NEUROPRISON

Passato Vs Presente, chi sta vincendo?

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Chiappa Chiss
view post Posted on 18/1/2012, 15:01




provo a dire la mia anche io. stavolta sarò lungo.
non è internet che ci ha rovinato, ci hanno rovinato i dischi vuoti nei supermercati.
mi spiego: è bellissimo che tutti possiamo esprimerci liberamente, che tutti possiamo fare uscire cose a nostro nome (l'ho fatto anche io, pensate un po'), ecc. ecc., è bellissimo anche che tutti abbiamo il blog (stavolta io ne ho fatto a meno), che tutti scriviamo, che siamo tutti critici musicali/cinematografici/d'arte, che siamo tutti il commissario tecnico della nazionale di calcio, che siamo tutti nella commissione bilancio dell'UE, e bla bla bla. è bellissimo. cioè, lo sarebbe in una società ideale; perché qui sulla terra, purtroppo, non siamo tutti artisti, non siamo tutti critici, non siamo tutti economisti, e di zeman ce n'è solo uno. la libertà di espressione, paradosso che possa sembrare, quando è troppa, lede la libertà di espressione: se due persone che parlano lo fanno contemporaneamente, non si stanno esprimendo, si stanno annullando vicendevolmente. poi uno dei due può dire anche le cose più alte e belle che siano mai state dette, non ha importanza, non si capiscono lo stesso.
traslo il discorso: se tutti suoniamo (e tutti suoniamo, pochi cazzi), chi ha davvero qualcosa da dire - la maggior parte delle persone suonano per trombare o per fare qualcosa la domenica pomeriggio - si trova in una condizione di minoranza, diciamo, (a dire poco) di 1 a 300. questo significa che per farti sentire da qualcuno non devi sgomitare, devi affittare un kalashnikov. questo non è un discorso aristocratico di 'sto cazzo, lungi da me. vorrei solo vivere in un mondo in cui quando una cosa non la si sa fare, la si lascia fare a chi la sa fare. si chiama cooperazione.
mi potreste dire "eh, ma tu vivi sulla luna". forse. ma vi sottopongo un dato, il più scontato. un po' di decenni fa registrare un disco era cosa piuttosto onerosa, per tanti motivi. il supporto era costoso, poi gli studi, il mastering, ecc. ecc., insomma, dovevi farti il culo. quindi, chi sceglieva di farsi il culo ci pensava bene. in parole povere, la domenica pomeriggio, se ti annoiavi, invece di suonare andavi al bar a vedere i gol. oggi, la domenica pomeriggio se ti annoi registri un cd-r impro in edizione limitata con artwork finto-infatile che fa tanto primitivista e piace alle donne.
sono chiaro?

p.s. lo so che il discorso è banale, un po' da bar, sentito e risentito. lo so che è stereotipato. ma vi chiedo di pensarci.
 
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Tigersuit
view post Posted on 18/1/2012, 21:58




CITAZIONE (Chiappa Chiss @ 18/1/2012, 15:01) 
vi sottopongo un dato, il più scontato. un po' di decenni fa registrare un disco era cosa piuttosto onerosa, per tanti motivi. il supporto era costoso, poi gli studi, il mastering, ecc. ecc., insomma, dovevi farti il culo. quindi, chi sceglieva di farsi il culo ci pensava bene. in parole povere, la domenica pomeriggio, se ti annoiavi, invece di suonare andavi al bar a vedere i gol. oggi, la domenica pomeriggio se ti annoi registri un cd-r impro in edizione limitata con artwork finto-infatile che fa tanto primitivista e piace alle donne.

sono d'accordo, meglio l'abbondanza (di creatività) nella povertà che la povertà nel mare magnum dell'offerta musicale di questi anni. Perchè ha ragione Holger Czukay dei Can quando dice che "la limitazione è la madre della creatività".
 
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Tigersuit
view post Posted on 19/1/2012, 00:27




A proposito dei live ispirati al "Don't Look Back" di cui ho parlato ad inizio topic...

CITAZIONE
Sono ormai diversi mesi che Evan Dando sta portando in giro per l'Europa il live dei Lemonheads che celebre il ventesimo anniversario della pubblicazione di "It's A Shame About Ray". Per l'occasione, Dando ha richiamato gli altri musicisti che hanno suonato nel disco, ovvero Juliana Hatfield e David Ryan, e con loro sta suonando per intero l'album più celebre della sua carriera. Il 2012, finalmente, vedrà anche una data italiana, precisamente il 18 maggio al Bloom di Mezzago (MI). Il biglietto costa 15 euro più i diritti di prevendita.

