NEUROPRISON

Letteratura "diabolica", Crowley e i suoi fratelli...

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view post Posted on 2/7/2008, 16:04
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LETTERATURA DIABOLICA:

Il revival del diabolico, a cui si assiste nella modernità, ha un grosso debito con la letteratura, "perché - scrive Massimo Introvigne - testi <<satanici>> del mondo dell’espressionismo tedesco o di Baudelaire sono largamente impiegati, e lo stesso LaVey mostra di conoscere e cita l’Inno a Satana di Carducci" (M. Introvigne, Il cappello del mago, Milano 1990).

Alla morte di Aleister Crowley (1875-1947), "padre del satanismo moderno", innanzi al suo feretro, verrà declamata, assieme a rituali gnostici, la lirica del poeta italiano. Giosué Carducci in un articolo del 28 dicembre 1869 su "Il Popolo" espresse il suo concetto del demonio: "Il mio Satana è una specie di ebreo errante che per panteistica trasformazione passa di fenomeno in fenomeno, di mito in mito, di uomo in uomo. E così segue da molti secoli. Se una forma propria volessi dargli, lo rappresenterei giovin di verde e immortale gioventù, come gli dèi della Grecia, ma severo e mesto a un tempo nella sua raggiante bellezza. Con la spada nell’una mano e nell’altra una fiaccola, egli salirebbe di monte in monte guardando all’alto.

"Excelsior è il suo motto, come quello dell’ignoto peregrino americano del Longfellow. E nella immaginazione mia, egli non può sostare che sulla cupola di Michelangelo, in vetta al San Pietro. Quando egli sarà colassù, noi suoi fedeli sotterreremo finalmente Geova. Perocché cotesto vecchietto Dio è vivace: altri si è affaticato finora a seppellirlo, ed egli fa mostra di rassegnarsi; ma a un tratto scoverchia la tomba e salta fuori. Ma noi lo sotterreremo profondo, più profondo che i cretesi non facessero con Giove, perocché gli accatesteremo a dosso la -grave mora - del cattolicesimo romano. Questo è l’officio degli italiani".

Nel suo Inno a Satana, composto nel 1869, Carducci declama: "A te disfrenasi / il verso ardito, / te invoco, Satana, / Re del convito. / Via l’aspersorio, / Prete, e il tuo metro! / No, prete, Satana / non torna indietro! / (...)". Il diavolo di Carducci, ad ogni modo, simboleggia la trasgressione, il rifiuto della morale corrente, l’anticlericalismo, lo scetticismo e altro ancora.

Baudelaire (1821-1867), del demonio, nelle Litanie di Satana, scrive: "Tu, tra gli angeli tutti il più bello e dotato, / Dio tradito dal caso e di lodi privato, / o Satana, pietà del mio lungo patire! / Principe dell’esilio, stretto da ingiusta sorte, / e che ti risollevi, vinto, sempre più forte, / o Satana, pietà del mio lungo patire! / (...)". Nella Preghiera così declama: "Sia gloria e lode a te, Satana, nel più alto / dei cieli dove un tempo regnasti e nel profondo Inferno / dove in silenzio, vinto, sogni! / Possa la mia anima un giorno riposarti accanto / sotto l’albero della scienza nell’ora che i suoi rami / si intrecciano, tempo novello, più su della tua fronte"(C. Baudelaire, I fiori del male, in Poesie e prose, Milano 1977). Anche Crowley scrisse un Inno a Lucifero: "Hymn to Lucifer", (vedi <<the Equinox>>, voll. III, n.10, marzo 1986). Egli scrisse anche un "Hymne à Satan" (A. Crowley, su <<thelema>>, n.2, 1983), in francese, che ovviamente deriva dalla lirica di Baudelaire.

Satana e Lucifero sono stati evocati da un’ampia letteratura. De Sade affermò che "Tutto è male, tutto è opera di Satana". William Blake (1757-1827), nel "Matrimonio del Cielo e dell’Inferno" (1790), esaltò la ribellione dell’uomo contro Dio. Milton (1608-1674) scrisse, nel 1667, l’epopea "Il paradiso perduto" che influenzò "l’immaginario russo" e, al proposito, "un interessante studio di Valentin Boss, pubblicato nel 1991, mostra come presso gli intellettuali a partire dal Settecento un elemento diabolico si affermi in una particolare incarnazione: il fascino del personaggio di Satana nel Paradiso perduto di John Milton, che (come era avvenuto, ma su scala minore, in altri paesi europei) viene apprezzato per le sue qualità <<nobili>> ed <<eroiche>> e diventa una figura positiva, un oggetto di culto - di tanto in tanto non solo letterario - fino a ispirare circoli occulti e la nascita di un vero e proprio satanismo" (M. Introvigne, Indagine sul satanismo, Milano 1994).

