NEUROPRISON

C'erano una volta un muro e due torri, La politica internazionale

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Edvard
view post Posted on 14/11/2016, 19:10




Intanto El Chapo ha già trollato Trump sul muro :D

In effetti anche se venisse fatto (o meglio esteso in pompa magna perchè già esiste se non sbaglio) non fermerà di certo il fenomeno migratorio illegale e soprattutto il traffico di stupefacenti.
 
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This Is Forever!
view post Posted on 15/11/2016, 01:03




CITAZIONE (Alto Variago @ 13/11/2016, 12:07) 
CITAZIONE (This Is Forever! @ 12/11/2016, 15:49) 
Oddio, io pure mi diverto a seguire e apensare a che manipolo di decerebrati è nelle mani il mondo, ma ponendosi in un'ottica distaccata non c'è nulla di divertente, e tanto per cambiare, ancora una volta rilevo l'assoluta mancanza di una cultura democratica di qualsiasi tipo negli Stati Uniti.

Vorrei controbattere il tuo essere anti-yankee, ma in questa occasione, a margine di queste elezioni, sono costretto a desistere. Durante questa campagna elettorale Trump ha detto più volte che il sistema era corrotto e non era sicuro che avrebbe accettato il risultato del voto, se sfavorevole. A ciò si aggiungevano toni minacciosi, anche dai suoi sostenitori. Clinton e democratici e molti osservatori rispondevano giustamente che erano parole inaccettabili e un comportamento anti-democratico al massimo grado. Bene: ora The Donald ha vinto, i tolleranti e democratici liberal/social progressiti scendono in piazza a manifestare (e a minacciare e compiere atti di vandalismo) da quattro giorni di fila sostenendo che il risultato del voto è inaccettabile e #notmypresident. E intanto ci becchiamo gli elettori di Trump che oltraggiati commentano che non è un comportamento democratico...

Ce n'è abbastanza da entrambi i lati per cestinare per sempre ogni simpatia verso democrazia e umanità in generale. A questo si aggiunge che moltissimi degli astenuti sono pro-Sanders. Piazze che si commentano da sole.

Per quanto riguarda il lato divertente, lo sostengo con forza. Molte cose di Trump lasciano al meglio perplessi, innegabile. Ma c'è tutto un aspetto sottovalutato in Europa nelle analisi "serie", che riguarda la "lotta culturale" al politicamente corretto e che ha reso queste elezioni un periodo d'oro di provocazioni anti-Social Justice Warriors, meme assunti a simbolo di "hate speech", prese per il culo mai troppo feroci alla "generazione di fighette" di Eastwoodiana memoria, ai safe space, ai trigger warning. In tutto questo Trump è emerso come un "Berlusconi versione Super Saiyan" (cit.) che ha trollato l'Establishment.

Il ceto medio bianco impoverito da una parte vede una sinistra appoggiata da Warren Buffet e George Soros (che non disprezzo, ma sono quello che sono) che ha come massima aspirazione regolare i bagni dei transessuali e sminuire gli eccessi di movimenti come Black Lives Matter, tacciando di razzismo e sessismo ogni principio di critica; e dall'altra un riccone che promette protezionismo, meno migranti illegali e meno tasse. Ma è chiaro che il povero cristo del Montana vota Trump!

Non è tanto il mio essere antiamericano (antimperialista direi), quanto smettere di guardare alla realtà con le lenti deformanti del "sono americani quindi padri della democrazia blablabla", perché se si va a vedere effettivamente come stanno le cose la legge elettorale americana è quanto di più antidemocratico possa esistere in quanto non da assolutamente un minimo di rappresentanza, (vedasi tutti i milioni di elettori che magari con una proposta terza smuoverebbero il culo ma no, abbiamo il bipartitismo quindi sticazzi se presidente e camere li eleggono il 30% delle persone) è un'elezione di secondo grado e chi vince nel voto popolare può straperdere comunque alla presidenza (vedasi queste o la clamorosa elezione di Bush jr.). La legge elettorale statunitense poteva andare bene per il 1780, a metà dell'800 qualsiasi legge elettorale europea era comunque più democratica. In secondo luogo la politica è trattata alla stregua di un qualsiasi reality, quindi più che le idee (anche perché le differenze tra democratici e repubblicani sono su stronzate epiche tipo i bagni per i transessuali) ci si batte su insulti e su tour elettorali improbabili tra balletti e scenette simpatiche. Ma queste sono tutte conseguenze di una cultura politica da parte degli americani veramente pari allo zero (io chiedo sempre di trovarmi qualche nome di grandi pensatori politici statunitensi, ma alla fine chiunque, per quanto liberali possano essere, me ne sa dire tre in croce).