 
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Chiappa Chiss
view post Posted on 19/1/2012, 12:34




un po' prima di czukay l'ha detto nietzsche (sì, quello degli aforismi su facebook), ma 'sti cazzi di chi l'ha detto, è vero e basta.
 
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view post Posted on 20/1/2012, 19:56

Too lazy to be scared

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...e Frank Zappa ha chiamato in questo modo pure il suo gruppo :D

CITAZIONE (Chiappa Chiss @ 18/1/2012, 15:01) 
mi potreste dire "eh, ma tu vivi sulla luna". forse. ma vi sottopongo un dato, il più scontato. un po' di decenni fa registrare un disco era cosa piuttosto onerosa, per tanti motivi. il supporto era costoso, poi gli studi, il mastering, ecc. ecc., insomma, dovevi farti il culo. quindi, chi sceglieva di farsi il culo ci pensava bene. in parole povere, la domenica pomeriggio, se ti annoiavi, invece di suonare andavi al bar a vedere i gol. oggi, la domenica pomeriggio se ti annoi registri un cd-r impro in edizione limitata con artwork finto-infatile che fa tanto primitivista e piace alle donne.
sono chiaro?

p.s. lo so che il discorso è banale, un po' da bar, sentito e risentito. lo so che è stereotipato. ma vi chiedo di pensarci.

Su questo sono parazialmente d'accordo. La logica del DIY, unita alla possibilità di poter veramente "fare da sè" in ambito musicale, ha moltiplicato la quantità di uscite e ha sicuramente diluito la loro qualità in maniera inversamente poporzionale all'aumento della quantità.
Però dobbiamo anche considerare che qualche decennio fa, proprio perchè registrare un disco era operazione assai più dispendiosa e meno semplice, coloro che mettevano i soldi, che investivano sugli artisti, avevano una maggiore influenza su di loro, potevano imporgli scelte senza che gli artisti in questione potessero fare granchè. C'era più professionismo, ma anche meno libertà, e molti - probabilmente non a torto - si chiedono se Lennon, ad esempio, in una situazione di maggiore libertà, avrebbe comunque composto le melodie semi-zuccherine dei Beatles dei primi anni o se avrebbe scelto la via meno redditizia di rocker selvaggio stile Stones, Kinks o The Who.


Io in questi giorni ho anche pensato alla "mitizzazione" del passato che Reynolds individua come la corrente fondamentale degli anni 2000&more...
E più ci penso, più mi sembra evidente che Reynolds stia - come per il post-rock - sostanzialmente inventando l'acqua calda.
Scusate la parentesi autobiografica: io ho iniziato a interessarmi di musica intorno alla fine degli anni 80. Oggi - giustamente - alcuni dei gruppi pop di quegli anni sono stati musicalmente rivalutati, ma all'epoca erano - per coloro che si interessavano ad altre sonorità - la perfetta colonna sonora di quegli anni di merda: i Duran Duran, per fare un esempio "facile", coi loro video in località balneari e su barcone VIP, col loro look da yuppies bellocci e vacui, erano il perfetto manifesto di quello che culturalmente sono stati gli anni 80, e non ascoltare i Duran Duran - e ascoltare tutto il passato che era considerabile "agli antipodi" dei Duran Duran, e quindi l'hard rock, il punk meno hype, il metal buzzurro - era una scelta anti-80s. A fine anni 80 caratteristica principale della musica non era affatto la "ricerca del nuovo", quanto il recupero del passato. Basta guardare le "nuove correnti" dei primi anni 90: il grunge (che sporcava il metal dei Sabbath con noise e americana), l'industrial (che appesantiva, ma rendeva anche più fruibile e ballabile, gli esperimenti che già si erano iniziati almeno 15 anni prima), il trip-hop (che rendeva sensuale e sognante l'hip hop), la disco-psichedelia di Primal Scream e ORB, il NU metal che rilabora esperimenti di Primus e Anthrax, e molti altri esempi. Gran parte degli innovatori - non tutti, intendiamoci: ci sono pur sempre i Fugazi, il post rock degli Slint, l'hc dei Neurosis, giusto per fare tre nomi - si basavano sul recupero del passato, ancorchè attualizzato e mixato con altro.
Per questo trovo incmprensibile che si possa pensare che questa sia l'epoca del recupero del passato: in realtà il recupero del passato è tipico dei periodi culturalmente di crisi, di quei momenti in cui si pensa che non ci possa essere niente di nuovo all'orizzonte: è successo altre volte, mica solo negli anni di internet.


