NEUROPRISON

If God was one of us

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 24/9/2008, 21:27
Avatar

An eternal outsider...

Group:
Member
Posts:
15,144
Location:
Neither here nor there

Status:


CITAZIONE (Nahkaal @ 24/9/2008, 22:05)
Allora Brahma disse: "La nasconderemo profondamente in lui stesso, perché non penserà mai a cercarla proprio lì". E da allora, conclude la leggenda, l'uomo è andato su e giù per la terra, esplorando, arrampicandosi, tuffandosi e scavando, cercando qualcosa che è già dentro di lui.

Buonasera, ti stavo attendendo al varco... :woot:
Conoscevo già questa leggenda e l'ho sempre trovata molto bella.
 
Web Contacts  Top
Nahkaal
view post Posted on 25/9/2008, 10:03




CITAZIONE (Vortex Surfer @ 24/9/2008, 22:17)
Non entro nel merito, però.... se è una cosa che è in noi, perchè la dobbiamo chiamare divinità? Perchè dobbiamo considerare la parte migliore di noi come un qualcosa di "esterno" da noi?
Non capisco questo meccanismo. Lo dico senza ironia o peggio saccenza.

E' un po' come ha già detto Damar, ma si tratta di qualcosa di ancor più stupefacente e, naturalmente, occultato a regola d'arte.

Il meccanismo è semplice. C'è una frase famosa di Gesù Cristo che dice: "il Regno dei Cieli è dentro di voi", ricordate? Bene, loro hanno pensato bene di metterlo là fuori da qualche parte, un po' come nella leggenda indiana, che è meravigliosa in questo senso, perchè racconta una grande verità.

"Loro" sono i poteri dominanti (clero e stato) e in particolar modo la religione cattolica, in questo caso.
Dal Concilio di Nicea (300 d.c.), hanno ben pensato di stravolgere completamente il significato della storia del Cristo e porsi come intermediario fra l'uomo e Dio, per conservare e perpetuare il proprio potere sulle masse. Ancora oggi viviamo questa situazione, nella misura in cui non abbiamo la minima idea di chi siamo, da dove veniamo e perchè siamo qui.

Nella Bibbia è scritto: "Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza". Particolare, se la sviscerate correttamente, non trovate?
Ma se siamo a immagine e somiglianza di Dio, allora non siamo forse Dio noi stessi, anche solo in una certa misura?

Citando ancora Gesù: "Queste cose io ho fatto, ma queste cose e di più grandi voi potete farne" (non è presa paro paro ma questo è il senso).
Non vi suona un attimo in antitesi con tutto ciò che conoscete? Noi possiamo fare le cose che ha fatto Gesù Cristo? Eh!?! E come si fa?

Poi ci sarebbe da analizzare il Dio vendicativo del vecchio testamento, che giudica e punisce i suoi fedeli che hanno peccato contro la sua legge: questa è forse la Follia più grande che ancora oggi ci portiamo dietro come retaggio, anche a livello genetico... E non è nient'altro che una metafora che illustra il ruolo delle voci nella nostra mente che ci impediscono di raggiungere il centro di noi stessi. Potremmo scriverci qualche libro solo su questo, ma per il momento mi fermo qui.

Concludo con l'estratto di un libro che narra la vita e il percorso di un iniziato, in un'antica scuola di saggezza:

