NEUROPRISON

Sadness Will Prevail, 2002

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view post Posted on 23/6/2008, 13:57
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come per Isis e gli altri della core-zone, apriamo pian piano un topic per ogni disco e commentiamo...
via con Sadness Will Prevail...

CITAZIONE
Nel medioevo in germania esistevano delle imbarcazioni speciali, le narrenschift, su cui venivano confinati tutti i pazzi o i disgraziati del paese per poi lasciarli andare al largo, senza cibo o acqua, verso morte certa. Il buon vecchio Bosch ci ha regalato un dipinto che illustra, come un'allegoria, questo genere di vascelli fantasma, dove è davvero intrigante e terribile immaginare cosa succedesse.

Bene, "Sadness Will Prevail" potrebbe essere stata una degna colonna sonora di quei viaggi di sola andata verso i ghiacci de nord: una miriade di schegge sonore impazzite rimbazano per i padiglioni uditivi del malcapitato che ascolta... i folli sono finalmente lasciati liberi di starnazzare per il ponte della nave, e il risultato di quieti "field recordings", o "Narren-recordings", è un doppio album dove le strida del neurotico Steve Austin si mixano a rumori di vario genere: dal rumore bianco ed esplosivo stile Merzbow, alle sfuriate chitarristiche quasi doom metal.

La voce è regolarmente filtrata e il modo di urlare di Austin sembra un vomito convuso di bile in faccia a chi ascolta. La batteria compie numeri memorabili, i campionamenti usati non sono mai banali e si sente che in fondo questo non è solo lo sfogo di una mente malata, ma il tentativo di raggiungere il limite, vero, di tolleranza nella musica estrema.

Urla, pezzi di tessuto lacerati, tachicardie agghiaccianti, notti insonni e la salute mentale che se ne va... Quanto di più terribile è ascoltare i microscopici inserti di musica dolce, quasi ambient, che sembra presa da un film di Herzog, per poi ripiombare nela cacofonia... sembra il continuo altalenare tra estasi attiva e abisso infernale tipico della depressione bipolare. Tutti a bordo ad assaggiare l'inferno

debaser.
 
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view post Posted on 23/6/2008, 16:46

Too lazy to be scared

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Bellissima la recensione, complimenti Enkriko!

SPOILER (click to view)
Il riferimento iniziale alla nave dei folli è una sorta di citazione dell'inizio di "Storia della Follia" di Foucault :wub:


Per molti, me incluso, SWP è stato il primo approccio con i TitD, un approccio indubitabilmente non facile. Prima di SWP, non pensavo si potesse trovare un concentrato di così cieca violenza in un disco: in confronto Slayer o il più nichilista gruppo hardcore sembravano delle educande.

Un'esperienza.
 
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Edvard
view post Posted on 23/6/2008, 16:55




ovviamente il parto più malato, sofferto e sperimentale della mente del reverendo.

è il più geniale, ma non il mio preferito, almeno se si contano entrambi i cd (visto che il secondo è ben meno valido, seppur intrigante, del primo)

 
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view post Posted on 23/6/2008, 17:09
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opera stratosferica, assieme a negli occhi di dio e al tempio della stella del mattino, è il mio preferito... mi piace il fatto che sia un doppio, mi da l'idea di mattone, che poi non è...

io dico capolavoro, tranquillamente.
 
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morpheo33
view post Posted on 7/11/2009, 12:19




e lo dico anche io: UNO DEGLI ULTIMI VERI CAPOLAVORI DELLA MUSICA ESTREMA!!
 
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view post Posted on 7/11/2009, 13:00

Too lazy to be scared

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Io mi sono fatto una balsana idea: a lungo i TitD hanno fatto storia a sè nel panorama internazionale estremo, ma ad inizio 2000 stavano muovendo le prime mosse (o esplodendo) diverse realtà che a loro si richiamavano palesemente, basti pensare che Jane Doe dei Converge è del 2001.
Ecco, secondo me Sadness è il modo di Austin di distanziarsi da queste (talvolta anche molto riuscite) "nuove leve" estreme, producendo un lavoro che per violenza (anche psicologica) e follia non potesse essere replicato da nessuno.
Una scommessa che a mio parere Austin ha vinto, anche se indubitabilmente ha reso SWP opera ostica all'inverosimile.
 
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morpheo33
view post Posted on 7/11/2009, 13:14




CITAZIONE (Vortex Surfer @ 7/11/2009, 13:00)
Io mi sono fatto una balsana idea: a lungo i TitD hanno fatto storia a sè nel panorama internazionale estremo, ma ad inizio 2000 stavano muovendo le prime mosse (o esplodendo) diverse realtà che a loro si richiamavano palesemente, basti pensare che Jane Doe dei Converge è del 2001.
Ecco, secondo me Sadness è il modo di Austin di distanziarsi da queste (talvolta anche molto riuscite) "nuove leve" estreme, producendo un lavoro che per violenza (anche psicologica) e follia non potesse essere replicato da nessuno.
Una scommessa che a mio parere Austin ha vinto, anche se indubitabilmente ha reso SWP opera ostica all'inverosimile.

QUOTO pienamente ciò che hai detto .
 