Mi scuso per l'elefantiaco e prosopopaico post Sparta_Face_by_0mrlolman0

Edited by Vortex Surfer - 20/1/2012, 20:23
 
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Chiappa Chiss
view post Posted on 21/1/2012, 12:30




ok vortex, il discorso dell'indipendenza degli artisti ci può stare se parliamo di mainstream. è tutto costoso, ci vuole chi ci mette i soldi per la megaproduzione e allora ciccia. in ambito indipendente, che è quello che ci interessa, le cose stavano in modo un po' diverso. prendi l'hardcore anni '80: gente che non dormiva mai, che stava sempre a mettere gettoni nelle cabine, sempre in giro sui furgoni, ad attaccare locandine, a dormire per terra, a rimetterci sempre a comunque e a prende pure le manganellate... ma parliamoci chiaro, ma a quelli chi glielo faceva fare? allora se decidevi di fare 'sta vita, era una scelta, appunto, di vita. oggi il nerd che davanti a cubase registra un demo senza sapere neanche come non sta facendo scelte di vita, al più sta cercando di non annoiarsi. si parla in entrambi i casi di artisti indipendenti, ma mi sembra che ci sia della differenza. non voglio mitizzare un'esperienza e infangarne totalmente un'altra, ma il succo del discorso per me sta qui.
apro una parentesi su lennon: ricordo a chi se ne fosse dimenticato, che il nostro ha avuto una carriera solista e un mucchio di soldi da spendere; ergo, niente da chiedere a nessuna major e nessun mccartney con cui scendere a compromessi. il risultato sono state le solite canzonette. tanto per fare un po' di revisionismo...
il tema del nuovo contrapposto al recupero del passato è roba da scriverci dei libri sopra. cerco di dire la mia in modo sintetico: tutti prendono dal passato, anche slint e fugazi; ma c'è chi riprende le idee e chi riprende le sonorità. faccio un esempio così si chiarisce il concetto: prendiamo un artista seminale, diciamo captain beefheart. si può essere influenzati da captain beefheart sia suonando pedissequamente quello che ha suonato lui, sia riprendendo il concetto che sta dietro al suo suono (un'idea di rock cubista, astratto, anarchico). nel primo caso si può essere al massimo dei bravissimi epigoni, nel secondo, se l'idea va ad arricchire le idee di chi già ne ha altre di per sé, può essere che ci scappa il gruppo seminale. non è tutto così semplificato ed ovvio, certamente, ma nessuno si inventa niente dal niente. si interpreta, piuttosto.
non sono sicuro di essere stato chiarissimo, ditemi voi...
 
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view post Posted on 21/1/2012, 13:08

Too lazy to be scared

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CITAZIONE (Chiappa Chiss @ 21/1/2012, 12:30) 
ok vortex, il discorso dell'indipendenza degli artisti ci può stare se parliamo di mainstream. è tutto costoso, ci vuole chi ci mette i soldi per la megaproduzione e allora ciccia. in ambito indipendente, che è quello che ci interessa, le cose stavano in modo un po' diverso.

Bè, la differenziazione netta tra mainstream e indie è sostanzialmente nata a metà anni 70; prima, fare un disco era costoso per chiunque, e chi sperimentava lo faceva spesso sotto l'egida di una major. Anche qui per grandi linee e con le dovute eccezioni, obviously.

CITAZIONE (Chiappa Chiss @ 21/1/2012, 12:30) 
prendi l'hardcore anni '80: gente che non dormiva mai, che stava sempre a mettere gettoni nelle cabine, sempre in giro sui furgoni, ad attaccare locandine, a dormire per terra, a rimetterci sempre a comunque e a prende pure le manganellate... ma parliamoci chiaro, ma a quelli chi glielo faceva fare? allora se decidevi di fare 'sta vita, era una scelta, appunto, di vita. oggi il nerd che davanti a cubase registra un demo senza sapere neanche come non sta facendo scelte di vita, al più sta cercando di non annoiarsi. si parla in entrambi i casi di artisti indipendenti, ma mi sembra che ci sia della differenza. non voglio mitizzare un'esperienza e infangarne totalmente un'altra, ma il succo del discorso per me sta qui.