[...]Un'altra volta mi riprese dicendo: "Ragazzo, cos'è Dio?". Mi si mise davanti, con i piedi saldamente piantati in terra, come un gladiatore prima del combattimento!
"Dio è il Creatore, è Amore, è il Grande Architetto!". Avrei voluto aggiungere qualcos'altro, ma mi fermò con un gesto della mano.
"Ortodosso. Guarda ragazzo, guarda dentro al tuo cuore di maestro. Lì troverai la vera risposta. Non si tratta delle risposte che hai ottenuto durante la tua preparazione. Prova con questa.
Dio è energia divina, illimitata e perfetta. Dio non è amore. Dio è tutte le cose, è amore non più di quanto sia odio, è tenerezza non più di quanto sia rabbia. Dio è energia creatrice dentro alle cose fisiche e terrene, ma non è fatto di esse. Dio non è niente di meno della totalità. In particolar modo Dio non è un potente vecchio irascibile e vendicativo che indossa una veste bianca e siede su una nuvola circondato da angeli che suonano l'arpa, come l'hanno dipinto i tuoi profeti ebraici. Dio è energia perfetta, radiosità perfetta. Ma è innominabile. Questo è il significato del termine ebraico Jod, di Re in egizio, di Kach Och per i caraibici. E' la via del Tao. Non lo si può definire. Conosci Dio solo quando hai l'esperienza divina, quando fai resuscitare dalla tua carne il Dio radioso che vi è sepolto. Perchè tu, dentro di te, sei proprio Dio".[ ... ]


da "I Nove Volti di Cristo", di Eugene E. Withworth



 
Top
view post Posted on 25/9/2008, 11:05

Too lazy to be scared

Group:
Moderatore
Posts:
10,053

Status:


Questa interpretazione è molto affascinante e getta nuova luce sulla dottrina cristiana.
Ma prova a metterti nei panni di uno che non crede in Gesù, nella Bibbia, in Dio. Il tuo ragionamento dovrebbe "andare a ritroso", nel senso che non si parte nè da dio, nè da Gesù nè dalla bibbia, ma dall'uomo. E come dice Feuerbach, l'uomo è consapevole dei suoi limiti (la mortalità, l'impossibilità di essere in più di un posto contemporaneamente, la debolezza nei confronti di calamità e altri eventi naturali) ed è quindi portato ad immaginarsi una versione di sè stesso 2.0, privo di tutte tali limitazioni, onnipotente e immortale. A me sembra logico che l'uomo trovi in sè stesso la divinità, perchè è proprio lui che l'ha generata.
 
Top
Nahkaal
view post Posted on 25/9/2008, 13:42




Guarda, dal punto di vista logico, appunto, si potrebbe intendere anche così, come un superamento immaginario, virtuale, utopico, come fuga dalla propria impotenza. Ma io non parlo di questo quando scrivo o quando riporto certi passaggi da altre fonti.

Non parlo neanche di credi o dogmi religiosi o che altro. Questa che propongo è conoscenza iniziatica che deriva da una scienza esoterica millenaria che risale praticamente (nel senso di pratica) all'alba dei tempi.

Quando parlo di scienza esoterica, intendo che è verificata proprio dall'esperienza degli iniziati. Riquotando il passaggio che ho riportato:

CITAZIONE
Conosci Dio solo quando hai l'esperienza divina, quando fai resuscitare dalla tua carne il Dio radioso che vi è sepolto. Perchè tu, dentro di te, sei proprio Dio".[ ... ]

"Esperienza" significa vivere quella cosa, essere quella cosa. Possiamo parlarne filosoficamente per l'eternità, ma tutte le teorie e le filosofie non sono mai verificate (e quindi realtà accettata) fino a quando non vengono provate (sperimentate) fisicamente. E chi è che le sperimenta? Noi.

Se parliamo dell'uomo, alla creazione non esiste ancora una spiegazione universalmente accettata e comprovata, a meno che non tiriamo in ballo la storiella di Adamo ed Eva, ma torneremmo ancora a parlare di Dio in questo caso (il loro, s'intende, di Dio).
Possiamo anche parlare di Big Bang, del bosone di Higgs, delle particelle subatomiche etc., ma da dove arriva o deriva tutto ciò?

Nessuno ha ancora una risposta a questo, per un semplice motivo: non si può avere la risposta fino a quando non si incarna la risposta, fino a quando si comprende che la risposta siamo noi stessi in quanto manifestazione della creazione. E' importante comunque che ci sia la domanda, a priori.

