NEUROPRISON

Film: Drammi - Polpettoni - Film d'ammmore, ... Sadness will prevail...

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view post Posted on 1/7/2008, 11:18
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CITAZIONE (darkerstar @ 1/7/2008, 11:00)
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La casa sul lago del tempo. Kate e Alex vivono nella stessa casa ma non si sono mai visti. L’unica via che hanno per comunicare è la cassetta della lettere, che veicola la loro relazione epistolare. Tutto ciò sarebbe impossibile se non vivessero in spazi temporali differenti. Kate nel 2006, Alex nel 2004. Lo ammetto come film in se non sarebbe neanche gran che. Però la domanda della locandina è di quelle devastanti soprattutto per alcune persone e di questi tempi di contatti virtuali. Ripeto non è un film eccezionali ma.. ecco alcune situazioni mi hanno colpito particolarmente perchè, in un certo senso, le ho vissute e le sto vivendo ancora.

Potrei anche fare di peggio ma mi fermo qui :D

questo l'ho visto anch'io... aldilà della banalità della trama e quant'altro, è carino il concetto del tempo che viene affrontato...
 
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view post Posted on 1/7/2008, 11:37
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An eternal outsider...

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CITAZIONE (Trashingdays @ 1/7/2008, 12:15)
...non è uno schero eh, mi è paciuto davveo un sacco!

Babe è piaciuto un sacco pure a me. E non è solo perchè nella colonna sonora c'è pure Peter Gabriel. Proprio un film davvero carino. L'ho visto al cinema. Quindi tesoro in materia di sputtanamento la so lunga. :shifty:
 
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Trashingdays
view post Posted on 1/7/2008, 11:42




CITAZIONE (darkerstar @ 1/7/2008, 12:37)
CITAZIONE (Trashingdays @ 1/7/2008, 12:15)
...non è uno schero eh, mi è paciuto davveo un sacco!

L'ho visto al cinema. Quindi tesoro in materia di sputtanamento la so lunga. :shifty:

Cazzo mi tocca alzare bandiera bianca allora :ahsisilx9.gif:
 
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ramaya
view post Posted on 1/7/2008, 16:22




Azz torna di moda darkerstar. Damn me. Speravo di essermene liberato quando mi è morto il gatto.
 
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view post Posted on 2/7/2008, 07:42

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Ahh, ma allora è vera la leggenda metropolitana che sostiene che per mantenerti così acido sei costretto a sacrificare un gatto a ogni plenilunio! :D
 
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view post Posted on 2/7/2008, 09:36
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Ci sono persone che vedono in Steven Spielberg la rovina del cinema moderno. Tra queste sicuramente io non ci sono e mi piace segnalarvi una sua opera forse poco conosciuta ma non meno bella per questo.

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Il colore viola (1985) è il primo approccio di Steven Spielberg al cinema drammatico ed impegnato, raccontando una storia di razzismo, abusi e coraggio negli Usa dei primi del '900.
Basata su un romanzo di Alice Walker, la pellicola si avvale di soli attori di colore, con una grande performance di Whoopi Goldberg come protagonista (vincitrice del Golden Globe 1986 per la sua interpretazione di Celie).

E' come dice la locandina. Parla di vita, di amore, di tutti noi. E' il riscatto di Celie, il riscatto delle donne di colore, il riscatto di una donna punto. E alla fine chi le ha fatto del male si accorgerà dei propri errori e di quanto ha perso.

Altro film ad argomento razzismo è A spasso con Daisy
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Tra il 1953 e i primi anni Settanta, in Georgia, si sviluppa il rapporto tra una vecchia, bizzosa e burbera signora ebrea e il suo autista di colore, rapporto tra padrona riluttante e servitore saggio che si trasforma in un'amicizia solidale. In filigrana al racconto s'iscrive, con delicatezza, un discorso sul razzismo e sulle minoranze etniche negli USA. Pur con un pizzico di melassa sentimentale, scritto da Alfred Uhry che adattò una sua pièce (premio Pulitzer), è un buon film, intelligente, accurato. Ebbe 9 nomination e 4 Oscar (film, attrice protagonista, sceneggiatura e trucco per l'italiano Manlio Ronchetti). I 2 protagonisti sono strepitosi, D. Aykroyd sorprende con una recitazione sopraffina sotto le righe. J. Tandy (1909-94) ebbe l'Oscar a 80 anni.