Sì, per carità, la scelta HC di inizio anni 80 per molti era una scelta di vita oltre che musicale; che questo sia garanzia di qualità è tutt'altra storia, e un bel po' di capolavori di nerds che hanno registrato musica nel loro camerino stanno lì a dimostrarlo. Peraltro quello che hai fatto tu è la tipica "mitizzazione" del passato che credo sia costante in tutte le epoche.

CITAZIONE (Chiappa Chiss @ 21/1/2012, 12:30) 
apro una parentesi su lennon: ricordo a chi se ne fosse dimenticato, che il nostro ha avuto una carriera solista e un mucchio di soldi da spendere; ergo, niente da chiedere a nessuna major e nessun mccartney con cui scendere a compromessi. il risultato sono state le solite canzonette. tanto per fare un po' di revisionismo...

A parte che dal 1965 in poi Lennon (come McCartney) qualche cosa che non fosse una semplice canzonetta l'hanno pubblicata, poi ci sarebbe da considerare questo disco qua...
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... che non definirei propriamente una raccolta di canzonette...

CITAZIONE (Chiappa Chiss @ 21/1/2012, 12:30) 
il tema del nuovo contrapposto al recupero del passato è roba da scriverci dei libri sopra. cerco di dire la mia in modo sintetico: tutti prendono dal passato, anche slint e fugazi; ma c'è chi riprende le idee e chi riprende le sonorità. faccio un esempio così si chiarisce il concetto: prendiamo un artista seminale, diciamo captain beefheart. si può essere influenzati da captain beefheart sia suonando pedissequamente quello che ha suonato lui, sia riprendendo il concetto che sta dietro al suo suono (un'idea di rock cubista, astratto, anarchico). nel primo caso si può essere al massimo dei bravissimi epigoni, nel secondo, se l'idea va ad arricchire le idee di chi già ne ha altre di per sé, può essere che ci scappa il gruppo seminale. non è tutto così semplificato ed ovvio, certamente, ma nessuno si inventa niente dal niente. si interpreta, piuttosto.
non sono sicuro di essere stato chiarissimo, ditemi voi...

Sì, sei stato chiaro: è il classico concetto di "ispirazione". I grandi gruppi prendono ispirazione, non fanno "remakes". Ma prendono anche qualche sonorità, se dobbiamo essere sinceri...
 
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Chiappa Chiss
view post Posted on 21/1/2012, 14:25




allora vortex, sul primo punto siamo d'accordo. negli anni '70 si stava sotto major, non importa se per fare pop da classifica o kraut rock. giusto.

sull'hardcore: io l'ho preso come esempio per indicare un tipo di attitudine oltre che fieramente diy anche politicamente ed eticamente attiva. non dico che era tutto rose e fiori, mentirei se lo dicessi. dico solo che in ambito hardcore la registrazione e la promozione "sul campo" costavano un prezzo tale che chi lo faceva era perché davvero voleva farlo. gli artisti per noia, per gioco, per moda, che invadono gli scaffali, le riviste e i forum, in quelle circostanze lì si sarebbero cercati altri interessi, meno dispendiosi e difficili. ciò non toglie che io adori molte nerdate e detesti molti gruppi hc duri e puri.

su lennon: io sono un detrattore. non detesto i beatles ma i loro fans, che hanno reazioni da checche isteriche nazifasciste non appena ti azzardi a toccare i loro idoli. detto questo, giudicare lennon da quel disco è come giudicare la carriera di lou reed in base a "metal machine music". lennon se avesse davvero voluto fare il rocker l'avrebbe fatto. non l'ha fatto.

sull'ultimo punto: ho cercato di tenermi lontano dalla parolina "ispirazione". è carica di troppe accezioni un po' generiche e facilone. il grande gruppo non copia i riff, al massimo copia le intenzioni. per quel che riguarda le sonorità vabbè, a me interessa più il come sono usate che altro...
 
