woland II |
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| Sono partito con la speranza che tutto l'album fosse sulle coordinate di Aimless arrow, pezzo che molti hanno bocciato ma che invece trovo il più sincero e "sofferto" dell'intero disco. Sentivo di poter credere ancora in Bannon. Poi con Trespass ho dovuto riconsiderare la mia prospettiva, e in fin dei conti anche quest'album ha i suoi punti di forza in Ballou e Koller. Non so voi, ma durante l'ascolto certe volte dimentico del tutto Bannon e lo lascio urlare le sue cose senza accorgermene... Ormai l'equazione Bannon = urla dissennate è così consolidata che come risultato dà zero, mentre quando Bannon prova a cambiare allora ci si ricorda nuovamente di lui. Concordo con chi dice che la prima parte è superiore alla seconda (troppo mestiere nella seconda; quando Ballou si mette a fare il "feedback fischiato" in Shame in the way, un po' ti viene da sorridere perché il ragazzone ancora si emoziona per un po' di rumore, ma accadeva anche negli ultimi due). Ma un difetto che pervade tutto l'album è la struttura con il finale caricato/ quasi cavalcata e il coro metalloso, troppo abusato. Un altro cosa, certi riff sulle strofe, troppo semplici e prevedibili. Al contrario, quando Ballou fa le sue cose metallose non mi dispiace (va bene i chitarristi ignoranti, ma basta con le solite soluzioni). Però però, a me il disco è piaciuto, nonostante tutto i Converge sono così bravi che i difetti non smorzano eccessivamente la qualità del disco. E alla fine mi esalto per tracce come la titletrack, quattro note hardcore, però con la batteria impazzita però con il riff tecnico alla chitarra però con il canto finalmente emotivo di Bannon... un po' il riassunto di quello che possono essere i Converge, oggi, dopo tanti anni e un capolavoro sicuro.
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