Il politicamente corretto americano è un vero cancro sul quale ho avuto modo di riflettere nella sua applicazione alla musica che mi fa veramente vomitare. Probabilmente sulla spinta di ciò anche io avrei votato Trump anche se è quanto di più lontano possa esistere dalle mie idee (dopo la Clinton).

CITAZIONE (Vortex Surfer @ 14/11/2016, 18:03) 
Ok ma guardiamoci in faccia, voi una come la Clinton l'avreste votata?
Con le debite proporzioni, sarebbe come votare presidente la Fornero, se non la Gelmini. Era giusto pensare che gli USA fossero pronti per una presidente donna, ma semplicemente la Clinton non era in grado di farcela. Non ce l'ha fatta neanche contro un candidato tutto sommato debolissimo.

Sanders ha avuto un successo insperato nel periodo delle primarie, è come se un Niky Vendola si candidasse a leader della sinistra e fosse lì lì per farcela; ma il suo nome e le cose che diceva erano improponibili per i finanziatori dei democratici, era impossibile pensare che non gli avrebbero messo i bastoni fra le ruote.

Mai nella vita, semplicemente me ne sarei stato a casa, come fa tranquillamente la grande maggioranza degli americani (a tal proposito ricordo un bellissimo discorso di Fidel Castro dove si chiedeva come potessero parlare di democrazia un paese in cui il presidente veniva eletto dal 30% e il resto se ne stava a casa perché tanto non sarebbe cambiato nulla tra l'uno e l'altro).

Non si tratta tanto di uomo o donna, mi sembrano le solite menate da "sinistra" liberal americana che guarda solo alle determinazioni identitarie e mai al contenuto politico o al conflitto sociale. Semplicemente è un candidato che rappresentava lo status quo, la continuità rispetto ad un establishment (che Trump stesso rappresenta eh) e delle idee (quelle liberal) che fanno presa ormai unicamente sui giovani istruiti e gli abitanti dei centri finanziari dediti al terziario. È inutile menarsela su quanto siano razzisti e luridi gli elettori di Trump, ci sono e hanno vinto, e sinceramente non credo che tutti quei milioni di persone siano semplicemente dei violenti sporchi misogini razzisti bianchi (come se non avesse avuto sostenitori neri e latini), più che altro è una risposta di merda al vuoto pneumatico della politica occidentale.
 
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Alto Variago
view post Posted on 15/11/2016, 17:58




In realtà negli Stati Uniti i partiti minori ci stanno eccome e in campagna elettorale hanno certamente tratto giovamento dalla presenza di due candidati pessimi in Trump e Clinton, ma al momento, nel migliore dei casi, per gli americani votare Libertarian o Verdi vuol dire più investire per una rappresentanza maggiore al prossimo giro che godere della possibilità di ottenere cambiamenti tangibili subito - almeno a livello nazionale.

Qui un fumetto che parla del contrasto tra interpretazione "marxista" e interpretazione lib-dem del voto: http://incomaemeglio.blogspot.com/2016/11/...tutto-ma-e.html
 
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This Is Forever!
view post Posted on 16/11/2016, 00:38




CITAZIONE (Alto Variago @ 15/11/2016, 17:58) 
In realtà negli Stati Uniti i partiti minori ci stanno eccome e in campagna elettorale hanno certamente tratto giovamento dalla presenza di due candidati pessimi in Trump e Clinton, ma al momento, nel migliore dei casi, per gli americani votare Libertarian o Verdi vuol dire più investire per una rappresentanza maggiore al prossimo giro che godere della possibilità di ottenere cambiamenti tangibili subito - almeno a livello nazionale.

Qui un fumetto che parla del contrasto tra interpretazione "marxista" e interpretazione lib-dem del voto: http://incomaemeglio.blogspot.com/2016/11/...tutto-ma-e.html

I partiti minori ci sono ma non hanno la minima rappresentanza in virtù di una legge elettorale decisamente antirappresentativa come il maggioritario puro che puntualmente riduce lo scontro a due. Paradossalmente i verdi potrebbero pure divenire il primo partito senza ottenere mezzo seggio in parlamento, e una cosa simile succede nell'altro democraticissimo paese anglosassone con i liberali che nonostante siano il terzo partito sono puntualmente fuori dal parlamento mentre vi entrano i nazionalisti scozzesi perché hanno un voto territorialmente radicato.