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Tigersuit
view post Posted on 1/2/2012, 02:03




Si riformano anche i mitici Happy Mondays:



CITAZIONE
Happy Monday! Har-har. The original lineup of beloved British alt-rock/acid-house act Happy Mondays will come together for a small U.K. tour in May, the BBC reports. (They've also begun Tweeting again for the first time since registering an account in 2007.) "We all met up last week and some of the lads haven't seen each other in 10, 15 years", vocalist Shaun Ryder told the BBC.

 
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Tigersuit
view post Posted on 3/2/2012, 02:38




CITAZIONE
Come ormai noto, i New Order si sono riformati l'anno scorso senza Peter Hook ma con la tastierista Gillian Gilbert, che non aveva più suonato con la band per oltre 10 anni. Al momento, i programmi per Bernard Summer e soci riguardano esclusivamente date dal vivo (ci saranno quattro date in UK in primavera e alcune apparizioni ai festival estivi), ma Summer ha esplicitamente dichiarato la propria speranza che, prima o poi, vengano registrate nuove canzoni, anche se è presto per pensarci ora. Nel frattempo, però, Peter Hook non è affatto d'accordo che i suoi ex compagni di band continuino ad utilizzare il nome New Order senza di lui ed ha, pertanto, formalmente avviato una causa legale in tal senso. Vedremo come andrà a finire.

 
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bobafett
view post Posted on 3/2/2012, 11:28




per rispondere al quesito posto ad inizio thread:
non credo che il "ritorno al passato" sia la "novità" di questi anni.
il revivalismo è sempre esistito e sempre esisterà, del resto (e non da oggi) sia il jazz che il rock (nell'ambito della musica cosidetta popolare) hanno assistito alla canonizzazione di alcuni stilemi del passato assurti al grado di "classico". e quando esiste un classicismo, ci saranno sempre classici, neo-classici e compagnia cantante (in tutti i sensi).
ma poi cos'era il grunge degli inizi anni '90 ? o la pletora inifinita dei gruppi garage rock (osannati su Rockerilla) di fine anni '80 ? e gli Oasis ? i primi Blur ? e la psichedelia è un genere musicale o una forma di adorazione del passato ?

certo mi si potrebbe dire che bene o male tutte queste forme di ritorno al passato convivevano (e si ibridavano) con fenomeni autenticamente innovativi (soprattutto negli anni '80). e oggi ?
probabilmente la complessità dei fenomeni musicali odierni è tale che qualsiasi combinazione è verificata.
il problema non è se esista della musica autenticamente innovativa nel 2012, ma quanta visibilità possa avere adesso.
e soprattutto quanto possa essere "rassicurante", perchè oggi è quello che la maggior parte delle persone cerca.

CITAZIONE (Chiappa Chiss @ 21/1/2012, 14:25) 
negli anni '70

mi interessa anche fare un piccolo excursus anche sulle categorie musicali "temporali", visto che spesso ne faccio uso anche io.
ora mi chiedo a volte che cosa significhi realmente dire "anni'70" e soprattutto quando sono iniziati gli anni '70.

In the Court of the Crimson King è del 1969 e, a parte il fatto che è un disco ancora attuale, possiamo dire che gli anni '70 forse sono iniziati un po' prima del 1970, e magari sono finiti nel 1976/1977. ma i Kraftwerk c'erano già dal 1970... evito di parlare anche degli anni '80, perchè lì le cose si complicano sul serio.
insomma: a volte usare le categorie musicali "temporali" per definire un suono, è un po' troppo ambiguo.
ma d'altro canto continuiamo ad usarle, così come usiamo categorie come Emo o HC che, musicalmente, significano quasi nulla.


 
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rebuild
view post Posted on 3/2/2012, 14:22




La mia opinione? Oggi la gente si sposta solo per andare a vedere un nome grosso, le reunion vanno perchè ci sono promoter che investono su queste band perchè portano gente ai concerti.
Di conseguenza si mette in moto un circolo "virtuoso"...un anno ci sono i Faith no More, l'anno dopo i SOAD e via dicendo..quest anno ci becchiamo i Black Sabbath (Forse, incrocio le dita per T.I.) i refused e atdi.... le band diranno ma perchè no? mi faccio un po' di concerti, riassaporo le gioie della gioventù, mi scopo qualche groupie se va bene e via!!!
cioè, si sono riformati gli Shandon giusto per guardarci l'ombelico italico...e hanno riempito il live di trezzo, manco dei grupponi lo fanno....
il problema è come sempre l'educazione musicale di un popolo..in italia c'è il videopoker e la birra con i tuoi amici che nel 90% non capiscono un cazzo di musica...
 