 
Top
fa_
view post Posted on 27/9/2008, 08:28




In un ottica occidentalizzata di una visione orientale...cioè cosa ci capisco io, in quanto occidentale, di tutte le metafore che raffigurano dio nelle culture che non sono la mia (Non faccio riferimento alla mia cultura perchè come credo tutti siate daccordo il Cristianesimo che ci arriva e che percepiamo è definitivamnete distorto e compromesso rispetto il suo messaggio originale).
Comunque da quel che ci capisco io (interpretando una visione mitologica sia ben chiaro) dire che Dio è dentro o fuori di noi... dipende solo dal fatto che è da quando nasciamo che separiamo e classifichiamo. E quindi creiamo un fuori e un dentro di noi. Separato. Però anche logicamente questa è una pura convenzione.
Gran parte dei miti sulla creazione riguarda il vuoto che per comprendere se stesso, si divide da se stesso in modo da potersi riconoscere. Il punto è qui: se il vuoto (Dio, Brahman, Jave, grande puffo)... ha bisogno di riconoscersi vuol dire che non è consapevole di se, ma sta crescendo. Noi siamo quella sua parte "che classifica". Ma dire parte è sbagliato perchè una convenzione. Allora noi siamo Dio che classifica?.
Questo è limitante... però guarda caso alla fine del processo evolutivo che conosciamo (un casuale scontrarsi di vite che si nutrono di vita (dio che si nutre di se stesso, in infinite mitologie...anche l'eucarestia cristiana)), mi sembra che l'essere umano sia l'unico produttore di coscienza.

Poi c'è il tempo, che è una nostra percezione quindi in questo istante tutta la creazione è iniziata e finita...per cui Dio è sia cosciente sia incosciente di Se. E questo razionalemente non possiamo concepirlo.
Per cui c'è qualcosa che la nostra capacità di classificare non è in grado di capire...
Però se smettiamo di separare e di classificare una cosa alla volta, cosa per cui siamo ingabbiati in sequenzialità temporali...forse potremo fare esperienza di non separazione. Cioè del tutto cioè di Dio.

Questo è un minestrone di pensieri nati sulla comparazione di mitologie di tutto il mondo, poichè guarda caso c'è sempre un filo che lega tutti i miti della creazione (ma non solo... si veda il messia nato da una vergine, il cammino dell'eroe ecc.. ).


EDIT:

un po' di considerazioni non mie...rileggendo questa cosa mi sono accorto di aver preso parecchio spunto da qui. Però al momento non me ne sono reso conto:

