nitraus |
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| visto che gira e rigira si torna sempre a parlare del DIY, e di chi è figo e di chi è trve VS chi non lo è, posto qua un editoriale che avevo scritto tempo fa per hate tv, che esemplifica molto bene il mio concetto di DIY CITAZIONE 05/11/2007 Il vecchio vizio della lamentela
Ho ricevuto oggi una mail contenente la risposta scritta da Werner Herzog (regista che io peraltro conosco pochissimo) a una missiva di tale Renzo Badolisani, regista italiano che si lamentava di quanto poche fossero le opportunità di fare del cinema di qualità nel nostro paese. Subito mi è venuto in mente il paragone con le tante persone che si lamentano della situazione italiana riguardo alla musica. Certo, la situazione non è affatto rosea; e come dice Giorgio Canali, in vent'anni non è cambiato un cazzo. Pochi spazi, poche situazioni, poche opportunità, le lamentele sono sempre le stesse. Ma leggetevi la risposta di Herzog, ho scoperto che le sue idee sul fare cinema sono praticamente identiche alle mie sul fare musica.
WERNER HERZOG FILM PRODUKTION MÜNCHEN 12.12.81
Caro Renzo Badolisani, scusami se rispondo alla tua lettera con un mese di ritardo, ma sono appena ritornato dal girare il mio ultimo film nella giungla amazzone del Perù. La tua lettera ha poco senso per me, anche se posso capire la tua disperazione e il tuo sentimento che non c'è via di uscita, però mi stanca solo sentire le lamentele che il cinema italiano ( inglese, americano, senegalese, etc. ) è in crisi e non favorisce nuove idee e giovani talenti, che non c'è nessuna possibilità di fare film. Si, hai ragione che il cinema italiano è in un momento di ribasso ma, embè? Pensi davvero che il cinema italiano debba darti una possibilità? O pensi che la Rai, o il Signor Grimaldi, o il Signor Ponti o il Signor Chicchessia dovrebbe accoglierti a braccia aperte? O il Papa? O Dio Onnipotente? Non hai capito che la natura stessa del cinema è una roccia ripida, uno scoglio verticale che rifiuta tutti quelli che tentano di scalarlo, che è molto difficile stare aggrappati, che non c'è nessuna sicurezza neanche per quelli che tu chiami registi affermati. Guarda la storia del cinema e se non vedi cosa voglio dire devi essere cieco. Il Cinema, questo scoglio, non vuole nessuno e tenterà sempre di schiacciare quelli che lo sfidano comunque. In altre parole: il cinema italiano non ti darà nessuna chance, neanche quello tedesco, nemmeno il cinema in generale, neanche Dio Stesso ti darà il permesso. Non devi chiedere a nessuno di darti l'opportunità o il permesso di fare quello che devi: sei solo tu che ti dai questo permesso. Devi essere abbastanza audace per sfidarlo e prendere l'iniziativa. Non sono la tua ultima speranza. Tu dovresti essere la tua stessa ultima speranza. E non aver paura della natura antipatica del rifiuto, e del fallimento e dell'umiliazione, perché fare film significa questo. Ti darà dignità combattere la battaglia contro tutto questo. Perché non sei un produttore di film? Da questo momento in poi tu non dovresti chiedere a nessuno di produrre i tuoi progetti. Ti dico questo perché qui in Germania quasi tutti i giovani film-makers hanno capito che devono produrre i loro stessi film. Io stesso mi sono dichiarato produttore, poi ho lavorato in una acciaieria come saldatore nel turno notturno (durante il giorno frequentavo la scuola ) e ho guadagnato abbastanza soldi per fare i miei primi tre cortometraggi. Sii orgoglioso e coraggioso. Prendi l'iniziativa . Lavora. Ruba una cinepresa. Fai un film. Non lamentarti delle tribolazioni del cinema. Affronta lo scoglio. Preparati a cadere. Alzi in piedi e prova ancora e ancora. Subisci qualsiasi umiliazione e sconfitta e sii orgoglioso. D'ora in poi niente più lamentele. Sei giovane e lotterai. Sei già riuscito a fare molto, e sento che tu sei uno di quelli che alla fine ce la farà.
Werner Herzog
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