La cosa che mi fa ridere della visione liberale è proprio questa interpretazione che direi realmente "razzista", in cui le divisioni interne alla società sono solamente date dall'etnia/religione/genere senza tenere in conto le divisioni socioeconomiche. E io pensavo che i conflitti socioeconomici fossero di fatto stati assimilati da tutte le forze politiche europee, invece mi tocca oggi sentire ente che cerca di riproporre anche qua queste analisi spicciole da liberal americani che, francamente, trovano il tempo che trovano. Insomma, metà della popolazione votante statunitense è composta da gente che sparerebbe ai neri e prenderebbe le ragazze per la figa, anche se questa stessa gente è donna lo vuole perché interiorizzerebbe il pensiero dello sporco maschio bianco (epitomo del male assoluto in sé e per sé). Dai! E la storia di: "eh, i poveri hanno votato la Clinton" è fuori da qualsiasi contesto perché qui il dato razziale, che si interseca con quello di classe, viene totalmente abbandonato. I settori più poveri della popolazione coincidono con le minoranze oggetto della propaganda trumpista. Quando si parla di poveri in questo caso non ci si riferisce alla povertà assoluta ma a una fascia della popolazione che ha subito maggiormente la deindustrializzazione iniziata negli anni '90, e che davanti ad un caprio espiatorio ben definito e la promessa di nuova industrializzazione e protezionismo si è gettata fra le braccia di Trump, anche perché dall'altra parte vi era il vuoto pneumatico. Falsa coscienza, baby.
 
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view post Posted on 16/11/2016, 18:26

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CITAZIONE (This Is Forever! @ 16/11/2016, 00:38) 
La cosa che mi fa ridere della visione liberale è proprio questa interpretazione che direi realmente "razzista", in cui le divisioni interne alla società sono solamente date dall'etnia/religione/genere senza tenere in conto le divisioni socioeconomiche. E io pensavo che i conflitti socioeconomici fossero di fatto stati assimilati da tutte le forze politiche europee, invece mi tocca oggi sentire ente che cerca di riproporre anche qua queste analisi spicciole da liberal americani che, francamente, trovano il tempo che trovano. Insomma, metà della popolazione votante statunitense è composta da gente che sparerebbe ai neri e prenderebbe le ragazze per la figa, anche se questa stessa gente è donna lo vuole perché interiorizzerebbe il pensiero dello sporco maschio bianco (epitomo del male assoluto in sé e per sé). Dai! E la storia di: "eh, i poveri hanno votato la Clinton" è fuori da qualsiasi contesto perché qui il dato razziale, che si interseca con quello di classe, viene totalmente abbandonato.

Esattamente l'interpretazione che ci hanno propinato per la Brexit, per cui hanno votato per l'uscita dall'UE i coglioni, i minorati mentali, i morti di fame, i razzisti e i complottari, mentre le persone perbene hanno votato per la permanenza. E' lo stesso tipo di atteggiamento che per 20 anni non ha permesso alla sinistra italiana - il sottoscritto assolutamente incluso - di metabolizzare e interrogarsi sulle ragioni del voto a Berlusconi.

CITAZIONE (This Is Forever! @ 16/11/2016, 00:38) 
I settori più poveri della popolazione coincidono con le minoranze oggetto della propaganda trumpista. Quando si parla di poveri in questo caso non ci si riferisce alla povertà assoluta ma a una fascia della popolazione che ha subito maggiormente la deindustrializzazione iniziata negli anni '90, e che davanti ad un caprio espiatorio ben definito e la promessa di nuova industrializzazione e protezionismo si è gettata fra le braccia di Trump, anche perché dall'altra parte vi era il vuoto pneumatico. Falsa coscienza, baby.

Anche questa è una delle classiche cose che vengono fuori dalle analisi cosiddette "liberali": il concetto di povertà non contestualizzato. E' ovvio che non sarà il giardiniere messicano senza permesso di soggiorno a votare Trump, ma il suo datore di lavoro, classe media che ha visto le sue condizioni economiche peggiorare dal 2008 nonostante tutta la prosopopea obamiana sulla lotta allo strapotere della finanza (quella prosopopea che, all'indomani del crack finanziario, ha garantito ad Obama la vittoria elettorale). La povertà non è tanto un concetto assoluto, è una questione di percezione: come in Italia, se uno non muore di fame ma magari sa di non potersi più permettere cose che si poteva permettere fino a qualche tempo fa, la sua percezione sarà di essere impoverito; non ci vuole Chomsky per capirlo, solo che gli analisti al di qua e al di là dell'oceano tendono a glissare elegantemente sull'argomento.
A parte che oltretutto la statistica pre e post elezioni è ormai una barzelletta più che una pseudoscienza; credo ai grafici che si vedono nel fumetto sopralinkato quanto credo all'oroscopo giornaliero di Paolo Fox, anzi forse un po' di meno.
 
