NEUROPRISON

Critica musicale, per critici e meno critici

« Older   Newer »
  Share  
mardelleblatte
view post Posted on 2/4/2009, 19:23




in io concreto giornalmente uso scaruffi e neuroprison (alla fine un parere motivato e argomentato da gente fidata mi vale come na recensione più o meno) come filtro ed evidenziatori per eventuali ascolti futuri

per me la vera funzione della "critica musicale" è quella di mettere in evidenza anche sinteticamente i pochi dischi validi che escono, e per questo cerco di affidarmi a fonti facilmente monitorabili e con le quali ho qualcosa in comune
 
Top
bobafett
view post Posted on 2/4/2009, 22:40




la mia personale opinione è che le recensioni abbiano perso l'utilità pratica di "consigli per gli acquisti" - giacchè ognuno di noi ha la possibilità di farsi una propria opinione su un prodotto musicale praticamente in tempo reale - per divenire qualcos'altro.
innanzi tutto premetto che a me piace leggerle. primo perchè mi piace non solo ascoltare la musica (a qualche volta farla), ma anche "raccontarla", è un modo come un altro per condividerla in fondo, e poi perchè mi interessa sapere come viene "vissuta" dagli altri, conoscere i diversi punti di vista, ecco vederla con gli occhi degli altri.

quindi mi piacciono le recensioni che in qualche modo mi incuriosiscono, che mi stimolano mentalmente.
le linee guida che ha postato Deceit ora come ora, le condivido appieno.
in passato ero molto più fissato con la collocazione cronologica, anche perchè, nella mia testa, allo sviluppo della musica nella storia era sottesa un'idea innata di progresso, di evoluzione. insomma c'era un filo rosso che univa le cose che ritenevo davvero valide e questo filo era allo stesso tempo la storia ed il progresso. ora che sono un po' più libero da certi massimalismi, mi basta che mi si diano delle coordinate, ecco. siano esse di tipo storico, o anche tecnico (magari anche geografico), però ho bisogno di aver un minimo di inquadratura nell'esistente. altrimenti può essere la recensione meglio scritta del mondo, ma non riesce a trasmettermi l'idea che il recensore si è fatto del disco.

e qui arrivo al punto toccato da marcemo. il lato emotivo...
ci sono dischi che amo, e dei quali non posso parlare che bene.
ma questo va al di là dell'analisi tecnica, perchè sono dischi nei quali "mi riconosco".
che mi parlano direttamente, bypassando qualsiasi tipo di sovrastruttura ideologico/estetica che posso aver auto-costruito negli anni (oddio sto quasi parlando in Ghezzi style, adesso Deceit mi cazzia :lol: ).
e questi son i dischi più difficili da recensire, per me.
 
Top
marcemo
view post Posted on 2/4/2009, 22:47




CITAZIONE (Edvard @ 2/4/2009, 19:41)
In effetti nell'era internet a che (e a chi) servono in concreto le recensioni?

Secondo me ci sono ancora ottime riviste e ottimi recensori (Rossano Lo Mele e Raoul Duke su Rumore e Fabio Polvani su Blow Up per esempio). In assoluto i critici "specializzati" a cui sono piu' legato sono Luca Collepiccolo e Stefano Paternoster (il primo su Rumore ed il secondo sulla storica fanzine Equilibrio Precario).

Rispondo alla domanda di Edvard dicendo che a differenza di Internet,una buona rivista rimane nel tempo e ha una visione piu' complessiva della realta' musicale (le retrospettive ad esempio) che invece manca ad Internet.Con tutto rispetto per questo Forum (che amo molto) ma io non so se quello che scriviamo rimarra' tra 10 anni.


L'ideale per l'appassionato è un approccio "integrazionista" (riviste+Internet) secondo me.
 
Top
view post Posted on 3/4/2009, 10:32

Too lazy to be scared

Group:
Moderatore
Posts:
10,057

Status:


CITAZIONE (Deceit @ 2/4/2009, 19:25)
- VIETATI: paroloni a cazzo di cane (Ghezzi style, o polygen style), riferimenti colti a film, libri e avanguardie artistiche, troppe immagini visive, sentimentalismi, figure retoriche ecc. ecco tutto questo è la non-recensione per me

