NEUROPRISON

In the Absence of Truth

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Eclipze
view post Posted on 24/11/2006, 20:25




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1 Wrists of Kings
2 Not in Rivers, But in Drops
3 Dulcinea
4 Over Root and Thorn
5 1000 Shards
6 All Out of Time, All Into Space
7 Holy Tears
8 Firdous E Bareen
9 Garden of Light

Etichetta: Ipecac
Produttore: Matt Bayles and Isis
Data di uscita: 31 ottobre 2006


Dato che il disco è uscito da quasi un mese (anche se in tanti -io no! :angry: - l'hanno ascoltato molto tempo prima) è giunta l'ora di
raccogliere le idee che sono maturate in questo periodo
 
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view post Posted on 24/11/2006, 21:19

Too lazy to be scared

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Gli Isis abitualmente non lasciano spazio a mezze misure: o si amano, o si odiano.

Io sono uno di quelli - e qui siamo molti, penso - che li ama, anche molto.
Detto questo, ITAOT è l'album degli Isis in cui ho trovato più difficoltà ad entrare. Durante i primi ascolti mi ha suscitato un entusiasmo incontrollabile, qualche successivo ascolto mi ha fatto nascere delle perplessità nei suoi confronti, tanto che ad un certo punto sono arrivato a considerarlo una delusione.
Non la penso più così: ITAOT è un ottimo disco, più percussivo e post delle precedenti releases della band. Le mie difficoltà erano difficoltà emozionali: non so perchè, ma ogni volta che sentivo una canzone mi faceva un effetto diverso, mi piaceva, mi respingeva, l'adoravo, non la sopportavo. E' un pò quello che mi è successo con le 2 Wings e The Pot dell'ultimo dei Tool: il mio giudizio nei loro confronti cambiava ad ogni ascolto.
Adesso sto iniziando a considerarlo più "mio". A volte mi capita di sentire alcuni dischi e di vederli come miei "fratelli" nella vita; ecco, questo ITAOT per me non sarà mai - al contrario di un Panopticon - un fratello per me, sarà un coinquilino più scostante e freddo, non maleducato ma difficile da inquadrare per me. Ma cmq un buon coinquilino, uno di quelli con cui ti puoi sfogare quando le cose non vanno bene e che ti aiuta a riordinare la casa quando la festa è finita...


Ps: Scusate per il post chilometrico
 
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view post Posted on 24/11/2006, 21:41
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credo sia normale che questo album possa suscitare ANCHE queste reazioni. per quanto mi riguarda non mi sorprenderei di parere alcuno su quest' ultimo lavoro degli isis.
le possibili variabili sono moltissime e la soggettività impera...

per quanto mi riguarda...lo adoro! a livello di singoli pezzi non raggiunge panopticon ma considerato nel complesso (soprattutto queel'inconfondibile atmosfera che lo permea dal primo all'ultimo secondo) è , per me, impareggiabile.

è questo il bello della musica in fin dei conti, il fatto che possa suscitare discussioni di questo tipo.
 
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Eclipze
view post Posted on 25/11/2006, 15:50




A me sembra il disco più diretto e semplice degli Isis. Non solo perchè meno pesante degli altri o perchè la voce cerca melodie più tradizionali,
forse è proprio la semplicità di certi riff, o anche la struttura delle canzoni, meno intrigate che, ad esempio, su Oceanic.
La crescita della componente post rock è evidente, ma questo non lo sento come un limite (per molti invece è segno di una
mancanza di ispirazione) dato che le atmosfere di questo disco non mi danno la sensazione di già sentito.
Mi sembra un lavoro molto emotivo (forse grazie anche a certe melodie vocali), meno cervellotico dei precedenti, anche meno psichedelico
di Panopticon. Il fatto che Turner canti quasi come un cantante tradizionale mette in evidenza i suoi limiti (non ha certo la voce di Steve Von Till)
ma mostra anche una voglia di rischiare qualcosa, spingendosi maggiormente verso la melodia, sempre più lontano dal post-core.
Credo che con questo disco (e con il tour di spalla ai Tool) gli Isis possano fare il botto (già con Panopticon avevano ampliato molto il numero di fans),
non so se questo sarà un bene o un male per la loro musica futura.....per il presente io mi sento soddisfatto da questo disco, magari non sarà un
capolavoro di portata monumentale come i precedenti, però credo proprio che non abbiano fallito il colpo.
Soprattutto è un disco che scorre benissimo, che ascolto sempre dall'inizio alla fine senza annoiarmi mai. Sinceramente non sento momenti di calo
(a parte forse All out of Time, All into Space, che mi sembra un pò ridondante, ma comunque interessante) e è pieno zeppo di momenti
dall'intensità mostruosa
 
