NEUROPRISON

C'erano una volta un muro e due torri, La politica internazionale

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Maritime
view post Posted on 15/8/2008, 15:36




a me ha fatto ridere come bush nei giorni seguenti abbia detto a grandi linee che una democrazia del 21° secolo non si comporta così...

:D
 
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Edvard
view post Posted on 15/8/2008, 16:00




CITAZIONE (celestopoli @ 15/8/2008, 11:39)
Beh si, sia nei Balcani che nel Caucaso il comunismo faceva da collante ideologico, economico e sociale che riusciva a tenere a bada (forse a volte solo di facciata, soprattutto nel caso sovietico) personalismi etnici che sono inevitabilmente tornati a galla quando pian piano i territori sotto l'influenza diretta o indiretta del comunismo hanno iniziato ad essere indipendenti.

esattamente.

 
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Anal Reichsführer
view post Posted on 16/8/2008, 10:37




QUOTE (Maritime @ 15/8/2008, 16:36)
a me ha fatto ridere come bush nei giorni seguenti abbia detto a grandi linee che una democrazia del 21° secolo non si comporta così...

:D

si sa che è un tipo spiritoso...
 
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celestopoli
view post Posted on 16/8/2008, 10:57




Mentre Bush esclama «Basta prepotenze, la guerra freda è finita»....

Scudo antimissile, Usa e Polonia firmano l'intesa. Mosca irritata

QUOTE
VARSAVIA - Gli Stati Uniti e la Polonia hanno raggiunto un accordo preliminare per l'installazione dello scudo antimissile in Polonia. Lo ha annunciato il premier polacco Donald Tusk. Nella geografia delle alleanze politiche nell'Europa dell'Est, in questi giorni teatro della guerra tra Russia e Georgia, gli Stati Uniti aggiungono un altro alleato, dopo l'accordo siglato a luglio con la Repubblica Ceca, che ospiterà un sistema radar. L'iniziativa, com'è prevedibile, ha subito suscitato la riprovazione di Mosca, irritata per le interferenze americane in territori fino al 1989 controllati dall'Unione sovietica, acuendo di fatto la tensione, già alta, tra il Cremlino e Washington.

DUE FASI - In Polonia sarà installata una batteria di missili «interceptor». All'inizio il comando sarà americano, ma la batteria sarà disponibile anche per forze armate polacche, ha detto Tusck. In un secondo momento l'equipaggiamento missilistico sarà dell'esercito polacco. Il presidente americano, George W. Bush, si è detto «molto soddisfatto» per l'accordo con Varsavia. Giovedì mattina il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, aveva chiesto un rafforzamento dell'articolo 5 del Trattato di alleanza della Nato, che obbliga i membri ad assistersi nella difesa qualora uno di essi sia aggredito.

MOSCA ANNULLA UN VIAGGIO A VARSAVIA - A poche ore dall'accordo tra Washington e Varsavia, il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, ha annullato un viaggio nella capitale polacca, previsto per il 10 e 11 settembre. La visita era stata concordata prima della crisi georgiana. Il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, ha però precisato che l'omologo russo aveva annullato il suo viaggio «prima della nostra decisione di firmare l'intesa sullo scudo».

RUSSIA: LA POLONIA SARÀ SOTTO NOSTRO TIRO - Però la partecipazione al progetto dello scudo anti-missile americano espone la Polonia a un attacco: lodichiara il generale russo Anatoly Nogovizin, numero due dello Stato maggiore di Mosca, per il quale l’accordo tra Washington e Varsavia non resterà «impunito». «Con il dispiegamento (del sistema anti-missile), la Polonia si espone a un attacco, al cento per cento», ha detto il generale russo. L’accordo sottoscritto da Polonia e Stati Uniti prevede il dispiegamento di una batteria di missili in territorio polacco. Intanto venerdì mattina il segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, ha annunciato da Tbilisi che firmerà al più presto l’accordo con la Polonia.