Cacchio, il mio futuro da recensore è stroncato sul nascere :(

Il mio atteggiamento nei confronti delle recensioni è ambiguo. Mi piace leggerle, mi piace leggerne un sacco. Ma il modo in cui mi approccio è personale: nelle recensioni trovo molte più informazioni su chi le ha scritte che sull'album in questione. Per questo non posso che quotare Bob quando scrive
CITAZIONE (bobafett @ 2/4/2009, 23:40)
la mia personale opinione è che le recensioni abbiano perso l'utilità pratica di "consigli per gli acquisti" - giacchè ognuno di noi ha la possibilità di farsi una propria opinione su un prodotto musicale praticamente in tempo reale - per divenire qualcos'altro.
innanzi tutto premetto che a me piace leggerle. primo perchè mi piace non solo ascoltare la musica (a qualche volta farla), ma anche "raccontarla", è un modo come un altro per condividerla in fondo, e poi perchè mi interessa sapere come viene "vissuta" dagli altri, conoscere i diversi punti di vista, ecco vederla con gli occhi degli altri.

La musica è la cosa più indescrivibile che esista, e l'unico modo per categorizzarla è paragonarla ad altra musica: per questo una recensione oggettiva, o specialistica, non solo mi sembra impossibile (si dovrebbe conoscere TUTTA la musica di tutti per parlare "scientificamente" di un album), ma è per certi versi sterile (cambia qualcosa conoscere la strumentazione usata in un brano? ci piacerà più o meno dipendentemente da questo?). Mi piace invece una visione "ellittica" della musica, sapere cosa richiama, che sensazioni produce: per questo paragoni con altre forme d'arte in una recensione musicale a me piacciono molto. E mi comunica anche "la persona" che c'è dietro la rece, cosa piace a lui, cosa conosce, cosa legge o vede.
Tutti ci annoiamo a leggere rece lunghe e lunghissime, ma anche quelle essenziali sono tristissime, e spesso sembrano fatte con lo stampino:
CITAZIONE
Il cd in questione è la logica continuazione di...
Il genere che propongono è la commistione tra...
Il valore complessivo dell'allbum è...
Voto...

Insomma, mi interessano le recensioni se riescono ad essere lette con piacere e a incuriosire sull'album. Usare parolone Ghezzi-style è (magari divertente, ma) inutile, perchè fa perdere di vista ciò di cui si sta parlando; ma non è tanto meglio pensare di potere descrivere a parole (poche, molte, moltissime) una musica in maniera obbiettiva e essenziale.

Ps: Scaruffi non sarà mai una guida fondamentale per il mio percorso di ascolti, ma è un "critico" nel senso più pieno che riesco a dare a questa parola: prende posizione, dichiara da subito la sua parzialità (dice addirittura che il rock non gli piace più di tanto... chissà quanto ne avrebbe scritto se gli fosse piaciuto? :D ) e ha un giudizio a suo modo omogeneo (nel senso che sai quali sono i criteri con cui giudica)

Edited by Vortex Surfer - 3/4/2009, 11:58
 
Top
Il_Drugo_27
view post Posted on 3/4/2009, 14:39




Più che recensore mi considero un correttore di bozze. O "uno che fa gruppo", come molti miei collaboratori mi descrivono. Detto ciò, confermo la mia tendenza a scrivere per il piacere di scrivere e tentare di cambiare stile in continuazione, sfidandmi (e magari facendo incazzare i lettori) continuamente a mutare qualcosa nel mio approccio verso i dischi (non "approccio genrico", per carità, ma quello che compio prima di scrivere). Piccoli esperimenti che rendono il fatto di cimentarmi in un elaborato una costante crescita per il sottscritto.

A volte descrivo, a volte meno, ciò che ascolto. Mi accusano, spesso, di non scrivere "per tutti" ed è una critica giustissima. Un mio difetto, senz'altro.

Concordo con la differenza tra il recensire dischi che mi inviano e dischi che voglio recensire. Questo probabilmente indica una mancanza di professionalità o di oggettività ma al sottoscritto la routine dopo un po' fa cagare. E il fatto di avere una pila abnorme di dischi (che mi inviano) sul tavolo altro non è che routine.

Quando smetterò sarà perchè non mi divertirò più.
 
Top
mardelleblatte
view post Posted on 3/4/2009, 15:32




CITAZIONE (Il_Drugo_27 @ 3/4/2009, 15:39)
Concordo con la differenza tra il recensire dischi che mi inviano e dischi che voglio recensire. Questo probabilmente indica una mancanza di professionalità o di oggettività ma al sottoscritto la routine dopo un po' fa cagare. E il fatto di avere una pila abnorme di dischi (che mi inviano) sul tavolo altro non è che routine.