Il poeta inglese Byron (1788-1824), in Manfredi (1817) e Caino (1821), descrive il fratricida come una sorta di super uomo. La lista è ancora molto lunga. Questi e tanti altri letterati ebbero molto a cuore gli aspetti selvaggi, oscuri e luciferini della vita. Pochi sanno che anche Giacomo Leopardi (1798-1837) fu un cantore di Satana; anticipò pure Baudelaire e, a parere di Papini, egli è "nella letteratura italiana, l’unica testimonianza di una teoria teologica del male assoluto, cioè del diavolo" (G. Papini, Il diavolo (1953) in Opere, Milano 1960).

Leopardi, nel suo canto ad Arimane, che è il diavolo nella religione dei persiani, dice: "Re delle cose autor del mondo, arcana / malvagità, sommo potere e somma intelligenza, / eterno dator dei mali e reggitor del moto". Non sfuggono neppure le diverse affinità tra Leopardi e De Sade. La conoscenza, anche non approfondita delle loro opere, pone subito in luce, scrive Mario Andrea Rigoni, alcune indicative analogie e cioè "che la convinzione della nullità dell’uomo nell’universo e, per conseguenza, la denuncia dell’insensato orgoglio antropocentrico, la visione di una natura indifferente e crudele nei confronti delle proprie creature, l’idea della divorante infinità del <<desiderio>> ecc. sono temi assolutamente comuni" (M. A. Rigoni, Il pensiero di Leopardi, Milano 1997) ad entrambi.

Scrive ancora Rigoni: "in Sade, come in Leopardi, si delinea una forma di monismo - se non proprio di teismo - nero, che consegna il mondo a un principio, una condizione e un fine puramente infernali" (Ibid.). L’accostamento di Leopardi a Sade è stato più volte oggetto di trattazione (vedi A. Giuliani, Il nullificatore del desiderio, in Le droghe di Mardiglia, Milano 1977, pagine 189-190; M. Praz, La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica [1930], 4° ediz., Firenze 1996, pagina 210, nota 60; L. Baccolo, Che cosa ha veramente detto de Sade, Roma 1970, pagine 78-82).

Nello Zibaldone Leopardi scrive, nelle pagine redatte in data 19-22 Aprile 1826: "Tutto è male. Cioè tutto quello che è, è male; che ciascuna cosa esista è un male; ciascuna cosa esiste per fin di male; l’esistenza è un male e ordinata al male; il fine dell’universo è il male; l’ordine e lo stato, le leggi, l’andamento naturale dell’universo non sono altro che male, né diretti ad altro che al male" (Zib., 4174). Il poeta vede la vita come la manifestazione dell’essenza del male.

Non si è fatto caso che questi oscuri versi sono coincidenti al concetto di alcune asserzioni di de Sade. Nella seconda parte di Juliette ou les prospérités du vice (1796), infatti, il libertino Saint-Fond dice: "Convinto di questo sistema, mi dico: c’è un Dio; una mano qualunque ha creato necessariamente tutto ciò che vedo, ma lo ha creato soltanto per il male, essa si compiace soltanto nel male, il male è la sua essenza (…). Nel male egli (Dio) ha creato il mondo, con il male lo regge, con il male lo perpetua. Impregnata di male la creatura deve esistere e in seno al male deve rientrare dopo la sua esistenza" (Histoire de Juliette ou les prospérités du vivce, in Oeuvres complétes du Marqis de Sade, t. VIII, Paris, 1966, pp. 383-384)

Per Leopardi l’infinito, la stessa divinità sono il nulla: "In somma il principio delle cose, e il Dio stesso, è il nulla" (Zib. 1341: 18 Luglio 1821) e scrive ancora: "Pare che solamente quello che non esiste, la negazione dell’essere, il niente, possa essere senza limiti, e che l’infinito venga in sostanza a esser lo stesso che il nulla. Pare soprattutto che l’individualità dell’esistenza importi naturalmente una qualsivoglia circoscrizione, di modo che l’infinito non ammetta individualità e questi due termini sieno contraddittorii; quindi non si possa supporre un ente individuo che non abbia limiti" (Zib. 4178: 2 Maggio 1826).

