Ufomammut, tra doom, psichedelia, industrial e postrock

Visionario metal psichedelico.
Il progetto Ufomammut sfolgora tra le migliori entità stoner-sludge-doom del mondo, insieme a mostri sacri come gli Isis, i Neurosis e i mai troppo compianti Kyuss (solo per fare tre nomi). Ed è tutta roba nostrana; gli Ufomammut nascono nel 1999 a Tortona e sono composti da Urlo (basso, voce, synth ed effetti), Poia (chitarra e tastiera), Alien (tastiera e chitarra) e Vita (batteria). I continui cambi di formazione e i problemi (soprattutto con i tastieristi) non scalfiscono minimamente la voglia di sperimentare del gruppo, che, praticamente subito, riesce a piazzare dei brani in numerose compilation tra cui "Stone Deaf Forever" e "Blue Explosion".
Nel 2000 esce il debutto "Godlike Snake", dedicato alla donna e al suo magico triangolo (basta guardare la copertina) in quanto vero e proprio centro dell'universo. Le canzoni che contiene esprimono al meglio la visione cosmica ed eccentrica del gruppo, che esaspera la forma canzone fino a renderla irriconoscibile.
Nel 2004 la label americana The Music Cartel pubblica il trionfale "Snailking", che presenta una band più matura e un'atmosfera più cupa e profonda. Ci sono però ancora problemi di formazione, tanto che gli Ufomammut decidono di restare in tre, Urlo, Poia e Vita. Nei live si fanno accompagnare dalle installazioni video del collettivo Malleus Rock Art Lab (che poi non sono altro che Poia e Urlo con l'aggiunta di Lu), che si occupa anche della veste grafica del sito, delle copertine e dei poster.
L'anno successivo è la volta di "Lucifer Songs", che mantiene il DNA del capolavoro precedente ma aggiunge alla monumentale miscela di doom e psichedelia anche trance music, industrial e ambient disegnando paesaggi sonori inauditi e sognanti. Una cosa è certa: il genere degli Ufomammut è qualcosa che va oltre la musica tradizionale e ne è una dimostrazione anche la loro attenzione per la parte visiva. Il disco infatti esce insieme a un DVD che, oltre ai video di "Blind", "Hellcore" e "Mars", contiene una sezione Soundscapes, ovvero l'intero album tradotto in forme visive.

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