Quando smetterò sarà perchè non mi divertirò più.

io invece sono all'opposto.
la stragrandissima maggioranza di ciò che recensisco è roba che mi viene inviata, una sola l'ho fatta per sfida (i Morkobot), un paio sono dischi di persone che rispetto.

In generale ho notato come da me (e altrove) ci sia la tendenza a specializzarsi (c'è quello che fa solo hardrock/glam, quello solo robe post-punk, il metallaro etc) e a me la cosa un po' annoia --- quindi mi sono inizialmente presentato come in missione "ant-rock" (a qualsiasi livello, classica, ambient, hiphop) ma poi ho avuto anche a che fare con robe con le chitarre.

Se facessi recensioni solo di album che mi piacciono forse farei meglio ad aprire un blog personale....
 
Top
Il_Drugo_27
view post Posted on 3/4/2009, 16:05




CITAZIONE (mardelleblatte @ 3/4/2009, 16:32)
CITAZIONE (Il_Drugo_27 @ 3/4/2009, 15:39)
Concordo con la differenza tra il recensire dischi che mi inviano e dischi che voglio recensire. Questo probabilmente indica una mancanza di professionalità o di oggettività ma al sottoscritto la routine dopo un po' fa cagare. E il fatto di avere una pila abnorme di dischi (che mi inviano) sul tavolo altro non è che routine.

Quando smetterò sarà perchè non mi divertirò più.

io invece sono all'opposto.
la stragrandissima maggioranza di ciò che recensisco è roba che mi viene inviata, una sola l'ho fatta per sfida (i Morkobot), un paio sono dischi di persone che rispetto.

In generale ho notato come da me (e altrove) ci sia la tendenza a specializzarsi (c'è quello che fa solo hardrock/glam, quello solo robe post-punk, il metallaro etc) e a me la cosa un po' annoia --- quindi mi sono inizialmente presentato come in missione "ant-rock" (a qualsiasi livello, classica, ambient, hiphop) ma poi ho avuto anche a che fare con robe con le chitarre.

Se facessi recensioni solo di album che mi piacciono forse farei meglio ad aprire un blog personale....

Capisco quello che dici ma non per forza quello che si "vuole recensire" (almeno nel mio caso) è qualcosa che è piaciuto. Il voler recensire delinea una necessità comunicativa, null'altro, nel bene o nel male. E ormai la mia bilancia è al 50% tra dischi inviati e dischi recensiti non inviati.

Il fatto di specializzarsi è sintomatico delle incertezze del recensore: "parlo solo di quello che conosco benissimo". Oppure è segno di quella che qualcuno chiama professionalità (per l'appunto "parlo solo se ho cognizione di causa").

L'unica cosa di cui non scriverei mai è il reggae o la disco-house-deep et similia di cui davvero non so nulla. Problemi di gusto più che di altro.
 
Top
marcemo
view post Posted on 3/4/2009, 21:21




Sembrera' strano,ma per me il prototipo di critico musicale "perfetto" è Scaruffi.Egli ha una cultura musicale talmente ampia che gli permette di spaziare dal catalogo Dischord allo space-rock,dall'hc piu' duro al pop,dal jazz alla classica contemporanea,dal death metal al brit-pop ecc...

Ma.nonostante questa sua completezza (che è per forza di cose un po' "generica") gli preferisco di gran lunga i critici "specializzati" come Fabio Polvani,Andrea Prevignano e Rossano Lo Mele.
 
Top
Eclipze
view post Posted on 4/4/2009, 13:09




Io parlo da appassionato di musica, non da recensore, dato che non lo sono (mi limito a scrivere, ogni tanto, qualche pseudo recensione-analisi dei dischi che amo maggiormente. Non ho le basi per diventare un recensore, e sinceramente è una cosa che non mi interessa per niente)

Per me una recensione di un disco nuovo deve seguire più o meno le direttive indicate da Deceit. Deve essere breve e sintetica per darmi un'idea del disco, senza perdersi in esagerate digressioni storico-sociali-tecnico-artistiche. Deve avere un filo logico, ovvero non deve essere una descrizione punto per punto di quello che accade nel disco, ne una serie di emozioni e impressioni personali, ma una specie di "tema" (come quelli della scuola), che ha un obiettivo, quindi un principio, uno svolgimento e una conclusione. Tutto questo in breve, ripeto.
Altrimenti non ho voglia di leggerla

