Segnalo l'autore che, secondo me, ha definito i canoni horror di questo secolo, creando un universo popolato di orrori nascosti, divinità titaniche pronte a risvegliarsi e a far precipitare la Terra nella distruzione e che ha incentrato definitivamente la paura, attraverso vaghi e spaventosi cenni, verso un ignoto incommensurabile.
Lovecraft visse in compagnia di una madre iper protettiva, non risucì a conseguire studi universitari a causa di frequenti esaurimenti nervosi e dopo la morte della madre passò il resto della vita con le zie. Una vita insignificante se non si considera la follia che colse sia il padre che la madre e che portò entrambi alla morte in manicomio, determinando probabilmente nel giovane Lovecraft i primi segni di squilibrio psichico, già presenti in lui a causa dell'iper protettività della madre (che imbottiva gli spigoli dei mobili di casa e che, come scusa per non farlo uscire, gli diceva che era troppo brutto da vedere).
Nell'estrema solitudine a cui lo costrinse la famiglia, Lovecraft si rifugiò nella sua immaginazione, contaminata dagli orrorri di una vita insignificante, intessendo trame sormontate da innominabili orrori cosmici davanti ai quali, spesso, la morte è la fine migliore. L'orrore proviene dall'esterno, dagli angoli sconosciuti della terra e della galassia, e quando i personaggi dei racconti lovecraftiani si trovano anche solo a scorgerlo rischiano di precipitare nella più completa pazzia.
Altro cenno interessante riguardo l'autore: inventò l'esistenza di un libro, poi smentita dallo stesso, chiamato "Necronomicon", scritto dall'arabo pazzo Abdul Alhazred ("All has read", probabilmente, volendo sottolineare gli orrori scoperti). In questo libro blasfemo, che compare in molti dei suoi racconti, quasi a fare da filo conduttore, sarebbero celati segreti di indicibile orrore sulla natura del cosmo e sul modo di richiamare creature da altri universi. Nonostante le parole di Lovecraft, tutt'oggi alcuni appassionati ne sono alla ricerca...
Spero di avervi incuriosito verso questo simpaticone
- l'orrore: niente fantasmi, che all'epoca la facevano da padrone, ma creature enormi, mostruose e innominabili che provenivano da dimensioni parallele. Lovecraft - come ha scritto Fritz Lieber - ha spostato il baricentro della sua narrazione dall'"uomo" al "cosmo", riducendo l'uomo stesso ad uno sfigato granello di sabbia in balia di forze - gli ormai mitici Grandi Antichi - troppo superiori per le sue possibilità.
