NEUROPRISON

Il Diverso, fobia che dilaga...

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Black_Cristal_Rose
view post Posted on 14/5/2007, 13:15




Avete mai notato quanto faccia paura "il diverso"?
Quello che non la pensa come noi, che osa qualcosa in più, che tende a diversificarsi dalla massa.
Ora, io mi chiedo, dicono che il mondo è bello perchè è vario, ma quando qualcuno cerca di diversificarsi viene deriso, additato, ostacolato ed emarginato.
Mi chiedo perchè.
Se provi a cercare risposte in giro ti rispondono "perchè è diverso" senza aggiungere ulteriori spiegazioni nè motivazioni plausibili.
C'è chi dice che si teme ciò che non si comprende, ma allora, questo dovrebbe portare ad una voglia di conoscere ciò che si reputa diverso e non a emarginarlo o cercare di annullarlo, o no?
Cos'è che rende il diverso così mostruoso?

Voi cosa ne pensate?
Anche a voi fa paura il diverso?
 
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view post Posted on 14/5/2007, 13:28

Too lazy to be scared

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Bello questo topic.

E' un argomento enorme, si può prendere da numerosissime ottiche.
In generale è tipico dell'uomo essere abitudinario, legato a determinati schemi e spaventato da ciò che non conosce. Molti di noi sono abituati a pensare "al plurale", cioè considerando alcuen cose valide non solo per sè stessi, ma anche per tutti quelli "come sè stessi". Non sempre questo è un male - se qualcuno ascolta i Neurosis, come faccio io, mi sento tranquillo nel consigliargli i Breach, perchè automaticamente penso che ad uno che apprezza i Neurosis i Breach piaceranno sicuramente - però è assai limitativo.
Denigrare la diversità in un certo senso aumenta la coesione all'interno del proprio gruppo, "delimita il campo" tra ciò che è accettato e ciò che non lo è.
Poi ci sono tamente tanti tipi di diversità che il discorso diventa enorme. Io mi sono soffermato sulla diversità più banale (modo di vestire diverso, diverso taglio di capelli, etc.).
Se mi si chiede se sono spaventato dalla diversità... bhè, probabilmente lo sono. Guardo con un mix di sospetto e ammirazione chi riesce a palesare la sua diversità senza paura... ma non è per tutti così?
 
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Black_Cristal_Rose
view post Posted on 14/5/2007, 13:48




CITAZIONE
Io mi sono soffermato sulla diversità più banale (modo di vestire diverso, diverso taglio di capelli, etc.).

per molti la diversità si basa solo su quello.
non si tenta neppure di andare a vedere oltre la facciata; al diverso si risponde con diffidenza.
cosa cambia se uno si veste di borchie o con vestiti solo di marca?!?
-oddio può anche essere rilevante, ma non in modo assoluto-


CITAZIONE
Molti di noi sono abituati a pensare "al plurale"

molti hanno bisogno di sentirsi parte di un gruppo, di essere accettati dagli altri.
non sopportano l'idea di stare soli, eppure l'uomo in sè potrebbe benissimo essere un animale solitario, se non fosse per il problema della procreazione.

quasi come se il diverso potesse portare il gruppo a sciogliersi, potesse portare un'innovazione che non è positiva.

non so se rendo l'idea
 
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view post Posted on 14/5/2007, 14:02
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An eternal outsider...

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E' un illusione che si fanno, una convenzione. Ci sono i cosiddetti "normaliti" e poi il diverso. In realtà vorrei che qualcuno mi trovasse due esseri umani completamente uguali. Rispondo io: non esistono. Così il concetto di diversità secondo me dovrebbe andare a farsi benedire. E invece no. Ci si illude di far parte di un gruppo, di essere parte di una società, di un modo di essere comune.
E si combatte quello che sembra, ripeto sembra, diverso.
 
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Edvard Munch
view post Posted on 14/5/2007, 16:40




Faccio alcuni esempi:

Il diverso per eccellenza di solito è l'extracomunitario, o lo zingaro, o chi vive ai margini della società.
Queste categorie sono bollate a vita, qualsiasi cosa di buono facciano; e la cosa bella è che molte volte sono osteggiati da persone che si credono perbene solo perchè sono italiani (o padani) ma in verità sono gente di merda, punto.

Poi c'è diverso non perchè di altra nazionalità ma perchè ha una visione del mondo e dalla vita che non si conforma alla morale o alle consuetudini, e ciò è ancora peggio perchè se il primo caso lo posso capire qui invece si va oltre alla paura e la diffidenza e si arriva all'apice dell'ottusità mentale.


Cmq è un discorso davvero ampio e sinceramente proprio per questo è difficile che qualcuno possa asserire con sicurezza "io non ho paura del diverso".