Diversissimo il discorso per i dischi che già conosco. Qui ritengo inutili le recensioni brevi. Voglio analisi approfondite dei testi, della "filosofia" che giace tra le note, qualche aneddoto. Sempre fondamentale un approccio logico, con argomenti che si sviluppano. Non digerisco descrizioni al millimetro di ogni parola del test o ogni nota, ne pareri personali estremamente soggettivi. Penso che serva un buon equilibrio che non perda mai di vista l'aspetto tecnico nè le emozioni e i pensieri che un determinato disco è in grado di suscitare. Poi un pò di storia e di collegamenti con altri dischi (e più in generale, con altre forme d'arte) sono da me ben accette. Un'analisi vera e propria insomma.

L'approccio di Scaruffi (il tuttologo) a me non piace per nulla. Mi pare un modo di fare molto semplicistico.
Da una parte non digerisco neanche chi è estremamente settoriale.
Insomma anche qui serve un buon equilibrio
 
Top
marcemo
view post Posted on 4/4/2009, 14:02




Tutto dipende pero' dallo stile del recensore.Scaruffi a volte mi piace altre no.

Credo in definitiva che per alcuni dischi sia utile parlare anche del contesto socio-culturale e delle dinamiche interne al disco,per altri è meglio un approccio solo descrittivo.

Sento quindi di condividere il discorso sull' equilibrio.
 
Top
Fight Off Your Demons
view post Posted on 4/4/2009, 17:28




CITAZIONE (Vortex Surfer @ 3/4/2009, 11:32)
CITAZIONE (Deceit @ 2/4/2009, 19:25)
- VIETATI: paroloni a cazzo di cane (Ghezzi style, o polygen style), riferimenti colti a film, libri e avanguardie artistiche, troppe immagini visive, sentimentalismi, figure retoriche ecc. ecco tutto questo è la non-recensione per me

Cacchio, il mio futuro da recensore è stroncato sul nascere :(

Il mio atteggiamento nei confronti delle recensioni è ambiguo. Mi piace leggerle, mi piace leggerne un sacco. Ma il modo in cui mi approccio è personale: nelle recensioni trovo molte più informazioni su chi le ha scritte che sull'album in questione. Per questo non posso che quotare Bob quando scrive
CITAZIONE (bobafett @ 2/4/2009, 23:40)
la mia personale opinione è che le recensioni abbiano perso l'utilità pratica di "consigli per gli acquisti" - giacchè ognuno di noi ha la possibilità di farsi una propria opinione su un prodotto musicale praticamente in tempo reale - per divenire qualcos'altro.
innanzi tutto premetto che a me piace leggerle. primo perchè mi piace non solo ascoltare la musica (a qualche volta farla), ma anche "raccontarla", è un modo come un altro per condividerla in fondo, e poi perchè mi interessa sapere come viene "vissuta" dagli altri, conoscere i diversi punti di vista, ecco vederla con gli occhi degli altri.

La musica è la cosa più indescrivibile che esista, e l'unico modo per categorizzarla è paragonarla ad altra musica: per questo una recensione oggettiva, o specialistica, non solo mi sembra impossibile (si dovrebbe conoscere TUTTA la musica di tutti per parlare "scientificamente" di un album), ma è per certi versi sterile (cambia qualcosa conoscere la strumentazione usata in un brano? ci piacerà più o meno dipendentemente da questo?). Mi piace invece una visione "ellittica" della musica, sapere cosa richiama, che sensazioni produce: per questo paragoni con altre forme d'arte in una recensione musicale a me piacciono molto. E mi comunica anche "la persona" che c'è dietro la rece, cosa piace a lui, cosa conosce, cosa legge o vede.
Tutti ci annoiamo a leggere rece lunghe e lunghissime, ma anche quelle essenziali sono tristissime, e spesso sembrano fatte con lo stampino:
CITAZIONE
Il cd in questione è la logica continuazione di...
Il genere che propongono è la commistione tra...
Il valore complessivo dell'allbum è...
Voto...

Insomma, mi interessano le recensioni se riescono ad essere lette con piacere e a incuriosire sull'album. Usare parolone Ghezzi-style è (magari divertente, ma) inutile, perchè fa perdere di vista ciò di cui si sta parlando; ma non è tanto meglio pensare di potere descrivere a parole (poche, molte, moltissime) una musica in maniera obbiettiva e essenziale.