E poi rispolvero questo se non altro perchè ho avuto modo di leggere di recente il libro da cui è tratto (e come al solito il libro è decisamente meglio del film che comunque rimane una buona trasposizione.):

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Pomodori verdi fritti alla fermata del treno è un film del 1991 di genere drammatico diretto da Jon Avnet e interpretato tra gli altri da Kathy Bates. Questo film è tratto dal libro Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop di Fannie Flagg
Il film parla di vite difficili nell'arretrato Sud degli Stati Uniti degli anni '30, ma parla anche della forza dei personaggi nell'affrontare i loro problemi, soprattutto grazie all'amicizia. Il film vuole essere una cura contro le insidie dell'esistere moderno.
Quattro donne e due generazioni a confronto, le figure maschili sembrano condannate alla negatività più completa.
Tra nostalgia e rimpianto, Jessica Tandy (Oscar per "A spasso con Daisy") e Kathy Bates (Oscar per "Misery non deve morire") danno vita a due personaggi incantevoli.
 
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ramaya
view post Posted on 2/7/2008, 14:30




CITAZIONE (Vortex Surfer @ 2/7/2008, 08:42)
Ahh, ma allora è vera la leggenda metropolitana che sostiene che per mantenerti così acido sei costretto a sacrificare un gatto a ogni plenilunio! :D

Verissimo. Ma sono acido solo sulla " De Inutilitate".
 
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view post Posted on 2/7/2008, 15:21

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CITAZIONE (ramaya @ 2/7/2008, 15:30)
CITAZIONE (Vortex Surfer @ 2/7/2008, 08:42)
Ahh, ma allora è vera la leggenda metropolitana che sostiene che per mantenerti così acido sei costretto a sacrificare un gatto a ogni plenilunio! :D

Verissimo. Ma sono acido solo sulla " De Inutilitate".

Allora com'è che sei stato così generoso parlando di Puscifer???....

OOOOOps, OT :D
 
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ramaya
view post Posted on 2/7/2008, 15:33




De inutilitate ho detto.
Poi su Puscifer avrei potuto scrivere poco effettivamente perchè c'è poco da scrivere.
Invece su Year Zero (voto zero), Ghost e The Slip avrei un bel trattatello alla Brunetto Latini in esametri da scrivere. Più stuzzicante.
 
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view post Posted on 3/7/2008, 11:08
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Due sere fa ho visto sempre di Spielberg The terminal.

New York, Stati Uniti. Viktor Navorski , è un cittadino di una immaginaria nazione dell'Europa dell'est, la Krakozhia. Quando atterra a New York, scopre che nella sua nazione è avvenuto un feroce colpo di stato, proprio mentre si trovava in aereo, diretto verso l'ambita America. Costretto a sostare nell'aeroporto "John Fitzgerald Kennedy", con un passaporto ormai privo di validità, Viktor si vede negato il visto d'entrata per gli Stati Uniti e anche la possibilità di far ritorno a casa, dovendo quindi restare all'interno del terminal dedicato ai voli internazionali, senza possibilità di varcare la frontiera. Con il passare dei mesi, Viktor scoprirà a poco a poco il mondo del terminal, pieno di personaggi originali ed inaspettate manifestazioni di generosità, divertimento e, perfino, romanticismo. Si sviluppa, quindi, la storia di una persona che si adatta a vivere in un non-luogo, che per la maggior parte delle persone è solo un punto di passaggio, imparando l'inglese, facendosi accettare e stringendo delle relazioni con le persone che lavorano nell'aeroporto, fino a trovare anche l'amore per una dolce hostess...

E' un film che ho fatto fatica a incasellarlo perchè è vario: c'è la storia d'amore, c'è il dramma di una persona che vive per un anno in un non luogo, c'è il microcosmo dell'aeroporto fatto di brave persone e ominicchi che si credono chissà cosa solo perchè hanno una parvenza di potere. C'è persino una riflessione sul fatto che a volte dobbiamo fare quello che è giusto anche se il cuore ci porta altrove. Insomma un buon film basato su una storia veramente accaduta che intrattiene e fa pensare.