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Treseven
view post Posted on 25/11/2006, 16:04




CITAZIONE (Eclipze @ 25/11/2006, 15:50)
è pieno zeppo di momenti dall'intensità mostruosa

Questa secondo me è la loro vera peculiarità.

L'unica nota che tutt'ora sento "stonata" è - non a caso - il cantato (o qualcosa del genere), che è molto meno incisivo, inteso in tutti i sensi possibili.

Resta il fatto che è un album bellissimo & diverso dai predecessori, nella trama e nello sviluppo. I momenti culminanti, come evidenziato, restano una costante sempre nuova e di lusso.

Apprezzo molto il loro costante crescendo, pur rimanendo legati a solide fondamenta(li).

CITAZIONE
(soprattutto queel'inconfondibile atmosfera che lo permea dal primo all'ultimo secondo)

Preciso.
 
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LocustStar
view post Posted on 25/11/2006, 16:10




Da un punto di vista strumentale "In The Absence Of Truth" è un album spettacolare, rigoglioso di atmosfere meravigliose. L'unico punto debole sono alcune linee vocali, troppo somiglianti tra loro e a momoneti eccessivamente "cantilenanti". Personalmente, lo vedo come un ottimo album di transizione verso una più precisa definizione futura. "Garden Of Light" brano da paura...
 
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view post Posted on 25/11/2006, 16:13
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questo per me rappresenta la maturità degli Isis...forse non bello come panopticon...ma sicuramente più maturo...
un esempio semplice semplice, quando una persona si può definire matura solitamente non è più tanto bella quanto lo era in precedenza...sembra una cazzata...ma sostanzialmente l'esempio calza a pennello...può succedere che ci sia maturità e bellezza...ma questo è un discorso particolare...e quando avviene solitamente...non stiamo nemmeno qui a spendere troppe parole su un capolavoro...
è oltre...oltre tutto...
ho sparato una marea di cagate? :D
 
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Eclipze
view post Posted on 25/11/2006, 16:19




CITAZIONE (EnochKey @ 25/11/2006, 16:13)
ho sparato una marea di cagate? :D

No, però Panopticon e Oceanic sono maturi e belli al tempo stesso....sia a livelloo musicale che di testi
 
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view post Posted on 25/11/2006, 16:50

Too lazy to be scared

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QUOTE (EnochKey @ 25/11/2006, 16:13)
questo per me rappresenta la maturità degli Isis...forse non bello come panopticon...ma sicuramente più maturo...
un esempio semplice semplice, quando una persona si può definire matura solitamente non è più tanto bella quanto lo era in precedenza...sembra una cazzata...ma sostanzialmente l'esempio calza a pennello...può succedere che ci sia maturità e bellezza...ma questo è un discorso particolare...e quando avviene solitamente...non stiamo nemmeno qui a spendere troppe parole su un capolavoro...
è oltre...oltre tutto...
ho sparato una marea di cagate? :D


Assolutamente no, anzi sei riuscito a chiarire bene cosa senti.

E anche se non considero In absence of truth un capolavoro, sono perfettamente d'accordo con te: il fatto che siano cambiati mi fa rispettare gli Isis di più che se avessero fatto un album più bello ma più simile a Panopticon.
Ammiro tantissimo il loro coraggio. Hanno rischiato. E non si sono spaventati.
 
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view post Posted on 25/11/2006, 17:05
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infatti proprio qui volevo arrivare...i due precedenti sono proprio quello che ho descritto prima...imenensi, maturi e bellissimi...
 