Ps: Scaruffi non sarà mai una guida fondamentale per il mio percorso di ascolti, ma è un "critico" nel senso più pieno che riesco a dare a questa parola: prende posizione, dichiara da subito la sua parzialità (dice addirittura che il rock non gli piace più di tanto... chissà quanto ne avrebbe scritto se gli fosse piaciuto? :D ) e ha un giudizio a suo modo omogeneo (nel senso che sai quali sono i criteri con cui giudica)

Mi ritrovo in tutto quello che hai scritto, tranne il discorso su Scaruffi che proprio non mi piace con il suo approccio da "tuttologo"...

Quando scrivo per me rimane impossibile scindere il lato emotivo da quello critico; se stò parlando di un album che mi investe con la sua carica emotiva non ce la faccio a non ricorrere a immagini e sensazioni che il disco in questione a me procura!
 
Top
Deceit
view post Posted on 6/4/2009, 19:56




CITAZIONE (marcemo @ 3/4/2009, 22:21)
Sembrera' strano,ma per me il prototipo di critico musicale "perfetto" è Scaruffi.Egli ha una cultura musicale talmente ampia che gli permette di spaziare dal catalogo Dischord allo space-rock,dall'hc piu' duro al pop,dal jazz alla classica contemporanea,dal death metal al brit-pop ecc...

io penso proprio che non sia così. a lui piace UNA sola estetica (quella rumorosa, distorta, artistoide, che descrive la decadenza società, meglio se freak ecc.) e quindi tutto ciò che si allinea a quell'estetica va bene, il resto è il male; così facendo tratta i generi in modo diverso, due pesi due misure, quindi poco importa se conosce tutti i generi, quando poi alcuni li esalta e altri li stronca a priori. altra cosa, nella sua storia l'inghilterra viene distrutta e vengono esaltati gli stati uniti, proprio perché a lui è estranea l'estetica più teatrale e meno "alla mano" del rock inglese (tratta glam, madchester, synth pop e brit pop come generi di serie C)
 
Top
Neuros
view post Posted on 8/4/2009, 08:01




CITAZIONE (Birsa @ 7/4/2009, 22:35)
Ah, comunque è stringata perchè è una delle recensioni "in poche righe" che stanno in fondo alle pagine recensorie di blow up.. credo che cerchino solo di ottimizzare lo spazio a loro disposizione. Non critichiamo le cose quando sono state decontetualizzate...

Io direi tranquillamente che nessuno sente il bisogno di sentire l'opinione di tutti su tutto, una recensione di quattro righe scritta in quel modo è un insulto, constestualizzata o meno. Hai poco spazio? Non la scrivi una recensione, mettendo da parte la tuttologia. Oppure dedichi a questa uno spazio decente. Utilità = zero.
Ne più ne meno come questa:

CITAZIONE
Testament
The Formation of Damnation

Autore: Gabriele de Seta


Dopo nove anni da ‘The Gathering’ il nuovo disco dei Testament.
Bay Area, California, angeli in copertina:
pensate per cinque secondi a come si sono ridotti i Metallica, premete play e mi darete ragione.
Non serve una riga di recensione oltre queste.

da rocklab. Come i pagliacci del circo, fanno poco ridere.
 
Top
Eclipze
view post Posted on 8/4/2009, 10:19




Anche se contestualizzate queste recensioni non è che abbiano un motivo in più per esistere.
Dai non scherziamo.
Questi non sono neanche giudizi sintetici, sono semplici provocazioni. Insomma quelle cose squallide di cui molte riviste di musica sono piene per fomentare i ragazzini e farli credere che le loro band preferite (o i loro generi preferiti) sono le migliori di tutte le altre e quel determinato giornale è proprio dalla loro parte. Non hanno altra utilità queste schifezze
 
Top
Eclipze
view post Posted on 23/4/2009, 22:45




Ma voi comprate qualche rivista di musica? Se si, quali?
Io ho comprato Rumore perchè ero curioso di leggere l'intervista ai Sunn O))),e soprattutto perchè avevo voglia di tornare a sfogliare un giornale di musica (penso di aver comprato l'ultimo più o meno nel 2002, e anche allora erano 2-3 anni che ne compravo pochissimi).
insomma che ne pensate delle varie riviste in commercio?
Se esiste già un topic simile indirizzatemi pure a quello
 
Top
39 replies since 2/4/2009, 11:39   839 views
  Share