Poi un gioco che faccio insieme ad altri nel Fragile Dream mi ha riportato alla mente questi due classici.
Il viale del tramonto un film drammatico a tinte noir diretto da Billy Wilder con William Holden, Gloria Swanson ed Erich von Stroheim.
La sceneggiatura fu scritta dallo stesso Wilder in collaborazione con Charles Brackett e D.M. Marshmann Jr.; non nasconde una forte critica ai meccanismi e alle manie di Hollywood.
La vicenda narrata nel film ci viene presentata con un lungo flashback del protagonista, Joe Gillis, giovane scrittore di Hollywood, che galleggia morto nella piscina di una villa sul Sunset Boulevard, a Los Angeles. Il racconto di Gillis inizia spiegando come, sei mesi prima, fuggendo dagli emissari di una società finanziaria che volevano sequestrargli l'automobile come pagamento per i suoi debiti, aveva trovato casualmente rifugio nella villa di Norma Desmond, una cinquantenne diva del cinema muto che si era ritirata a vivere in solitudine. Essa vive di ricordi, attorniata da centinaia di sue fotografie, disprezzando il cinema moderno corrotto dall'avvento del sonoro e del Technicolor. La Desmond impone a Gillis di visionare il manoscritto di un film scritto da lei su Salomè, e per questo lo trattiene e lo ospita nella sua isolata e sfarzosa dimora.
SPOILER (click to view)
Le intenzioni dell'attrice vanno però al di là di un semplice rapporto di lavoro: essa, infatti, s'innamora perdutamente di Joe, lo copre di costosi regali, ma viene rifiutata da questi durante un party di capodanno, colpendola in un impeto d'ira.Gillis fugge dalla villa la sera stessa e si rifugia in casa di un amico, dove incontra la giovane fidanzata di questi, Betty Schaefer, una ragazza conosciuta tempo prima negli uffici della Paramount. Quando però, durante la festa, Gillis telefona al maggiordomo di Norma Desmond, Max, per farsi spedire indietro i propri effetti personali scopre che l'attrice ha tentato il suicidio. Sconvolto, il giovane si precipita al suo capezzale, promettendole di amarla. Poi c'è il finale che ci riporta all'inizio film con una scena memorabile.


Eva contro Eva è un film del 1950 diretto da Joseph L. Mankiewicz, con Bette Davis e Anne Baxter.
La giovane e attraente Eve Harrington si presenta alla famosa diva di Broadway Margo Channing e con finto candore le esprime il desiderio di intraprendere la carriera teatrale sotto la sua guida. Convinta della buona fede della ragazza, Margo l'assume come segretaria. La ragazza si dimostra però fin troppo premurosa e talvolta intrigante, tanto da suscitare la gelosia di Margo nei confronti del proprio fidanzato Bill Sampson, che aveva sorpreso a parlare confidenzialmente con Eve. Successivamente, fingendosi vittima della crescente isterismi di Margo, Eve ottiene, grazie all'appoggio di Karen, moglie del commediografo della diva Lloyd Richards, di sostituire quest'ultima nel suo ruolo più applaudito. Favorita dalle recensioni del critico Addison DeWitt divenuto suo amante, Eve diventa una stella del palcoscenico, offuscando l'astro declinante della rivale. Ma mentre una Margo più serena si riappacifica con il suo compagno, decidendo di convolare a nozze, Eve non sa che sta per essere scalzata dal trono da qualcun'altra. Si tratta di un ritratto elegante quanto caustico del mondo del teatro, inteso come "covo di serpi". La regia è di una classe sopraffina, i dialoghi sono brillanti e taglienti, la fotografia così fine e controllata che rende perfettamente l'idea dell'atmosfera teatrale, e le interpretazioni tutte di grande livello.

Pian piano parlo dei film che ho visto e che mi ricordo, quando mi ricordo.
Leggero O.T.: Vortex che dici è il caso di aprire anche il topic sui Musical? Mi sembra che manchi. E li ci sarebbe da scrivere eccome...

Edit: tutte le info sui film qui scritti li ho tratti da Wikipedia.

Edited by darkerstar - 3/7/2008, 12:45
 
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view post Posted on 3/7/2008, 11:37

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Per me i musical potrebbero stare anche qui, o al limite tra le commedie, non saprei, non sono un intenditore. Poi i musical sono come i frac: dove li metti stanno ^_^

The terminal è piaciuto molto anche a me. A parte il fatto che è un film che piace a quelli che studiano antropologia perchè è ambientato in un "non-luogo" augeiano, ovvero l'aereoporto, per me è un bel film tout court. E' divertente, è serio, è triste, fa pensare. L'unica cosa che mi è piaciuta poco è stato il finale, un pò troppo "alla Spielberg zuccheroso".