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Chiappa Chiss
view post Posted on 3/2/2012, 20:19




bobafett ha detto delle cose molto sensate.

alla categoria del "rassicurante" integro quella del "presentabile". non nel senso di qualcosa che si possa far sentire ai genitori e ai parenti prossimi, ma di qualcosa per cui ciò che si cerca è la reazione (di apprezzamento o no, non ha importanza) altrui. qualcosa di cui potersi fare fighi, in parole povere.
quindi pitchforkate, blow uppate, ondarockate, sentireascoltarate ecc. ecc.
tendenza che su questo forum trova terreno molto fertile, come dappertutto, d'altronde.
 
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Tigersuit
view post Posted on 29/2/2012, 00:03




Si riuniscono anche i Die Kreuzen.

CITAZIONE
Seminal 1980s hardcore punk act Die Kreuzen are getting back together for a one-off show in their hometown of Milwaukee this May, as Brooklyn Vegan points out. Bassist Keith Brammer writes on his Facebook page, "OKAY MOTHER FUCKERS - DIE KREUZEN PLAYING MAY 26 TURNER HALL. BE THERE." The band, who released several albums on Touch & Go, broke up in 1992.
Brammer added: "This reunion is not just us, it's part of the 'Lest We Forget' show, with a whole bunch of other great bands...We will, however, be playing an interesting assortment of songs from early stuff to later stuff, and it's highly unlikely you'll ever see this again." According to Brammer's Facebook page, three out of four original band members will perform at the show.

Per quanto riguarda quello che diceva Sandro:

CITAZIONE
non credo che il "ritorno al passato" sia la "novità" di questi anni.

esatto, ma la novità di questi anni è che il ritorno al passato si è trasformato in un' autentica ossessione. E' come se la musica avesse smesso di guardare avanti per...guardarsi indietro.
 
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red&bluejeans
view post Posted on 4/8/2012, 02:13




CITAZIONE (Vortex Surfer @ 14/1/2012, 14:45) 
Dalla mia prospettiva, è molto meglio riascoltarmi un disco che mi piace, anche per la 100ma volta.
Questo non significa che non mi piace ascoltare roba nuova, ma - dopo anni di abbuffate - mi sto gradualmente liberando dalla schiavitù della "voglia di novità".

Ci sarebbe molto da dire su questo argomento molto interessante, però ho poco tempo e quindi sottoscrivo in pieno questo pensiero.

Il fatto è che quando hai ascoltato 10mila dischi e forse di più, poi è inevitabile ascoltare il gruppetto odierno che si ispira chiaramente ai "seminali" X e Y e bollarlo con sufficienza e un po' di disprezzo come "clone di X e Y"... (e al 99,99% è proprio così... non è colpa di nessuno, è semplicemente così). e questo succede anche se il gruppetto è molto bravo e "si ispira" con rispetto alle fonti scelte, ma in fondo non farà altro che revival... e a quel punto l'unica cosa buona che il gruppetto moderno farà è farmi venire voglia di ricercare i dischi di X e Y (in genere capolavori o giù di lì) per risentirmeli per l'ennesima volta... del resto perchè devo sprecare tempo con il surrogato se ho ha portata di mano l'originale?! capisco che può sembrare un discorso snob, cinico e superficiale, ma in fondo non lo è: è solo molto pragmatico.

sarò sordo, pigro e forse non più curioso come ero 10 anni fa (del resto nella vita crescendo le priorità cambiano), ma io oggi nell'universo musicale sento solo REVIVAL... davvero poco o nulla di "originale" o presunto tale... se poi mischiare 4 o 5 generi (o saccheggiare 4/5 gruppi e mescolarli a caso) è essere originali, allora è un altro discorso...

ah, e le reunion sono fighe... specialmente se ai tempi per qualche motivo ti eri perso i concerti di quei gruppi! certo, non sarà la stessa cosa, però meglio di niente...

sì, stiamo diventando vecchi... :D
 
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55 replies since 12/1/2012, 10:22   1027 views
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