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morpheo33
view post Posted on 28/12/2009, 11:53




in questo periodo lo sto praticamente ri-sbranando e ri-studiando, e non finisce di sorprendermi...anche a distanza di parecchi anni da quando lo feci mio! :D :o:
 
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Tigersuit
view post Posted on 12/3/2010, 15:59




CITAZIONE (morpheo33 @ 7/11/2009, 13:14)
CITAZIONE (Vortex Surfer @ 7/11/2009, 13:00)
Io mi sono fatto una balsana idea: a lungo i TitD hanno fatto storia a sè nel panorama internazionale estremo, ma ad inizio 2000 stavano muovendo le prime mosse (o esplodendo) diverse realtà che a loro si richiamavano palesemente, basti pensare che Jane Doe dei Converge è del 2001.
Ecco, secondo me Sadness è il modo di Austin di distanziarsi da queste (talvolta anche molto riuscite) "nuove leve" estreme, producendo un lavoro che per violenza (anche psicologica) e follia non potesse essere replicato da nessuno.
Una scommessa che a mio parere Austin ha vinto, anche se indubitabilmente ha reso SWP opera ostica all'inverosimile.

QUOTO pienamente ciò che hai detto .

Verissimo, Sadness Will Prevail è un'esperienza unica, un disco che se ascoltato/assimilato quando si è dell'umore giusto riesce a raggiungere appieno il suo obiettivo: colpire l'ascoltatore procurandogli il massimo dolore possibile, in funzione catartica.

Il Reverendo disse a tal proposito:

CITAZIONE
L’idea mi venne intorno al 2000. Ero chiuso nel mio appartamento e mi sentivo un po’ come Jack Nicholson in “Shining”, pronto ad ammazzare tutti i membri della mia famiglia. Era come una trappola: non potevo scappare e, intanto, provavo a comprendere cosa stesse succedendo giù nel profondo dei miei sentimenti. (…) Così, con questo stato d’animo, scrissi gran parte delle canzoni. Canzoni che sono vere e proprie introspezioni.



Edited by Tigersuit - 12/3/2010, 16:29
 
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Edvard
view post Posted on 13/3/2010, 16:57




oh ma sta cosa di ammazzare gente è una fissa.... :D

disco altamente pericoloso questo, c'è poco da fare.
 
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Tigersuit
view post Posted on 13/3/2010, 17:07




CITAZIONE (Edvard @ 13/3/2010, 16:57)
oh ma sta cosa di ammazzare gente è una fissa.... :D

disco altamente pericoloso questo, c'è poco da fare.

Gia' ;)

Dopo Willpower, Sadness è sicuramente il mio disco preferito, seguito dall'omonimo.

Cioè, ragazzi, ve la ricordate?



Per i Today Is The Day non ho più parole, sono uno dei miei gruppi preferiti di sempre.

CITAZIONE
amen

 
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James "Sawyer" Ford
view post Posted on 13/3/2010, 19:27




The Descent è forse il loro pezzo che preferisco!
 
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Michele Audiodrome
view post Posted on 13/3/2010, 19:32




Io invece, pur ritenendolo un discone, non sono mai riuscito ad assimilarlo per bene... lo trovo un po' troppo prolisso e ambizioso, c'è troppa carne al fuoco per i miei gusti e manca della precisione di tiro della triade willpower/in the eyes of god/temple of the morning star. E' come se volesse racchiudere i tre lati caratteriali dei TITD (espressi nei tre dischi che ho citato) tutti in una volta e centrifugati insieme, ma alla fine mi da più l'idea di un bel patchwork che di un'opera d'insieme.
Poi ci sono troppi intermezzi e filler che distraggono e rendono frammentario l'ascolto. Almeno questa è l'impressione che mi ha sempre dato e che mi impedisce di gustarlo appieno e come mi era accaduto con i loro dischi precedenti.
Continua ad essere un disco che spazza via tre quarti della concorrenza, ma alla fine è anche quello che ascolto meno...
ora linciatemi :)
 
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Tigersuit
view post Posted on 14/3/2010, 01:40




CITAZIONE (Michele Audiodrome @ 13/3/2010, 19:32)
Io invece, pur ritenendolo un discone, non sono mai riuscito ad assimilarlo per bene... lo trovo un po' troppo prolisso e ambizioso, c'è troppa carne al fuoco per i miei gusti e manca della precisione di tiro della triade willpower/in the eyes of god/temple of the morning star. E' come se volesse racchiudere i tre lati caratteriali dei TITD (espressi nei tre dischi che ho citato) tutti in una volta e centrifugati insieme, ma alla fine mi da più l'idea di un bel patchwork che di un'opera d'insieme.
Poi ci sono troppi intermezzi e filler che distraggono e rendono frammentario l'ascolto. Almeno questa è l'impressione che mi ha sempre dato e che mi impedisce di gustarlo appieno e come mi era accaduto con i loro dischi precedenti.

Ambizioso sicuramente, la sua lunghezza può ritardare una assimilazione totale. Tuttavia io parlerei di opera TOTALE, che non solo come dici tu racchiude "i tre lati caratteriali dei TITD (espressi nei tre dischi che ho citato)" ma addirittura aggiunge elementi inediti e soprattutto è particolarmente ispirato. Non era facile per Austin ripetere dischi come Willpower, In The Eyes Of God, l'omonimo o TOTMS, lui non solo c'è riuscito ma è andato anche oltre, rimettendosi in discussione all'inizio degli anni '00, cosa non di poco conto.

CITAZIONE
Continua ad essere un disco che spazza via tre quarti della concorrenza, ma alla fine è anche quello che ascolto meno...
ora linciatemi :)

Ma no, ovviamente ci sta sempre il de gustibus. Dopotutto io sono uno che preferisce l'omonimo al più osannato TOTMS.
 
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Tigersuit
view post Posted on 19/3/2010, 23:22




Ogni volta che la ascolto mi chiedo come si possa concepire un simile capolavoro, ovviamente dopo lo sfinimento post-ascolto:

 
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23 replies since 23/6/2008, 13:57   692 views
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