 
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celestopoli
view post Posted on 17/8/2008, 11:45




Eccola che sta tornando eh, vediamo come si chiameranno i nuovi maccartisti, forse McCainisti, o ChuckNorrisisti

QUOTE
FLOTTA NUCLEARE SUL BALTICO - A dare il segno della tensione alle stelle è anche il fatto che per la prima volta dopo la fine della guerra fredda, la Russia studia la possibilità di armare con testate nucleari la sua flotta nel Mar Baltico. La decisione, di fatto una risposta alla creazione dello scudo anti-missile americano. Secondo un'alta fonte militare citata dall'edizione domenicale del Times, le testate nucleari sarebbero fornite ai sottomarini, agli incrociatori e ai cacciabombardieri di base a Kaliningrado, l'enclave russa incuneata tra due Paesi dell'Ue: Polonia e Lituania. Secondo l'anonima fonte russa, la fllotta, molto debilitata dopo la caduta del comunismo, cambierebbe assetto. L'ipotesi è stata duramente criticata dall'ambasciatore statunitense alla Nato, Kurt Volker: «È davvero spiacevole che la Russia scelga di reagire mettendo testate nucleari in vari luoghi -se davvero lo farà- quando il resto del mondo non pensa ad un conflitto».

 
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Edvard
view post Posted on 17/8/2008, 15:00




Siamo alle solite, loro possno fare ciò che vogliono perchè depositari del bene e della democrazia ma se qualcun'altro fa (anche giustamente direi) altrettanto apriti cielo.

 
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celestopoli
view post Posted on 18/8/2008, 11:48




Interessantissima riflessione di Angelo Panebianco sull'Europa dinanzi alla crisi in Georgia, dal Corriere della Sera.

QUOTE
Machiavelli, le cui idee, dopo cinquecento anni, continuano a scandalizzare tanti, diceva che i profeti disarmati sono sempre destinati alla rovina. In Europa occidentale coltiviamo da tempo (con un’ossessione particolare dopo la fine della guerra fredda) l’idea che il Diritto e la Morale possano sostituire nel mondo la Forza e che l’Europa stessa, la sedicente «Europa civile», abbia una speciale missione da svolgere per attuare questo stupefacente disegno. Si tratta di una tragica illusione. Il diritto e la morale possono, nelle faccende internazionali, legittimare la forza (possono dare «più forza» alla forza) ma non possono sostituirla. Con la sola eccezione del Papa, gli altri, se vogliono contare e decidere del proprio destino, devono disporre anche di un bel po’ di «divisioni». Molti commentatori europei sostengono che, con la cosiddetta «mediazione », fra russi e georgiani, del presidente francese Sarkozy, l’Europa (l’Unione Europea) è tornata a contare nel mondo.

Ma se consideriamo freddamente i fatti dobbiamo ammettere che, al contrario, l’Europa esce malissimo da questa crisi. Ha solo mostrato una volta di più che essa non è neppure embrionalmente e, continuando così, non diventerà mai, un’entità politica. Per tre collegate ragioni. La prima è di immagine (ma nella politica internazionale l’immagine, e quindi il prestigio, contano tanto) e le altre due di sostanza. Con i militari russi che tuttora occupano spavaldamente ampie porzioni di territorio georgiano anche fuori dell’Ossezia e dell’Abkhazia, la cosiddetta mediazione europea è stata irrisa e sbeffeggiata. I russi, dedicandosi a ciò che essi chiamano «misure aggiuntive di sicurezza» (la distruzione, tuttora in atto, delle strutture militari georgiane) e procrastinando il più possibile il ritiro delle truppe, stanno chiarendo che, nei loro intendimenti, la Georgia (rea, tra l’altro, di fare transitare verso l’Europa energia non direttamente controllata dai russi) dovrà avere un futuro di «sovranità limitata ». L’Europa, con la sua cosiddetta mediazione, è oggi, agli occhi di tutto il mondo ex comunista (sia le vecchie colonie «interne » dell’Urss che i suoi vecchi satelliti) nient’altro che la complice, più o meno riluttante, di questo disegno russo. Un pessimo risultato di «immagine» davvero. La seconda ragione è di sostanza. In questa crisi l’Europa (occidentale) ha preso di fatto le distanze dagli Stati Uniti, li ha lasciati soli a condannare «senza se e senza ma» la Russia e a sostenere l’integrità della Georgia.