Chi ha sperimentato che, attraverso i simboli, gli opposti si possono <<naturalmente>> unire in modo da
non divergere e non essere più in conflitto tra loro, ma in modo tale che si completino vicendevolmente e
diano forma e significato alla vita, non trova più difficile concepire l’ambivalenza nell’immagine di un Dio-
natura o un Dio-creatore. Al contrario, capirà allora il mito della necessaria incarnazione di Dio – l’essenza
del messaggio cristiano – come il proficuo confronto dell’uomo con gli opposti e la loro sintesi nel <<sé>>, la
totalità della sua personalità. Le inevitabili contraddizioni interne nell’immagine di un Dio creatore possono
essere riconciliate nell’unità e nella totalità del <<sé>> come coniunctio oppositorum degli alchimisti, o
come unio mystica. Nell’esperienza del <<sé>> non sono più, come prima, gli opposti Dio e uomo, che sono
riconciliati, ma piuttosto gli opposti che sono all’interno dell’immagine di Dio stesso. […]
In virtù del suo spirito riflessivo l’uomo si è sollevato dal mondo animale, e con la sua intelligenza dimostra
che in lui la natura ha conferito un’alta ricompensa proprio allo sviluppo della coscienza. […]
Se il creatore fosse cosciente di Sé, non avrebbe bisogno di creature coscienti; né è verosimile che le vie
estremamente indirette della creazione – la quale profonde milioni di anni per lo sviluppo di innumerevoli
specie e creature – procedano da una intenzione rivolta ad uno scopo. La storia naturale ci narra di una
casuale e provvisoria trasformazione delle specie per centinaia di milioni di anni , di divoratori e divorati. La
storia biologica e politica dell’umanità è una elaborata ripetizione dello stesso fenomeno. Ma la storia dello
spirito offre un quadro diverso. In essa interviene il miracolo della coscienza riflettente, la seconda
cosmogonia. L’importanza della coscienza è così grande che non si può fare a meno di supporre che da
qualche parte, in tutta la smisurata e apparentemente senza significato organizzazione biologica, si
nasconda l’elemento significativo, e che questo abbia alla fine trovata la via per manifestarsi al livello degli
animali a sangue caldo, dotati di un cervello differenziato, via trovata come per caso, non prevista e voluta,
e pure presagita, sentita per un <<oscuro impulso>>. […]
Il bisogno di affermazioni mitiche è soddisfatto quando ci costruiamo una visione del mondo che spieghi
adeguatamente il significato dell’uomo nel cosmo, una visione che scaturisca dalla nostra interezza
psichica, cioè dalla cooperazione della coscienza e dell’inconscio. La mancanza di significato impedisce la
pienezza della vita, ed è pertanto equivalente alla malattia. Il significato rende molte cose sopportabili,
forse tutto. Nessuna scienza sostituirà mai il mito. Non <<dio>> è un mito, ma il mito è la rivelazione di una
vita divina nell’uomo.[…]
Il mito è o può essere ambiguo, come l’oraciolo di Delfi, o come un sogno. Non possiamo e non dobbiamo
rinunciare a far uso della ragion; e neppure dobbiamo abbandonare la speranza che ci soccorra l’istinto –
nel qual caso un Dio ci sostiene contro Dio, così come già comprese Giobbe. Tutto ciò attraverso cui si
esprime l’<<altra volontà>> è materia formata dall’uomo, il suo pensiero, le sue parole, le sue imamgini, e
tutte le sue limitazioni. Di conseguenza egli ha la tendenza a riferire ogni cosa a se stesso, quando comincia
quando comincia a pensare in termini rozzamente psicologici, e crede che tutto derivi dalle sue intenzioni e
da <<lui stesso>>. Con infantile ingenuità presume di conoscere tutti i propri poteri e di sapere che cosa è
<<in sé>>. Pure fatalmente egli è messo in difficoltà dalla debolezza della sua coscienza e dalla
corrispondente paura dell’inconscio, e pertanto è letteralmente incapace di distinguere ciò che egli ha
pazientemente ricavato col ragionamento da ciò che spontaneamente gli è venuto da un’altra fonte. Non
ha oggettività di fronte a se stesso […]
L’individuo fa ancora assegnamento su un’organizzazione collettiva che realizzi per lui la sua
differenziazione; cioè egli, non ha ancora riconosciuto che differenziarsi dagli altri e reggersi sulle proprie
gambe è un compito individuale.
- Carl Gustav Jung: Ricordi, sogni, riflessioni -

Jung roccheggia :rock.gif:


Edited by fa_ - 30/9/2008, 09:38
 
Top
view post Posted on 13/10/2008, 21:28
Avatar

Mention This To Me

Group:
Administrator
Posts:
26,753
Location:
Kampala

Status:


intanto lo posto qui:



guardatevi pure le altre 4 parti, se no ha poco senso.
 
Top
Sonic__Nurse__°°
view post Posted on 31/10/2008, 22:48




SPOILER (click to view)
qualcuno dall alto dei cieli mi ha punito huahuahuahuhauhuahuahuahua : nel reparto in cui sto tirocinando sono capitata con una collega suora, tirocinante anche lei. :S
 
Top
66 replies since 19/12/2007, 13:30   1138 views
  Share