| Non posso stabilire se Dio esiste o no, non posso dare nulla per scontato.
Considero attribuzioni come bene, male, ordine, caos, razionale, irrazionale, semplici prodotti della mente, quindi validi sempre e solo relativamente, sono concetti incapaci di abbracciare la realtà intera.
L'unico detentore di una visione (ma visione non è il termine giusto) assoluta, pura e anche semplice dell'esistenza è Dio, al quale non posso dare attribuzioni. E' tuttavia connaturato nella parola stessa che esso sia eterno, immutabile e d'ovunque, altrimenti non si parlerebbe di Dio.
E cos'è eterno, immutabile e d'ovunque? La vita, la realtà (l'essere in sè intendo, non la realtà degli eventi, ovviamente tutt'altro che immutabile)...ecco, io ho identificato la vita in Dio. Pura idea, entità seprata dal mondo, antropomorfo...non ho la più pallida idea di come sia e anche se me lo dicessero o lo vedessi sarei in grado di dargli solo attributi personali, relativi e umani.
Ho fede in Dio perchè sono parte della realtà. Dunque ho fede in me stesso perchè sono parte di Dio...è un rapporto che si completa. In questo rapporto continuerò per sempre ad avvicinarmi a Dio, ma all'infinito.
Riassumendo la mia concezione: la vita ha un principio e questo principio non può che essere Dio; la vita dovrebbe essere un cieco impulso alla sopravvivenza ma non lo è per l'esistenza di sentimenti (anche l'odio), che secondo me sono autentici, dei quali non riesco a spiegarmi l'esistenza con il solo fatto degli impulsi neurali (me la spiego dunque con Dio); Dio non sceglie per me. E' vicino e distante a seconda di quanto mi voglia avvicinare io.
Mi piacerebbe avere dei commenti riguardo questa mia interpretazione, anche tramite PM.
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