| Niente Neurosis quest'anno, fa niente sappiamo aspettare, i loro tempi sono abbastanza elastici e nel mentre non ingannano il tempo con anticipazioni, news, smentite e balle varie: quando il disco dovrà uscire lo sapremo qualche (non troppi) mesi in anticipo e sarà già bello che ultimato.
Per come suonerà, vedo di formulare qualche altro pensiero alla luce delle uscite di Harvestman e Shrinebuilder. Il lavoro di Von Till per me è stato una sorpresa, non mi aspettavo tanta completezza: è riuscito a mettere in musica tutte le sfumature, le ha incluse in un nocciolo per riconoscibile ma all'interno si possono cogliere più semi. Ammetto che un pò mi dispiaccia non abbia ricevuto molta approvazione, perchè il valore secondo me è davvero alto; di questi ultimi tempi c'è stata una riscoperta notevole dei suoni '70's riletti in chiave moderna, psichedelia acida sotto il braccio dei duemila, e le soddisfazioni in questo campo sono state davvero molte nonostante la proposta non vada a sconvolgere chissà quali canoni musicali, capace però di fare contenti coloro che apprezzano questi suoni ma non solo, i primi che mi vengano in mente sono i Comets on Fire, gli ultimi Earth, i Six Organs of Admittance, i Grails, Silvester Anfang e tanti altri. Steve si è inserito di prepotenza in mezzo a questi nomi, proponendo nient'altro che le cose che ami, e con il senno di poi è risultato evidente come non siano altro che la parte più sospesa e liquida di lavori come The Eye of Every Storm e Given to the Rising, dietro i quali secondo me ci sia sotto questo aspetto, prevalentemente la sua mano.
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