Leopardi vede il regno del male come addirittura necessario nel sistema sociale e Rigoni, nel suo citato lavoro, precisa: "E’ da ricordare che nel 1829, in polemica con Rousseau, egli aveva ribadito il carattere non eccezionale o accidentale, ma essenziale e ordinario del male nel sistema delle cose. …’Che epiteto dare a quella ragione e potenza che include il male nell’ordine, che fonda l’ordine nel male’ se non appunto quello di un dio? Quattro anni più tardi, …poco prima del 29 Giugno 1833, Leopardi lo troverà nella religione mazdeica o zoroastriana, progettando di riversare il suo disperato satanismo in un inno ad Arimane".

Rigoni sottolinea come "con Sade e con Leopardi, forse per la prima volta nella storia del pensiero occidentale, il principio negativo cessa di avere una funzione dialettica e subordinata rispetto al principio positivo e diventa il solo che determina e spiega il reale: il dio malvagio di Saint-Fond non incontra nessun avversario che contrasti il suo trionfo, come l’Arimane leopardiano non conosce l’opposizione vittoriosa di alcun Ormuzd".
 
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Chaka
view post Posted on 4/7/2008, 12:49




Interessantissimo questo spaccato sulla letteratura diabolica..davvero interessante :ahsisilx9.gif:
Ci sono tanti approfondimenti ancora..
 
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view post Posted on 6/7/2008, 10:08

Too lazy to be scared

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Concordo, veramente interessante, ottimo Andrea ;)
SPOILER (click to view)
Si vede che sei ivol nell'anima, soprattutto da quando sei rasteggiante :D


Sconosco completamente questo filone.
Certo che la teoria di Leopardi sul male fa sembrare solare e ottimista il più truce blackmetaller :) Sembra un bolasfemo capovolgimento della teoria di Agostino per cui il male è ciò che non è.
 
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Birsa
view post Posted on 27/7/2008, 18:26




CITAZIONE (Damar @ 2/7/2008, 17:04)
Aleister Crowley (1875-1947), "padre del satanismo moderno"

Per favore, per favore, per favore smettiamola con questa colossale STRONZATA, Crowley col satanismo non c'entra davvero un cazzo di niente. Chi afferma certe cose dimostra di non aver letto nè conosciuto nulla delle sue opere.
 
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Edvard
view post Posted on 27/7/2008, 18:34




in effetti considerare Crowley un satanista è una grossa forzatura, lui stesso negava l'esistenza di Satana.....era più un mistico ed un occultista.

però è anche vero che il satanismo moderno devo molto alla sua figura.
 
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Birsa
view post Posted on 27/7/2008, 18:51




Non negava l'esistenza di satana nello specifico.. in effetti non negava l'esistenza di nessuna figura soprannaturale e contemporaneamente le negava tutte. Sarebbe più compelsso da spiegare, ma per capirci...
Il satanismo "moderno", quello LaVeyano per intenderci, prende le mosse da una forzatura di molte cose scritte nel Liber Al Vel Legis di Crowley, in particolare dal famoso motto (usato dai satanisti in maniera incompleta) "Do What Thou Wilt".
 
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Edvard
view post Posted on 27/7/2008, 19:01




Si, chiaro che non sono concetti facilmente descivibili; cmq è un pò lo stesso discorso che vale per Nietzsche, dove alcuni elementi del suo pensiero sono stati storpiati ed adottati dall'ideologia nazionalsocialista.

 
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Chaka
view post Posted on 28/7/2008, 01:32




CITAZIONE (Edvard @ 27/7/2008, 20:01)
Si, chiaro che non sono concetti facilmente descivibili; cmq è un pò lo stesso discorso che vale per Nietzsche, dove alcuni elementi del suo pensiero sono stati storpiati ed adottati dall'ideologia nazionalsocialista.

E' stata la sorella,aderente all'ideologia nazionalsocialista,a dare in pasto i concetti del fratello ai nazisti..
 
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view post Posted on 28/7/2008, 09:10

Too lazy to be scared

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Da quello che si legge su Wikipedia, Crowley è un personaggio affascinante ed ambiguo, che ha influenzato un sacco di pensatori e artisti.
Per un certo periodo, durante il fascismo, ha pure vissuto dalle mie parti, a Cefalù. E Leonardo Sciascia ha scritto un divertente racconto intitolato Apocrifi sul caso Crowley, un cui dà al sua "versione dei fatti" sul come e perchè Crowley sia stato espulso dalla Sicilia per ordine del duce. Ve lo posto (thanx to http://abeonaforum.wordpress.com)

SPOILER (click to view)
APOCRIFI SUL CASO CROWLEY

__________

Per il capo della polizia.