 
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Coldice
view post Posted on 14/5/2007, 17:29




La penso come Darkerstar, assolutamente non esistono persone uguali. Eppure la maggior parte cerca di essere uguale, di essere normale, di seguire le consuetudini per mascherare le proprie diversità...perchè toccare la diversità con mano causa sempre qualche turbamento, se non vera e propria paura che sfocia appunto nella discriminazione, nell'odio verso chi usa il cervello in maniera diversa.

Secondo me la paura scatta quando avviene il confronto con la diversità...probabilmente come (ottusa e gretta) forma di protezione sociale del proprio individualismo.

Faccio anch'io un'esempio. Uno studente che frequenta la mia scuola alcuni giorni fa è stato preso da un violento attacco di panico. Buona parte di quelli che avevo attorno (studenti e professori) era disturbata, seccata dalle urla e dalla diversità del comportamento di quel ragazzo, fino a sviluppare una sorta di odio isterico nei suoi confronti.
E' vero che sto parlando di un altro tipo di diversità ma in questo caso proprio NULLA giustificherebbe una reazione del genere verso un sofferente. Eppure per molti è stata la reazione più spontanea all'interno di una situazione diversa dall'ordinario.
 
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Tropical Hi Gain!!!
view post Posted on 15/5/2007, 12:44




A me fanno paura gli uguali.
 
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Black_Cristal_Rose
view post Posted on 15/5/2007, 13:27




CITAZIONE
A me fanno paura gli uguali.

Io, semplicemente, non so cosa ci si possa trovare nell'essere uguale a altre migliaia (o anche meno) di persone.
 
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miciadilla
view post Posted on 15/5/2007, 14:01




Ribadisco che l'argomento è assai vario e da dire ce ne sarebbe moltissimo... partendo, per l'appunto, anche da cosa si intende per "diversità"....

Dal mio punto di vista per quanto rigurada l'accezione di "diversità" nella moda, capelli, vestire ecc.. siamo un po tutti vincolati da quegli stereotipi ci propinano tivù, sfilate, stili ecc.. percio è molto facile considerare "divcerso" uno che non segue tali modelli.. e spesso ci si ferma all'apparenza...fermadosi al "guarda quello" magari perche ha una maglia strana.... conoscendo la persona, poi magri, ci si accorge che è molto vicina al nostro modo di essere nonostante "la maglietta"....

Per quanto invece riguarda la persona "diversa" perche straniera, extracomunitaria, zinagara ecc.. secondo me fa paura perche non si conosce... perche si ignora la sua cultura (magari completamente diversa dalla nostra), perche non si conoscono le tradizioni.. perche proviene da un mondo che non conosciamo e percio..fa paura...

Uhm non so se mi sono spiegata... ci ho provato :D

 
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Tropical Hi Gain!!!
view post Posted on 15/5/2007, 20:55




A me fanno paura gli uguali.
Probabilmente generalizzo un po', ma vedere stormi di gente con gli occhiali di gucci, baci e abbracci, magliette rosa che sanno tutto del grande fratello e non sanno un cazzo del paese dove vivono mi fa paura.
Che lo si voglia o no siamo condannati ad essere bombardati da modelli culturali che vanno bene per la massa, ma che per i singoli fanno cacare.
Allora è più facile far parte della massa, invece che essere da solo.
Se fai parte della massa sei condannato a seguire passivamente i modelli che ti rifilano.
Oppure puoi rifiutarli, e ti becchi una bella "etichetta" da attaccarti in fronte.
Comunista, nemico della famiglia, sfigato.......

Sarà come per gli ambientalisti, 20 anni fà tutti li etichettavano, adesso tutti ecologisti... ma andate a fan culo!!!

La cosa che mi fa più incazzare xò è che meno gente fanno pensare più gente inculano a sangue.




 
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view post Posted on 15/5/2007, 21:24

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CITAZIONE (Tropical Hi Gain!!! @ 15/5/2007, 21:55)
A me fanno paura gli uguali.
Probabilmente generalizzo un po', ma vedere stormi di gente con gli occhiali di gucci, baci e abbracci, magliette rosa che sanno tutto del grande fratello e non sanno un cazzo del paese dove vivono mi fa paura.
Che lo si voglia o no siamo condannati ad essere bombardati da modelli culturali che vanno bene per la massa, ma che per i singoli fanno cacare.
Allora è più facile far parte della massa, invece che essere da solo.
Se fai parte della massa sei condannato a seguire passivamente i modelli che ti rifilano.
Oppure puoi rifiutarli, e ti becchi una bella "etichetta" da attaccarti in fronte.
Comunista, nemico della famiglia, sfigato.......

Sarà come per gli ambientalisti, 20 anni fà tutti li etichettavano, adesso tutti ecologisti... ma andate a fan culo!!!

La cosa che mi fa più incazzare xò è che meno gente fanno pensare più gente inculano a sangue.

