Antony and the Johnsons, "The Crying Light"

Oggi sono al terzo ascolto. "Commovente" è un eufemismo per questo disco.

Chi mi conosce meglio degli altri sa perfettamente che in passato la vita mi ha posto serie barriere all'ascolto di Antony. Se spulciate il mio RYM troverete tutti i suoi album (precedenti a questo) con il minimo dei voti. L'ho sempre considerata roba (e non robaccia, attenzione) lontanissima da me, chilometri e chilometri di sensibilità differente. Nonostante abbia sempre sentito gente "emozionalmente estrema" come la Galas o M.Monk e le abbia apprezzate discretamente.

Ho ascoltato per la prima volta nel 2005 I Am a Bird Now provando una sorta di dermatologica e inspiegabile repulsione per la sua musica, così eccezionalmente fuori dai miei ascolti e dalle mie urgenze. Poi la vita ti fa conoscere una persona, la frequenti, ci stai bene e te ne innamori. Ma come spesso succede poi tutto finisce. E finì malissimo. Uno dei ricordi più brutti (targati 2006…quindi successivi all'ascolto primario) di quel periodo è proprio legato a "Hitler in my heart" e a una persona con la mania di Antony. Quindi per me questa musica è sempre stato simbolo ed embrlema di brutte situazioni e di sentimenti contrastanti. Conosco gente che per le stesse motivazioni si è fatto andare di traverso i Led Zeppelin o De Andrè.

Dovevo fare la premessa, scusatemi: era più per me che per voi.

E adesso che succede? Questo "The Crying Light" mi sta piacendo. Che succede? Possibile? Evidentemente alcune ferite sono guarite. Per il momento un 7 convintissimo, che equivale ad un 10 di un ascoltatore qualsiasi, senza, cioè, nessun tipo di storia dietro alla sua musica. Il mondo sta cambiando.

non ci credo! tu che rivaluti Antony?!?

come prossimo passo voglio i Duran Duran e i Current93!

Mamma mia... certo che accomunare duran duran e current 93... brrr...

quoto

Adesso non esageriamo!

Io sono stato folgorato da questo disco, non nascondo di essere uno dei conoscitori di questo personaggio dall'ascolto di the Crying Light, ma c'è sempre tempo per rimediare e scoprire i lavori passati.
Ormai è tanto tempo che musica "leggera" non riesce a catturarmi più come un tempo, però certe cose me le tengo strette e penso che Antony me lo porterò dietro.
Le canzoni prese singolarmente sono tutte fenomenali, eleganti e a loro modo incisive nel loro procedere, più stratificate di quanto pensassi (il lavoro di archi è davvero stupendo), e poi la sua voce, fantastica, nera (letteralmente dansin' e non densin' basterebbe come testimonianza), ho ancora un poco di fatica ad arrivare fino alla fine con l'ascolto del disco in toto, ma è un problema mio e penso superabile nel tempo. Da ignorante mi è venuto da fare un paragone con certe linee vocali udite in Rook degli Shearwater l'anno passato, sicuramente ciò ha aiutato, vediamo che non rimanga sfiatato alla lunga come questo.

questo disco mi è calato... mostruosamente calato... mi era tanto piaciuto ai primi ascolti, quanto ora non riesco a reggere oltre la terza traccia... ... forse più avanti!

per me il motivo è che è un disco di arrangiamenti non di canzoni, quindi svanito l'effetto sorpresa ci si scorda facilmente di melodie così poco "marcate"

Ottimo!