NEUROPRISON

[Focus] - Jazz

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Chaka
view post Posted on 21/12/2009, 23:04




Mi viene da farmi una sega.Che belle cose..ma quanta cazzo di musica c'è da scoprire?
 
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nitraus
view post Posted on 22/12/2009, 01:26




CITAZIONE (Chaka @ 21/12/2009, 23:04)
ma quanta cazzo di musica c'è da scoprire?

si la cosa più bella è proprio quella..
 
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er T. alias Uao!
view post Posted on 22/12/2009, 14:15




CITAZIONE (Birsa @ 21/12/2009, 01:37)
In termini di trasporto, urgenza e risultati, per quanto mi riguarda il VERO jazz è questo qua... quello dei Braxton, degli Ayler, Coleman, Brotzman, Parker (tutti e due heheheh), Zorn, Sun Ra, di certo non quello dei Weather Report o di Jaco "sopravvalutata testa di cazzo" Pastorius.

Pur apprezzando artisti come Jaco Pastorius, Joe Zawinul ecc. non posso che essere d'accordo con Birsa.
Avete citato tutti grandi artisti che adoro alla follia: Albert Ayler (Spiritual Unity con il trio è clamoroso), Peter Brotzmann, Sun Ra (Space Is The Place uber alles!), Eric Dolphy, Ornette Coleman, Alice Coltrane, Sonny Sharrock (adoro anche il suo operato nei Last Exit) ecc. ecc. Io aggiungo:

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Don Cherry - Eternal Rhythm

Tra free-jazz, world music e fusion. Capolavoro.

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Sonny Rollins - Saxophone Colossus

Quandi "i suoi amici" sperimentavano, Rollins se ne usciva fuori con un album in pieno stile hard bop. Risultato: la perfezione.

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Pharoah Sanders - Karma

Probabilmente il mio preferito. Spiritual jazz. Disordine, melodia e cenni di musica indiana.

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Jan Garbarek - Dis

Sassofonista norvegese che ho avuto il piacere anche di vedere dal vivo (brividi...). Jazz free-form imparentato con proto ambient. Un gioiello.

Poi ne aggiungo altri ;)
 
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view post Posted on 22/12/2009, 15:25
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Karma è un disco unico, spettacolo puro.
 
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Chaka
view post Posted on 22/12/2009, 16:59




Oggi ho acquistato:

-Miles Davis:"Nefertiti" (1967)
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-Eric Dolphy:"Out of lunch!"
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Anal Reichsführer
view post Posted on 22/12/2009, 19:36




aggiungo che fieramente posseggo spy versus spy, una follia di zorn che coverizza colemann.
 
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Birsa
view post Posted on 22/12/2009, 21:58




CITAZIONE (er T. alias Uao! @ 22/12/2009, 14:15)
Sonny Sharrock (adoro anche il suo operato nei Last Exit)

Gran gruppo!
 
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Chaka
view post Posted on 23/12/2009, 16:18




CITAZIONE (nitraus @ 22/12/2009, 01:26)
CITAZIONE (Chaka @ 21/12/2009, 23:04)
ma quanta cazzo di musica c'è da scoprire?

si la cosa più bella è proprio quella..

Pensavo la sega..


:hellyeah: :D
 
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bobafett
view post Posted on 24/12/2009, 19:22




mah, Jaco Pastorius in realtà non è mai stato un vero e proprio musicista jazz (sebbene abbia intersecato quei territori più di una volta), più che altro era un esecutore ed uno studioso dello strumento (il basso elettrico) del quale ha innovato il ruolo e la tecnica esecutiva. non credo che le composizioni jazz di Pastorius verranno ricordate negli annali del genere (a parte quelle due o tre per solo basso che sono valide).

Zawinul e Shorter, invece, fanno parte della schiera di musicisti jazz di un certo rilievo che per un periodo hanno preferito "fare altro".
poi anche io li preferisco in veste solista (memorabili le composizioni di Shorter, tipo Footsteps, uno degli standard modali più apprezzati) o con Miles Davis (del quale, sempre Shorter, è stato coautore in diversi album).

a proposito di artisti che si sono un persi per strada c'è un certo Chick Corea, che prima di darsi al circo Orfei in formato fusion, faceva dischi tipo questo:

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Chick Corea - Anthony Braxton - Dave Holland - Barry Altschul
Quartet Circle - Circulus (1970)

doppio album, quattro brani, di cui il primo intitolato programmaticamente "Drone" dedicati all'esplorazione delle possibilità sonore e del suono in sè.
un'esperienza musicale liberatoria, decisamente free, a tratti vicina a certa musica contemporanea, nella quale è facile perdersi, annegando nel flusso continuo di note e suoni, interrotto spesso da esplosioni di puntillismo atonale.

un altro disco che mi sento di consigliare è questo

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M-Base Collective - Anatomy of Groove (1993)

M-Base è un collettivo (non solo musicale) di jazzisti afroamericani parecchio "contaminati" capitanato dal sassofonista Steve Coleman. una sorta di big band che include, tra gli altri, Greg Osby (che ha bazzicato anche territori hip hop) e Cassandra Wilson, una delle voci più interessanti nel jazz moderno.
Anatomy of Groove è un disco jazz-funk nel quale il groove viene analizzato, sezionato con precisione chirugica (soprattutto grazie alle capacità del batterista Marvin Smitty Smith) e ricomposto per ricostruire l'ossatura metronomica del pezzo, anche attraverso l'uso di sequencer e tempi scomposti, sempre mantenendo la "fluttuazione" jazzistica di tutto ciò che vi si costruisce sopra. ne risulta un lavoro potente, diretto ma allo stesso tempo densissimo, con i solisti che scorrazzano liberi sui beat.
tra i miei dischi preferiti di sempre.

e per finire :

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Paul Motian - Bill Evans (1990)

Paul Motian è uno dei batteristi più importanti nel jazz, avendo suonato nel trio di Bill Evans, e tra i più influenti, soprattutto dal punto di vista della "liberazione dal tempo".
in questo disco, in un quartetto che lo vede insieme a Bill Frisell, Joe Lovano e Marc Johnson, ripropone un po' di standard di Bill Evans, ma senza il pianoforte. un disco tradizionale come approccio, ma straniante come risultato.
 