Io credo che la voglia di "essere uguali" sia presente in ognuno di noi.
Nel senso che se non vestiamo firmato e non siamo trendy tentiamo comunque ad uniformarci alla moda di "chi non vuole vestire firmato". Mi ha sempre fatto morire dal ridere la contrapposizione "fighetto vs. alternativo": a parte il vestiario, la voglia di appartenenza ad un gruppo è uguale.

Se la diversità è relativa al colore della pelle o alla nazionalità, la questione è concettualmente più stramba. Perchè diavolo devo guardare con sospetto le persone che non sono del mio stesso colore di pelle o che vengono da paesi stranieri? C'è una sorta di surreale nazionalismo che ci fa accettare la delinquenza se "nazionale", ce la fa deprecare se è straniera: se una zingara ci ruba il portafoglio vorremmo bruciarla viva, se è un italiano lo facciamo presidente del consiglio. :)
 
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Edvard Munch
view post Posted on 15/5/2007, 21:26




Purtroppo la nostra società è sempre più simile al panorama descritto da Aldous Huxley ne "Il nuovo mondo" dove, al contrario del Grande Fratello orwelliano, il potere viene mantenuto riducendo le masse a pecoroni che si disinteressano della storia, della cultura....sono ignoranti e felici di esserlo; tale indottrinamento è oggi perseguito fin dall'infanzia dai modelli imposti dalla tv, dagli slogan pre-impostati atti a dividere la popolazione in classi.

L'importante è produrre profitto, essere consumatori, ma soprattutto non pensare....questa è la felicità odierna imposta dal sistema classista.



 
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view post Posted on 16/5/2007, 11:36
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An eternal outsider...

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CITAZIONE (Edvard Munch @ 15/5/2007, 22:26)
L'importante è produrre profitto, essere consumatori, ma soprattutto non pensare....questa è la felicità odierna imposta dal sistema classista.

Soprattutto non pensare. Mamma mia quanto è vero!
Vortex quello che dici è giusto e, infatti, a me fa paura il delinquente di qualsiasi nazionalità provenga perchè potrebbe nuocermi. Tutto qui.
Secondo me molti hanno paura del diverso eprchè lo vedono come elemento destabilizzante, una perturbativa della sicurezza data dalla cosiddetta "normalità". Boh non lo so. Alla fine non mi è poi chiaro del tutto.
 
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ifix tcen tcen
view post Posted on 16/5/2007, 19:32




Il problema è che il concetto di "diverso" è troppo ampio.
Va bene l'esempio dello zingaro, il metallaro, l'extracomunitario, il portatore di handicap.
Pero' antropologicamente gli uomini si aggregano, è inevitabile, altrimenti sarebbe il caos.
Il concetto di diverso è insito nella democrazia.
Rileviamo la diversita', e siamo di fronte ad un bivio :
l'assecondiamo, cosa per cui nascono i movimenti rivoluzionari,
o la combattiamo, per preservare lo status quo .
Ovvio che nel 99 % dei casi, la seconda ipotesi prevale, perche' ci si abitua a TUTTO.
Ma è da quell'1 % , che nascono i miti , i geni, gli illustri uomini del pianeta terra :
Van Gogh e Michelangelo tanto per dirti erano due pazzi furiosi.
E Giordano Bruno ?
Quando la societa' asseconda un'IDEA DIVERSA, nascono le Rivoluzioni D'Ottobre, le Rivoluzioni Francesi, le Resistenze.
Ed una volta preso il potere, puniscono le successive diversita', chi non la pensa come loro, chi non è uguale a loro.
E il ciclo ricomincia.
 
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Edvard Munch
view post Posted on 16/5/2007, 19:46




CITAZIONE (ifix tcen tcen @ 16/5/2007, 20:32)
Il problema è che il concetto di "diverso" è troppo ampio.
Va bene l'esempio dello zingaro, il metallaro, l'extracomunitario, il portatore di handicap.
Pero' antropologicamente gli uomini si aggregano, è inevitabile, altrimenti sarebbe il caos.
Il concetto di diverso è insito nella democrazia.
Rileviamo la diversita', e siamo di fronte ad un bivio :
l'assecondiamo, cosa per cui nascono i movimenti rivoluzionari,
o la combattiamo, per preservare lo status quo .
Ovvio che nel 99 % dei casi, la seconda ipotesi prevale, perche' ci si abitua a TUTTO.
Ma è da quell'1 % , che nascono i miti , i geni, gli illustri uomini del pianeta terra :
Van Gogh e Michelangelo tanto per dirti erano due pazzi furiosi.
E Giordano Bruno ?
Quando la societa' asseconda un'IDEA DIVERSA, nascono le Rivoluzioni D'Ottobre, le Rivoluzioni Francesi, le Resistenze.
Ed una volta preso il potere, puniscono le successive diversita', chi non la pensa come loro, chi non è uguale a loro.
E il ciclo ricomincia.

eheh, c'hai ragione purtroppo
 
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