NEUROPRISON

L'esercito del DIY...

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cronokiller
view post Posted on 3/11/2008, 19:10




CITAZIONE (salvation comes in the end @ 3/11/2008, 18:49)
se volete farvi 2 risate su scene boot si sono 72 (SETTANTADUE!!!!) pagine su sta cazzata di carlocoso...

è proprio da lì che ho preso spunto ;)

CITAZIONE (Deceit @ 3/11/2008, 18:47)
ma i dARI (:wub:) sono pur sempre rock italiano

dopo questa potresti andare a zelig sai? :D
 
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Diavolo Grigio
view post Posted on 4/11/2008, 11:51




posso mettere una pulce?

io da poco ho messo su un'etichetta diy insieme ad amici, da poco organizzo festival/concerti, da poco (3 anni) e coi miei ritmi promuovo e cerco di fare qualcosa coi miei 2 gruppi in ambienti diy e non...

beh.. nonostante la così poca esperienza mi sono fatto un paio di idee:
-il discorso di quello di Mtv sembra il sintomo di una tendenza interna al """movimento""" diy.
-molti usano l'etichetta diy per cose che diy non sono per niente
-come in ogni cosa fatta da uomini, ci sono 100 parole per ogni fatto
-l'obbiettivo (anche dichiarato) di alcuni è di partire diy per finire superfizzi e putenti

queste frasi le dico con l'espressione di un contadino che và in città per la prima volta, da prendere con le molle e comunque di nessun valore.
volevo solo farvi partecipi di alcune mie sensazioni... come il fatto che in 1 anno e 1/2 di esperienza come """""discografico""""" ho avuto a che fare con veramente poche persone con cui sia un piacere fare cose. A tutti i livelli: locale, nazionale, di produzione, di band, di tutto insomma.
 
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cronokiller
view post Posted on 4/11/2008, 18:36




CITAZIONE (Diavolo Grigio @ 4/11/2008, 11:51)
beh.. nonostante la così poca esperienza mi sono fatto un paio di idee:
-il discorso di quello di Mtv sembra il sintomo di una tendenza interna al """movimento""" diy.
-molti usano l'etichetta diy per cose che diy non sono per niente
-come in ogni cosa fatta da uomini, ci sono 100 parole per ogni fatto
-l'obbiettivo (anche dichiarato) di alcuni è di partire diy per finire superfizzi e putenti


volevo solo farvi partecipi di alcune mie sensazioni... come il fatto che in 1 anno e 1/2 di esperienza come """""discografico""""" ho avuto a che fare con veramente poche persone con cui sia un piacere fare cose. A tutti i livelli: locale, nazionale, di produzione, di band, di tutto insomma.

cosa intendi come sintomo di una tendenza interna almovimento diy?

l'uso improprio della parola diy è proprio il motivo di questa discussione

sul fatto che hai trovato poche persone con cui sia stato un piacere collaborare nn credo dipenda dal fatto che fosse diy o meno, ma dal fatto di aver trovato persone del cazzo :D

OT: se ti va di collaborare con me fammelo sapere ;)
 
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nitraus
view post Posted on 18/6/2009, 10:19




visto che gira e rigira si torna sempre a parlare del DIY, e di chi è figo e di chi è trve VS chi non lo è, posto qua un editoriale che avevo scritto tempo fa per hate tv, che esemplifica molto bene il mio concetto di DIY

CITAZIONE
05/11/2007
Il vecchio vizio della lamentela

Ho ricevuto oggi una mail contenente la risposta scritta da Werner Herzog (regista che io peraltro conosco pochissimo) a una missiva di tale Renzo Badolisani, regista italiano che si lamentava di quanto poche fossero le opportunità di fare del cinema di qualità nel nostro paese.
Subito mi è venuto in mente il paragone con le tante persone che si lamentano della situazione italiana riguardo alla musica. Certo, la situazione non è affatto rosea; e come dice Giorgio Canali, in vent'anni non è cambiato un cazzo. Pochi spazi, poche situazioni, poche opportunità, le lamentele sono sempre le stesse. Ma leggetevi la risposta di Herzog, ho scoperto che le sue idee sul fare cinema sono praticamente identiche alle mie sul fare musica.


