Edvard |
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| CITAZIONE (mimhe @ 4/9/2010, 21:32) CITAZIONE (Il_Drugo_27 @ 1/9/2010, 18:14) Sono ad N ascolti filati. Il trittico formato dalla title track, True Believers e Telphone è un piccolo bignami di storia dello psych. Sarebbe da insegnarlo nei polverosi e affumicati garage di tutte le band che vogliono avvicinarsi al genere o all'attitudine, come preferite.
Questo lo vedo come l'album più vario e "solare" dei Black Angels con cui, per intendersi, si distaccano molto da band come Warlocks e Black Mountain, andando a riprendere album dei Love, Incredible String Band, Comus, l'easy listening "ballabile" di meta '60s (suonano come dei Beatles corrotti, dei Beach Boys meno bucolici, degli Who odierni...) e quant'altro. Maggiore distanza rispetto al passato verso band come i Velvet Underground. L'influenza dei Doors rimane ma dal loro omonimo si sono spostati un po' più su L.A. Woman. Un disco molto interessante, complesso e di non facilissima comprensione. Ma so che mi farà compagnia per tanto tempo a questa parte.
In due parole: si sono presi un po' meno sul serio e, spesso, nella musica non fa male. Quoto Continuo ad ascoltarlo. Devo dire che gli ascolti restano solidi. Il disco è scritto molto bene e la scelta del taglio '60 è azzeccatissima. Il punto è che han dato una sterzata abbastanza netta a quello che sarebbe potuto essere un disco "telefonato". L'effetto è quello di un album di un'altra epoca, fuori contesto, e quindi, da prendere come un discorso a se stante rispetto allo stato delle cose della loro scena di riferimento. Più lo sento più mi convince. I suoni sono parecchio belli e l'ennesima ripresa di coscienza dell'importanza del formato canzone più "radicale" ('60) non è che un segnale di capire il mondo in cui si vive, essere attuali pur restando fuori ad i clichè. Teniamo il topic a galla perchè la situazione merita. quoto tutto.....disco davvero splendido, che bella sorpresa.
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