosa sia veramente la sofferenza.
Secondo me ognuno vive delle situazioni e, a seconda del proprio carattere, della propria inclinazione e del proprio background reagisce di conseguenza.
Non è detto che il dolore o la depressione o la rabbia siano espressi per forza da generi estremi o, per meglio dire, non convenzionali. Uno può trovare rabbia, angoscia, sofferenza, dolore anche in un'opera lirica.
Tutto dipende da come vengono interpretati dalle persone i segnali provenienti dal di fuori.
Per qualcuno i Sunn O))) possono essere terribilmente disturbanti, altri potrebbero ascoltarli tranquillamente passeggiando per strada di domenica pomeriggio, per fare un esempio stupido.
E non vorrei peccare di presunzione o altro, ma io trovo che gli appassionati di musica (così come quelli dell'arte in senso più ampio) siano in qualche modo persone più sensibili rispetto "agli altri", che in un certo senso siano destinate a soffrire di più.
L'arte serve a suscitare e ad estrapolare emozioni e sentimenti che nella vita di tutti i giorni vengono spesso nascosti o repressi, io la vedo così. Checchè se ne dica io trovo che la musica sia la forma d'arte più immediata e vicina alle grandi masse, è così vasta da poter racchiudere - più o meno - tutto e tutti.

Riguardo allo studio dell'università di Warwick linkato sopra, trovo che abbiano proprio scoperto l'acqua calda, sti psicologi. E' normale che chi ricerca stati d'animo in un'opera (di qualunque genere) sia più intelligente, sennò staremmo tutti a guardare Uomini e Donne e a farci ficcare in testa le idee che vogliono gli altri.
A tal proposito ricordo una discussione che ebbi con una compagna di classe alle superiori.
Il prof di letteratura spiegava Svevo ed io ero molto interessata alla lezione. Ad un certo punto questa mia compagna di banco se ne esce dicendo che se Svevo avesse pensato a cercarsi un lavoro onesto non si sarebbe fatto tutte quelle seghe mentali. Lavoro onesto?
Io sono rimasta scandalizzata da questa affermazione.
Fatto sta che lei è uscita dalle superiori con 92, io con 70, ma ciò non vuol dire che sia più intelligente di me. Anzi.
Il Q.I. non vuol dire proprio niente, così come i risultati scolastici.

D'accordo TOTALMENTE su tutto, però una cosa sull'ultima frase:
il Q.I. conta, secondo me..
I risultati scolastici invece non sono indicativi di nulla. Al massimo della voglia e del tempo che uno ha di studiare.

Porca troia e perchè io non avevo mai visto questa discussione? e sopratutto perchè mi ci infilo alle 3 e 40 del mattino?
Forse perchè son due ore che ascolto Sunn O))) e Codeine, Slint e Low??
Può essere.

Cmq sta di fatto che personalmente credo che ognuno di noi abbia un istinto di sopravvivenza che lo porta ad esorcizzare i propri mali in qualunque modo possibile...e spesso (almeno per me) ascoltare certa musica è una sorta di sfogo.
Vedo di spiegarmi... quando metto su un disco dei Sunn O))) lo faccio principalmente perchè ho bisogno di sentirmi attorniato da atmosfere pesantissime, forse per cercare un distacco totale dalla realtà in cui mi ritrovo, o forse semplicemente per mettere una barriera fra me e il resto del mondo.
Ovvio poi è sicuro che siamo affascinati da ciò che non comprendiamo fino in fondo, e forse questa musica così estrema ha questo d'insito in se, il fatto che non sempre riusciamo a comprenderla, oppure abbiamo la sensazione opposta ovvero che solo noi in quel momento riusciamo a comprenderla mentre gli altri (famiglia, amici, lavoro eccc...) sono totalmente avulsi dalla nostra situazione e solo determinate sonorità riescono in qualche modo a "darci pace"...

Non credo di essermi spiegato bene, però è così è una questione di pelle, di sensazioni, di vibrazioni.
La musica non è mai malvagia, siamo noi che gli diamo connotazioni positive o negative... nel bene o nel male la musica è quello che noi vogliamo che sia!

...di pochi esseri umani!
nel mondo in cui vivo gli esseri umani hanno bisogno della partita la domenica, di qualche scopata e di qualcuno con cui parlare di cazzate, altro che di arte!



tre anni fa avrei risposto "per sfogare certe mie emozioni estreme, trovare rifugio, per trovare qualcosa di simile a come mi sento...", ora noto che ascolto musica per il puro piacere di farlo, prestando più attenzione a come è fatta che a cosa mi vuole dire, e intendo tutta la musica, anche quella più cupa/triste/violenta/ecc.
Tre anni fa quando ascoltavo i Neurosis era per sfogarmi, ora se lo faccio è perché mi piace la loro musica, il loro suono, mi piace l'impatto fisico che ha (in modo simile a come mi approccio alla musica da ballare, cioè per muovere il culo); stessa cosa per i Death in June per fare un esempio: li ascolto perché mi piacciono le loro canzoni, le canticchio pure anche se magari il loro scopo è distruggermi emotivamente piuttosto che intrattenermi...