WERNER HERZOG FILM PRODUKTION
MÜNCHEN 12.12.81

Caro Renzo Badolisani,
scusami se rispondo alla tua lettera con un mese di ritardo, ma sono appena ritornato dal girare il mio ultimo film nella giungla amazzone del Perù. La tua lettera ha poco senso per me, anche se posso capire la tua disperazione e il tuo sentimento che non c'è via di uscita, però mi stanca solo sentire le lamentele che il cinema italiano ( inglese, americano, senegalese, etc. ) è in crisi e non favorisce nuove idee e giovani talenti, che non c'è nessuna possibilità di fare film. Si, hai ragione che il cinema italiano è in un momento di ribasso ma, embè? Pensi davvero che il cinema italiano debba darti una possibilità? O pensi che la Rai, o il Signor Grimaldi, o il Signor Ponti o il Signor Chicchessia dovrebbe accoglierti a braccia aperte? O il Papa? O Dio Onnipotente? Non hai capito che la natura stessa del cinema è una roccia ripida, uno scoglio verticale che rifiuta tutti quelli che tentano di scalarlo, che è molto difficile stare aggrappati, che non c'è nessuna sicurezza neanche per quelli che tu chiami registi affermati. Guarda la storia del cinema e se non vedi cosa voglio dire devi essere cieco. Il Cinema, questo scoglio, non vuole nessuno e tenterà sempre di schiacciare quelli che lo sfidano comunque. In altre parole: il cinema italiano non ti darà nessuna chance, neanche quello tedesco, nemmeno il cinema in generale, neanche Dio Stesso ti darà il permesso. Non devi chiedere a nessuno di darti l'opportunità o il permesso di fare quello che devi: sei solo tu che ti dai questo permesso. Devi essere abbastanza audace per sfidarlo e prendere l'iniziativa. Non sono la tua ultima speranza. Tu dovresti essere la tua stessa ultima speranza. E non aver paura della natura antipatica del rifiuto, e del fallimento e dell'umiliazione, perché fare film significa questo. Ti darà dignità combattere la battaglia contro tutto questo. Perché non sei un produttore di film? Da questo momento in poi tu non dovresti chiedere a nessuno di produrre i tuoi progetti. Ti dico questo perché qui in Germania quasi tutti i giovani film-makers hanno capito che devono produrre i loro stessi film. Io stesso mi sono dichiarato produttore, poi ho lavorato in una acciaieria come saldatore nel turno notturno (durante il giorno frequentavo la scuola ) e ho guadagnato abbastanza soldi per fare i miei primi tre cortometraggi. Sii orgoglioso e coraggioso. Prendi l'iniziativa . Lavora. Ruba una cinepresa. Fai un film. Non lamentarti delle tribolazioni del cinema. Affronta lo scoglio. Preparati a cadere. Alzi in piedi e prova ancora e ancora. Subisci qualsiasi umiliazione e sconfitta e sii orgoglioso. D'ora in poi niente più lamentele. Sei giovane e lotterai. Sei già riuscito a fare molto, e sento che tu sei uno di quelli che alla fine ce la farà.

Werner Herzog

 
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thomas_mongoloid
view post Posted on 18/6/2009, 14:21




CITAZIONE (nitraus @ 18/6/2009, 11:19)
(...)

Bellissima la lettera. Senza alcun dubbio.


...se a qualcuno interessa si potrebbe anche parlare della situazione cinematografica italiana (prendendo spunto dalla lettera) aprendo una discussione
 
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mardelleblatte
view post Posted on 21/6/2009, 13:34




lettera a suo modo commovente, da un vecchio leone molto fuori dai canoni.
non c'è una virgola che non sottoscrivo e ringrazio dano :)
 
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Michele Audiodrome
view post Posted on 21/6/2009, 15:53




bellissima lettera che ha in sé una carica pazzesca, nonostante questo mi si permetta di dire che caratterialmente sono uno che, mentre scala uno scoglio, trova la salita meno faticosa se si lamenta e maledice tutto e tutti ;)
 
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nitraus
view post Posted on 22/6/2009, 02:10




anche a me piace un sacco maledire le cose e le persone, però l'importante è maledire continuando ad arrampicarsi. è troppo facile maledire stando fermi sotto lo scoglio ;)
 
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Michele Audiodrome
view post Posted on 22/6/2009, 08:37




ovvio, mai fermarsi, anche perché -soprattutto alla mia età- si rischia di diventare come quegli sfigati che il rock è morto negli anni settanta e tutta la musica moderna è rumore senza senso (e ti assicuro che di persone così, che magari negli ottanta ascoltavano metal o punk con me, ne conosco a bizzeffe) :(
 
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nitraus
view post Posted on 22/6/2009, 11:11




sisi, ne conosco un po' pure io..
 
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view post Posted on 17/5/2021, 14:14

Too lazy to be scared

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Considerazioni inattuali nel senso proprio del termine: non solo a 13 anni dall'apertura del topic (che, visti gli ultimi sviluppi, sembrano 130 nella percezione, almeno nella mia), ma anche perchè priva di referenti in un forum svuotato quanto il concetto di DIY.

Detto di una pandemia che, se non ha completamente demolito il senso "antagonista" del DIY, ne ha quantomeno alterato i paradigmi in modi che a tutt'oggi non sono facilmente intellegibili, rimane il silenzio di un luogo web come questo che per la scena italiana ha rappresentato, per un breve periodo di tempo, un piccolo punto di riferimento.

La mia prospettiva, intendiamoci, non vuole essere in alcun modo nostalgica; sono uno dei pochi che da sempre dichiara di non nutrire nessuna reverenza nei confronti del DIY di per sè, di dubitare dell'intrinseca "superiorità morale" della scena e di diffidare di chiunque si erga a paladino del "vero" DIY rispetto a quello falso perchè "intorbidito dai legami con il mondo del mercato".

Casomai è la constatazione che, in qualsiasi modo lo si voglia intendere, il DIY appare, proprio alla luce del silenzio che da anni caratterizza il Neuroprison, quasi una "stagione della vita": una fase transitoria che, diventando "grandi", lascia posto ad altro. Tutto perfettamente naturale e vecchio come il cucco, ma da rimarcare alla luce delle altisonanti dichiarazioni dell'epoca, che con gli occhi di oggi fanno un po' tenerezza perchè dettate, ora lo si può dire con sicurezza, da impeto giovanile frammisto a mancanza di senso di realtà o quantomeno da resposabilità connesse alla vita adulta.
 
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55 replies since 1/11/2008, 12:50   1244 views
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