Con il doppio effetto di indebolire diplomaticamente gli Stati Uniti e di dare al risorto imperialismo russo la possibilità di sfruttare le divisioni occidentali al fine della ricostituzione della propria area di influenza. La prossima volta potrebbe toccare all’Ucraina. Noi europei faremo allora un’altra brillante mediazione? Davvero il mondo ex sovietico è oggi più sicuro di quanto sarebbe stato se l’Europa avesse fatto fronte unico con gli Stati Uniti nel contrapporsi politicamente alla Russia in questa crisi? La Polonia (che, oltre che della Nato, fa parte dell’Unione europea) è appena stata minacciata di possibile attacco nucleare visto che ospiterà lo scudo antimissilistico statunitense. La cosa, forse, ci riguarda. La terza ragione della pessima prova offerta dall’Unione in questa crisi (o meglio, dai suoi Paesi leader) riguarda lei stessa, i suoi rapporti interni. L’Europa occidentale ha dimostrato una sordità sconcertante di fronte alle paure dei Paesi ex comunisti, ivi compresi quelli che fanno oggi parte dell’Unione. Che i polacchi e i baltici fossero, insieme agli ucraini, a Tbilisi a sostenere il presidente georgiano Saakashvili, non è frutto di capricci o di una infantile volontà di disobbedire ai «grandi» dell’Unione.

Non si capisce perché abbiamo fatto l’allargamento europeo se non siamo disposti a farci carico delle paure degli ex satelliti di Mosca, quei Paesi che hanno sperimentato sulla propria pelle, per tantissimo tempo, i rigori del potere russo. In questa crisi, abbiamo purtroppo chiarito, non solo alla Georgia, all’Ucraina e agli altri Paesi ex sovietici, ma addirittura agli ex satelliti, quelli che sono già nell’Unione europea e quelli che sono in procinto di entrarci, che essi potranno sperare solo negli americani perché a noi, delle loro paure e della loro sicurezza, importa poco. Su queste basi non è possibile che l’Unione europea, l’Europa a ventisette, l’Europa dell’allargamento, possa immaginare di avere un qualsivoglia futuro politico. Ma, si dice, non possiamo isolare la Russia. Certo che non possiamo isolarla. Ci serve il suo gas, ci serve il suo appoggio nella crisi iraniana, ci serve che essa svolga un ruolo internazionale di cooperazione. Ma non possiamo permettere che essa usi il bastone e la carota con noi senza fare la stessa cosa nei suoi confronti.

Non possiamo dimenticare che la Russia è un regime semi-autoritario che usa da tempo politicamente, nella sua politica estera, le risorse del suo capitalismo di Stato e oggi, di nuovo, anche le sue risorse militari. Non possiamo dimenticare che la sua involuzione autoritaria (alimentata dalle «utili guerricciole » su cui ha scritto acutamente Sandro Viola qualche giorno fa) è la prima causa del suo risorgente imperialismo e che non si possono intrattenere con una democrazia autoritaria le stesse relazioni di fiducia reciproca che esistono fra democrazie liberali. E’ dall’involuzione interna della Russia che, prima di tutto, nasce (rinasce) la sua minaccia verso l’esterno (lo ha ricordato Filippo Andreatta sul Corriere di ieri). Dobbiamo tener conto delle «ragioni» della Russia ma non al punto di andare contro i nostri interessi vitali (per esempio, l’interesse a forniture di idrocarburi dal Caucaso non interamente monopolizzate dai russi o l’interesse a farci carico dei problemi di sicurezza di tutti i membri dell’Unione, presenti e futuri). Né possiamo dimostrare disinteresse, o peggio, per l’aspirazione alla libertà dei cittadini delle ex colonie russe. I russi sperano che l’Europa proceda sul cammino iniziato, che essa, prima o poi, porti a compimento il decoupling, lo sganciamento dagli Stati Uniti. Ai prepotenti piace avere a che fare con i profeti disarmati.

 
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Edvard
view post Posted on 18/8/2008, 15:07




L'europa (intesa come i paesi più ricchi) ha troppi affari in ballo con Putin e compagnia, e su questo la Russia fa affidamento; dall'altra parte però questo articolo mi fa ridere perchè agli USA non interessa minimamente il bene delle ex repubbliche sovietiche, ma solo sfruttare il loro giusto desiderio di democrazia e libertà per indebolire il tentativo di rinascita di una vecchia potenza fino a poco tempo fa in declino come la Russia. Cioè nessuno ha mai alzato un dito per i massacri in Cecenia, anzi il silenzio era un pò uno scambio per altre imprese, stavolta made in usa, altrettanto deprovevoli.
Ed anche la crisi del Kosovo per quanto abbia portato ad un intervento armato, e per quanto le basi dello scontro siano ideologicamente le stesse, non ha mai provocato una minaccia come i recenti avvenimenti del Caucaso.

