Ripesco questa discussione perché proprio oggi stavo riflettendo, dal nulla, su quanto possa sentirmi musicalmente "vecchio" nonostante manco abbia 25 anni.
Lo dico anche ponendo una domanda: sono io che sono cambiato e non ho più tempo per stare dietro a queste cose oppure ogni anno che passa la scena musicale diventa sempre più desolata/desolante?
Sono sostanzialmente due anni che non riesco a trovare veramente album nuovi che mi facciano esaltare o eccitare, provare emozioni forti, insomma, dischi che veramente mi piacciano e che non siano solo buoni per un paio di ascolti passeggeri. Per carità, la roba buona esiste, ma mi accorgo che in realtà è sempre di meno, tant'è che per lo scorso anno non ho nemmeno fatto una classifica di fine anno, tanto pochi erano i dischi che sentivo dentro di me di poterci inserire.
Credo di essere arrivato ad un punto in cui le sonorità nuove non sono assolutamente ciò che cerco dalla musica e non riesco proprio a trovarci ciò che mi ha fatto innamorare della musica in generale.
Siamo in un'epoca in cui le logiche di mercato sembrano aver permeato anche quelle che una volta erano le scene indipendenti, o almeno queste, qualora continuassero ad esistere, sono diventate più di nicchia, marginali e senza vita che mai. Un'epoca in cui i meme e la promozione contano più della musica in sé, dove chi fà musica con le chitarre è considerato un relitto del passato e le "riviste" specializzate fanno a gara a chi sputa di più sul Rock, in cui si prendono per il culo i grandi del passato ma si spendono fiumi di caratteri word per recensire i nuovi dischi di gente totalmente priva di qualsiasi forma di talento come Drake, in cui un Vince Staples (rapper molto giovane, che, sottolineo, trovo tra l'altro uno dei pochi talentuosi all'interno della scena moderna) può permettersi tranquillamente mostrare la propria mancanza di rispetto verso tutti i mostri sacri del Rap, in cui il politically correct si è impadronito pure della cazzo di musica ed ecco che gruppi che ho sempre rispettato tipo gli Andrew Jackson Jihad cambiano il loro fottuto nome in AJJ (che poi, porco d*o, cambiatelo bene almeno) perché non vogliono offendere i musulmani appropriandosi di termini che non gli appartengono quando la metà della loro discografia si basa sulla ridicolizzazione della religione o dove dei gruppi si rifiutano di fare dei concerti in festival in cui non ci sono bagni per transessuali o addirittura band che chiedono scusa per aver chiamato qualche ex di merda "puttana" in una canzone (che poi cazzo, se qualcuno non mi conoscesse e leggesse ste cose mi prenderebbe per leghista, ma sinceramente il politicamente corretto degli americani di merda è qualcosa che aborro con tutto me stesso, oltre ad essere qualcosa di veramente opprimente, stando a quanto mi riporta gente a contatto giornaliero con gli ambienti anglosassoni).
Proprio vedendo le uscite dell'anno mi sono reso seriamente conto che il Rock è definitivamente morto, e che il 90% della roba rilevante (quindi diciamo quella che viene recensita dai grossi social) è Rap e R&B, il che non sarebbe un problema se poi non fosse che, togliendo i vari Aesop Rock e Kendrick Lamar (o anche quel coglionazzo di Kanye West, che comunque alla fine un po' di rispettabilità gliela possiamo concedere), il resto, ovvero a sua volta il 90%, è sta cazzo di Trap che non si sa per quale motivo viene presa seriamente dato che si tratta sostanzialmente di coglioni totalmente incapaci di rappare che, appunto, non rappano ma ripetono ritornelli per 4 minuti con l'autotune, insomma, quello che fa Bello Figo, solo che se lo fà Bello Figo è un coglione, se lo fà qualche americano allora è roba che riflette l'apatia della società moderna e quindi deve essere presa seriosissimamente.
VideoPerché adesso vorrei qualcuno che mi spiega come si fa a prendere seriamente una cosa del genere.
Boh, niente, penso che giusto vent'anni fà tra le punte di diamanete della scena musicale c'era gente tipo i Modest Mouse e ora questo. E fidatevi che mi prende seriamente a male perché mi sembra di averne 50 di anni per fare ragionamenti simili.