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view post Posted on 16/11/2016, 20:00




Semplicemente dico, se una parte in continuazione non fa altro che ripetere quanto faccia schifo il maschio bianco, quanto sia privilegiato e così via, ma c'è da stupirsi poi se l'operaio bianco che rischia il licenziamento perché la fabbrica dove lavora è in procinto di delocalizzazione vota Trump e si convince che la causa dei suoi mali siano proprio le minoranze? Come può interessarsi di discorsi vuoti sui diritti delle minoranze? Chi vede le proprie condizioni peggiorare cerca risposte, e tra una parte che non le da e una che le da, anche se sono di merda, sceglierà la seconda.

Qualche bel liberale di sinistra mi ha pure dato del rossobruno per dire questo eh.

Cambiando argomento, qualcuno ha seguito il caso del processo di pace colombiano?
 
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view post Posted on 16/11/2016, 20:28

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CITAZIONE (This Is Forever! @ 16/11/2016, 20:00) 
Semplicemente dico, se una parte in continuazione non fa altro che ripetere quanto faccia schifo il maschio bianco, quanto sia privilegiato e così via, ma c'è da stupirsi poi se l'operaio bianco che rischia il licenziamento perché la fabbrica dove lavora è in procinto di delocalizzazione vota Trump e si convince che la causa dei suoi mali siano proprio le minoranze? Come può interessarsi di discorsi vuoti sui diritti delle minoranze? Chi vede le proprie condizioni peggiorare cerca risposte, e tra una parte che non le da e una che le da, anche se sono di merda, sceglierà la seconda.

Secondo me la situazione è ancora più banale; non è che la Clinton semplicemente non ha dato risposte, ma col suo silenzio sostanzialmente avalla la delocalizzazione e tutte le altre aberrazioni generate dal capitalismo globale. L'operaio bianco che rischia il licenziamento ha chiarissima la percezione che la Clinton sicuramente non sarà dalla sua parte, che non difenderà mai le sue ragioni; può sperare - molto probabilmente a torto - che invece le promesse di isolazionismo economico fatte da Trump possano in qualche modo fargli comodo.

CITAZIONE (This Is Forever! @ 16/11/2016, 20:00) 
Cambiando argomento, qualcuno ha seguito il caso del processo di pace colombiano?

Non ne so praticamente niente di niente.
 
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Edvard
view post Posted on 17/11/2016, 15:20




CITAZIONE (This Is Forever! @ 16/11/2016, 20:00) 
Cambiando argomento, qualcuno ha seguito il caso del processo di pace colombiano?

so che anche qui i sondaggi hanno fatto flop sul referendum e la risoluzione del conflitto che sembrava ormai ad un passo è sfumata. scarsa l'affluenza e la cosa mi ha sorpreso da non grande esperto dalla situazione....troppa gente ancora poco convinta che sarebbe stata una risoluzione ragionevole oppure c'è sotto qualcosa d'altro?

gli unici a cantar vittoria credo siano i grandi oppositori delle Farc, in particolare Uribe.
 
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Edvard
view post Posted on 30/11/2016, 13:49




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tipico esempio di pessimo e schierato giornalismo.

per il resto sono quasi totalmente d'accordo con il buon Chomsky, a parte la questione del minore dei due mali.
 
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view post Posted on 1/12/2016, 11:56

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Ma ti dirò, pur essendo concettualmente giornalismo schierato e mediocre, è a eoni di distanza dal nostro giornalismo, che innanzitutto Chomsky manco lo intervista, e se lo facesse ci piazzerebbe accanto Severgnini e Luttwak a parlargli di sopra.

L'intervista è interessante, Chomsky praticamente ripete quello che sostiene da un ventennio, e i fatti continuano a dargli sostanzialmente ragione. Vediamo le sue previsioni su Trump...
 
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view post Posted on 14/8/2017, 08:50

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Edvard
view post Posted on 17/8/2017, 16:45




CITAZIONE (Vortex Surfer @ 14/8/2017, 09:50) 

Questo articolo approfondisce meglio le dinamiche di quello che è successo ed il fenomeno dell'avanzata della nuova "alt-right" negli USA.


https://www.propublica.org/article/a-new-g...charlottesville
 
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view post Posted on 17/11/2019, 10:59

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Lo scrivo qua, anche se non legge nessuno: in Bolivia c'è stato un colpo di Stato, anche se nessuna testata giornalistica ne parla. Ormai persino i golpe passano sotto silenzio, alla faccia dell'informazione libera...
 
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view post Posted on 4/3/2020, 15:50

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Mentre dilaga il panico covid, in USA le primarie dem si confermano un affare molto sporco...
 
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