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Edvard Munch
view post Posted on 27/11/2006, 19:40




Questo è senza dubbio il loro disco più accessibile, lo si ascolta tutto d'un fiato anche 2-3 volte di fila senza problemi, e ciò come diceva bene eclipze non è solo dovuto al fatto che è meno duro dei precedenti, ma soprattutto per via di strutture più lineari (in particolare di Oceanic) ed allo stesso tempo meno psichedeliche di Panopticon; l'uso poi di linee vocali più melodiche completa l'opera.

Secondo me pur essendo un gran disco che sicuramente amplierà la loro audience è cmq leggermente inferiore ai due precedenti; vi sono elementi atmosferici di pregevole fattura, progressioni postrock mai provate prima nonchè un lavoro alla batteria molto più curato ed influenzato dai Tool, ma vedo tutto ciò più che altro come una prova generale per un prossimo disco più complesso e definitivo.
 
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view post Posted on 28/11/2006, 23:28

Try again. Fail again. Fail better.

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CITAZIONE
La crescita della componente post rock è evidente, ma questo non lo sento come un limite (per molti invece è segno di una
mancanza di ispirazione) dato che le atmosfere di questo disco non mi danno la sensazione di già sentito.
Mi sembra un lavoro molto emotivo (forse grazie anche a certe melodie vocali), meno cervellotico dei precedenti, anche meno psichedelico
di Panopticon. Il fatto che Turner canti quasi come un cantante tradizionale mette in evidenza i suoi limiti (non ha certo la voce di Steve Von Till)
ma mostra anche una voglia di rischiare qualcosa,

Sono d'accordo praticamente su tutto... un paio di cose però:

- riguardo al discorso post-rock: anche secondo me non è segno di mancanza di ispirazione, pero' rende il tutto un po' piu' "normale" e le rende un po' piu' omologo ad altri dischi.
- sulla voce: d'accordo sul discorso coraggio e voglia di rischiare... pero' a me le urla vecchie mancano un po'. Ora è un cantante, prima per me era davvero oltre il semplice "cantare".

In globale: gli elogi li avete già scritti e a molti mi accodo... come ho già scritto da altre parti pero' io lo sento molto come un disco di transizione verso qualcosa di ancora piu' diverso... in piu' il paragone con i mostri precedenti me lo sminuisce un po'.
 
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LocustStar
view post Posted on 30/11/2006, 14:25




CITAZIONE (BlackDream @ 28/11/2006, 23:28)
lo sento molto come un disco di transizione verso qualcosa di ancora piu' diverso... in piu' il paragone con i mostri precedenti me lo sminuisce un po'.

perfettamente in linea con tale pensiero.
"Panopticon", in quel determinato momento storico, rappresentava il raggiungimento del perfetto equilibrio dei diversi elementi presenti nel suono degli Isis: il post-core neurosisiano ed il post-rock di casa Mogwai. Un disco "perfetto" (ovviamente non in senso assoluto). Con "In The Absence..." il gruppo dimostra di voler ampliare i propri orizzonti ma torna nuovamente ad essere un "work in progress", si rimette in discussione iniziando a dirigersi verso lidi potenzialmente ancora inesplorati. In questo senso, vedo "Firdous E Bareen" come una probabile scintilla verso la futura esplosione, momento in cui gli Isis riusciranno (almeno si spera) a ri-definire la loro cifra stilistica e trovare quindi un nuovo equilibrio. Non è certo una band a cui manca il coraggio per porsi nuovamente in discussione....
 
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view post Posted on 3/12/2006, 23:09
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On battleship hill

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lentamente inizio a farlo mio, mi piace davvero tanto per adesso,come è stato già detto è un disco molto percussivo,lineare...meno "pastoso" e psichedelico dei precedenti

mi piacciono molto le prime 3 tracce e le ultime due


ps ultimamente ho davvero poco tempo per ascoltare roba nuova,mi scuso anticipatamente se rimarrò un po' indietro con le discussioni sigh
 
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ToRa_
view post Posted on 7/12/2006, 00:23




Ieri sera in macchina mi sono innamorato follemente di Holy Tears...
 
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42 replies since 24/11/2006, 20:25   1329 views
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