Porrei l'attenzione su Viale del tramonto di Billy Wilder, con una raccomandazione in punta di digitazione:
SE NON L'AVETE VISTO, CORRETE A RECUPERARLO, SENZA SCUSE!
Ehm, scusate la veemenza, ma l'ho rivisto anch'io molto di recente ed è un film assolutamente totale, che sembra girato oggi pur avendo mezzo secolo e che è di un malsano e di un amaro incredibile. Assieme a L'appartamente, il mio film preferito di quello che è - assieme al buon Kubrick - il mio regista preferito.

Ps: Darkerstar, per favore, metti in spoiler - o togli completamente - l'ultima parte delle notizie su Viale del tramonto, mi pare che il testo dica un pò troppo sulla trama.... Ah, e se sono citazioni le notizie sui film, per favore metti da dove le hai prese, please.
 
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view post Posted on 3/7/2008, 11:43
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Provvedo subito capo!
 
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view post Posted on 3/7/2008, 11:45

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Non dire così sennò mi monto la testa :P
 
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view post Posted on 3/7/2008, 11:52
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CITAZIONE
E' divertente, è serio, è triste, fa pensare. L'unica cosa che mi è piaciuta poco è stato il finale, un pò troppo "alla Spielberg zuccheroso".

Beh si è vero. Però Spielberg è fatto anche così. Non solo. Perchè per esempio in Schindler's list riesce a portare il lieto fine, se così si può chiamare, in maniera non zuccherosa. Ora che ci penso forse sarebbe il caso di parlare anche di questo film. Magari la prossima volta.

CITAZIONE
Porrei l'attenzione su Viale del tramonto di Billy Wilder, con una raccomandazione in punta di digitazione:
SE NON L'AVETE VISTO, CORRETE A RECUPERARLO, SENZA SCUSE!
Ehm, scusate la veemenza, ma l'ho rivisto anch'io molto di recente ed è un film assolutamente totale, che sembra girato oggi pur avendo mezzo secolo e che è di un malsano e di un amaro incredibile.

Mi associo nella veemenza. Uno di quei film che avrebbero da insegnare a certi registi di oggi. E la riflessione sul cinema e sul divismo è attuale ancora adesso.

SPOILER (click to view)
Sei un moderatore, fai parte dello staff quindi ti posso chiamare capo :P
 
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ramaya
view post Posted on 7/7/2008, 14:43




The terminal è il segno del declino Spielberghiano. Io non so come si possa definirlo anche carino, tout court.
Ok c'è Tom Hanks e qualsiasi cosa faccia Tom Hanks se non altro la nobilita. Ok c'è un'ottima idea di partenza. Ok c'è qualche personaggio azzeccato (tipo l'uomo delle pulizie indiano). Ma è talmente banale, senza spunti (soprattutto la seconda parte) e con finale tragico. Il cattivo punito per la sua cattiveria, il buono spinto da un movente pateticissimo e romanticista fino al midollo che avrà la sua ricompensa. La Zeta Jones che mi chiedo ancora perchè reciti (ed è nobilitata dal doppiaggio secondo me). Poi è sempre Spielberg e qualche spunto lo riesce ancora ad incasellare. Ma una storia BELLA dall'inizio alla fine non la riesce più a produrre\dirigere. Lo stesso Indiana Jones IV (dio mi perdoni) è un pasticciaccio brutto. La guerra dei mondi penso sia il film più stronzo della storia dei film stronzi. Munich mi è piaciuto ma è vittima del suo essere infinitamente filo-israeliano (non come la lista di Schindler che è ben bilanciato). Prova a prendermi è simpatico e sopravvive grazie ad Hanks e Di Caprio (che sarà un pirla ma è un grandissimo attore). Ma andiamo...Spielberg è morto da Ryan e quello che vediamo ora è un pallido ologramma, a tratti.

Poi de gustibus, cialtroneggiamo, mi diverto, spengo il cervello, c'è sempre figa, e.t. è il mio film preferito.
Anche Dawson si era stufato di Spielberg.
 
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