Vogliamo parlare di tutti gli interventi USA nell'America Latina nel corso degli anni?

 
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celestopoli
view post Posted on 20/8/2008, 06:53




QUOTE (Edvard @ 18/8/2008, 16:07)
Ed anche la crisi del Kosovo per quanto abbia portato ad un intervento armato, e per quanto le basi dello scontro siano ideologicamente le stesse, non ha mai provocato una minaccia come i recenti avvenimenti del Caucaso.

Vogliamo parlare di tutti gli interventi USA nell'America Latina nel corso degli anni?

In Kosovo e in generale negli scontri scaturiti dalla volontà di indipendenza delle varie regioni, l'intervento della NATO è stato a volte più dannoso che altro, ora non ricordo il nome della cittadina, ma ci fu una battaglia in Kosovo con centinaia di civili morti, perchè proprio le truppe della NATO avevano smesso di presidiarla, così, a cazzo.

Nell'America Latina lasciamo stare, una delle mosse di Roosevelt è stata quella di considerare la dottrina Monroe (risalente al colonialismo europeo) come libertà di intervento degli Stati Uniti in Sud America, e poi vabbè, il carico ce lo hanno messo Nixon, soprattutto Reagan, e anche Clinton eh, non dimentichiamocelo.

Intanto ieri caos: 10 soldati francesi morti in Afghanistan, attentati pesantissimi in Algeria e Pakistan, però Silvio ha sentito al telefono Vladimiro, non temete, ha risolto tutto Lui (anche perchè qualche anno fa io andai a vedere un suo comizio, per vedere in faccia i forzisti e per sentire ciò che diceva: ebbene, dopo aver detto che secondo i sondaggi in Turchia vinciamo il premio simpatia, ha anche detto che le case degli italiani sono riscaldate grazie al rapporto personale che ha lui con Putin...)
 
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Neuros
view post Posted on 20/8/2008, 17:48




Consiglio la lettura di un ottimo articolo di Bernardo Valli uscito sulla Repubblica di oggi [purtroppo non disponibile on-line] che analizza la calda situazione internazionale dell'estate 2008

Crisi Russia-Georgia e ruolo UE-Usa
Algeria e la nuova ondata di attentati
Pakistan e successione di Musharraf
Aggravamento situazione Afghanistan
 
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celestopoli
view post Posted on 20/8/2008, 18:01




QUOTE (Neuros @ 20/8/2008, 18:48)
Consiglio la lettura di un ottimo articolo di Bernardo Valli uscito sulla Repubblica di oggi [purtroppo non disponibile on-line] che analizza la calda situazione internazionale dell'estate 2008

Crisi Russia-Georgia e ruolo UE-Usa
Algeria e la nuova ondata di attentati
Pakistan e successione di Musharraf
Aggravamento situazione Afghanistan

Si, l'ho letto stamattina, davvero interessante, bel punto della situazione.

Leggo ora che Le Monde, riguardo ai soldati morti in Afghanistan ha scritto «Alcuni dei dieci caduti raggiunti dai tiri aerei della Nato» ...
 
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Edvard
view post Posted on 20/8/2008, 18:20




CITAZIONE (celestopoli @ 20/8/2008, 19:01)
Leggo ora che Le Monde, riguardo ai soldati morti in Afghanistan ha scritto «Alcuni dei dieci caduti raggiunti dai tiri aerei della Nato» ...

eh, sai che novità....mi sa che se si facesse un conteggio alla fine le vittime del cosiddetto "fuoco amico" sarebbero maggiori di quelle causate dei terroristi/taliban
 
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view post Posted on 20/8/2008, 18:29

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Io leggerei qui

Sono un bel pò di articoli, ma vale la pena ;)
 
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Edvard
view post Posted on 20/8/2008, 18:38




pare un bel sito, ci sono un pacco di articoli....magari non molto approfonditi ma non è male.


 
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view post Posted on 20/8/2008, 18:41

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Bè, diciamo che non sono troppo lunghi e hanno la lunghezza giusta per esser letti su uno schermo del pc ;)
Non mi metto a leggere decine di pagine di un'articolo davanti al pc. Questo è sicuro..piuttosto lo stampo ;)
 
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