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er T. alias Uao!
view post Posted on 4/1/2010, 10:30




L'altro ieri ho visto, al Teatro Mancinelli di Orvieto in occasione della diciassettesima edizione dell'Umbria Jazz invernale, Bill Frisell + Jim Hall + Joey Baron + Scott Colley. Bellissimo spettacolo, anche se quasi tutto il set era d'impostazione classica, salvo qualche soluzione di Bill Frisell ed un finale impro tra fusion, free-jazz e rock che mi ha esaltato non poco.
Questo il primo spezzone del concerto:



Anche se avrei preferito di gran lunga un set del genere:



:(
 
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bobafett
view post Posted on 11/1/2010, 00:19




CITAZIONE (er T. alias Uao! @ 4/1/2010, 10:30)
L'altro ieri ho visto, al Teatro Mancinelli di Orvieto in occasione della diciassettesima edizione dell'Umbria Jazz invernale, Bill Frisell + Jim Hall + Joey Baron + Scott Colley. Bellissimo spettacolo, anche se quasi tutto il set era d'impostazione classica

beh comunque nel jazz è abbastanza atipica la formazione 2 chitarre basso batteria. cioè sembra una roba molto rock.
e poi vabbè Joey Baron dal vivo è sempre uno spettacolo: tutte le volte che l'ho visto era sempre superfelice. indipendentemente da ciò che stesse suonando, si vedeva che gli piaceva.


io invece segnalo questo:

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che forse è un po' troppo borderline per essere catalogato nel jazz tout court, visto che è più accostabile al segmento free/impro.
Braxton si alterna ai fiati (flauto, alto sax, sopranino sax, clarinetto, clarinetto contrabbasso e clarinetto soprano), Bailey si occupa delle chitarre (tra cui un modello sperimentale "preparato" a 19 corde).
il dialogo tra i due musicisti è incessante, con feedback continui ed un notevole interplay tra le note velocissime e nervose dei fiati e la chitarra totalmente trasfigurata, spesso percussiva: il risultato è un disco che trasmette nevrosi, di certo non rassicurante. ma a suo modo avvincente.
 
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nicO)))la
view post Posted on 5/2/2010, 11:16




CITAZIONE (er T. alias Uao! @ 22/12/2009, 14:15)
Pharoah Sanders - Karma

Probabilmente il mio preferito. Spiritual jazz. Disordine, melodia e cenni di musica indiana.

ti ringrazio infinitamente di avermi fatto scoprire questo disco, ci sono rimasto davvero a bocca aperta quando lo ho ascoltato :woot:
 
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er T. alias Uao!
view post Posted on 13/5/2010, 13:28




Quando si parla di Miles Davis si finisce quasi sempre ed esclusivamente a parlare di Bitches Brew e Kind Of Blue. Io ritengo che il suo album migliore sia questo:

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In A Silent Way.

Ipnotico. Sul lato A, Shhh / Peaceful, è micidiale. Di sottofondo il piano ripete due accordi per 10 minuti e passa, ciclicamente, mentre chitarra, sax, basso e organo intrecciano bellissime armonie. Stesso dicasi per il lato B, con delle tastiere "liquide" sugli scudi. Spiritual jazz per la mente.

Ah, questa è la formazione:

Miles Davis
Herbie Hancock
Chick Corea
Wayne Shorter
Dave Holland
Josef Zawinul
John McLaughlin
Tony Williams

:ph34r:
 
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bobafett
view post Posted on 13/5/2010, 13:43




CITAZIONE (er T. alias Uao! @ 13/5/2010, 14:28)
Quando si parla di Miles Davis si finisce quasi sempre ed esclusivamente a parlare di Bitches Brew e Kind Of Blue. Io ritengo che il suo album migliore sia questo:

(IMG:http://www.soundstagedirect.com/media/mile..._silent_way.jpg)

In A Silent Way.

Ipnotico. Sul lato A, Shhh / Peaceful, è micidiale. Di sottofondo il piano ripete due accordi per 10 minuti e passa, ciclicamente, mentre chitarra, sax, basso e organo intrecciano bellissime armonie. Stesso dicasi per il lato B, con delle tastiere "liquide" sugli scudi. Spiritual jazz per la mente.

Ah, questa è la formazione:

Miles Davis
Herbie Hancock
Chick Corea
Wayne Shorter
Dave Holland
Josef Zawinul
John McLaughlin
Tony Williams

:ph34r:

sono totalmente d'accordo con te.
un disco che per me è uno spartiacque nella storia della musica contemporanea tutta (sia essa pop, jazz o accademica).
sorprendentemente ancora attualissimo sia per i suoni che per le intuizioni contenute.

 
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Edvard
view post Posted on 13/5/2010, 14:27




CITAZIONE
Ah, questa è la formazione:

Miles Davis
Herbie Hancock
Chick Corea
Wayne Shorter
Dave Holland
Josef Zawinul
John McLaughlin
Tony Williams

minchia.....corro a rimediare.
 
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59 replies since 20/12/2009, 18:04   1770 views
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