Indagare et riferire sulla vita che conduce a Cefalù il cittadino inglese Edward Alexander Crowley.
M.

__________

A Sua Eccellenza Benito Mussolini
Capo del Governo
Roma, l5 luglio 1924

In riferimento alla nota dell’eccellenza Vostra, in cui si ordinavano indagini a carico del cittadino inglese E.A. Crowley, in atto residente a Cefalù (Palermo), trascrivo i punti essenziali del rapporto ora pervenuto da parte del Commissariato di P.S. di quella località.
“Il nominato Edward Alexander Crowley, nato a Learnington il 12 ottobre 1875, vive in una villa, situata a circa tre chilometri dal paese, fin dall’aprile del 1920. Regolarmente paga il canone d’affitto ai proprietari, i quali soltanto lamentano certa mania del Crowley di dipingere a fresco le pareti e con figurazioni, a quanto pare, non conformi a decenza; ma essi proprietari non hanno mai avuto modo di vedere la villa, da quando l’hanno ceduta in affitto al Crowley, e soltanto da dicerie che corrono in paese sanno della mania dell’inglese. Dicerie alimentate dal fatto che convivono col Crowley ben cinque donne relativamente giovani e ben portanti (oltre a tre bambini di cui uno negro o mulatto), sulle quali la fantasia di un paese come questo si scatena e sbizzarrisce in tal modo che è difficile distinguere, in tutto quello che si racconta, il vero dal falso. Pare comunque che le stranezze di cui in paese si fa carico al Crowley, si riducano ad un modo di vita secondo natura: i bambini, le donne e lo stesso Crowley sono stati visti nudi a prendere il sole; ma da parte dei vicini mai è pervenuta lagnanza a questo commissariato. Pare anzi che i contadini della zona attivamente si dedichino a spiare nella villa, peraltro ben recintata, dell’inglese: traendo dalla nudità delle giovani donne un diletto di cui poi, in tutto il paese, si favoleggia fino allo scandalo. Di ciò siamo stati avvertiti da Sua Eccellenza il Vescovo, ma una nostra indagine, condotta con molta discrezione, altro non ha accertato che delle violazioni, da parte dei contadini della zona, di quel diritto alla privata libertà che è di ogni cittadino e a cui gli inglesi particolarmente tengono. Si è creduto perciò di non dar seguito alla cosa, assicurando però a Sua Eccellenza il Vescovo che quanto avveniva nella villa del Crowley non sfuggiva all’attenzione nostra e che alla prima violazione che gli abitanti della villa avessero commesso delle leggi del nostro Paese con immediatezza e decisione avremmo adottato provvedimenti.
“Riassumendo: certamente il Crowley conduce una vita al di fuori della norma comune, ma più con mistero che con scandalo; e appunto in forza del mistero la sua presenza a Cefalù è elemento di inquietudine. In quanto a una sua eventuale attività spionistica o comunque volta contro la sicurezza dello Stato Italiano, crediamo il sospetto del tutto infondato: e basti la considerazione che i suoi rapporti col mondo esterno si riducono al puro e semplice approvvigionamento, che di regola viene fatto una volta al mese in un negozio del luogo. Dal che si deduce che a fare il pane provvedono le donne, poiché la villa è dotata di un forno a legna, mentre le carni, ammesso che ne consumino, vengono dall’allevamento di capre e animali da cortile cui la piccola comunità si dedica.”
In attesa di altri eventuali ordini, con saluti fascisti
il capo della polizia
gen. E. De Bono

__________

Appunto per il capo della polizia.

L’indagine sull’inglese Crowley deve continuare. Fare un sopralluogo. Riferire. Chi ha detto che è sospettato di spionaggio? E’ l’ambasciatore inglese che ha delle preoccupazioni sul suo connazionale: teme, per il buon nome dell’Inghilterra, che dia scandalo in Italia. Io me ne frego.
M.

__________

A Sua Eccellenza Benito Mussolini
Capo del Governo
Roma, 11 settembre 1924

In ordine alle disposizioni impartite da Vostra Eccellenza relativamente al suddito inglese Edward Alexander Crowley, in atto residente a Cefalù (Palermo), si trasmette il rapporto del Commissario di P.S. di quella località.
Con saluti fascisti,
il capo della polizia
gen. E. De Bono

__________

A Sua Eccellenza il Capo della Polizia
Roma

Il sottoscritto, in seguito a quanto disposto da Vostra Eccellenza con lettera del 20 luglio 1924, prot. 19328, si è con ogni diligenza adoperato allo svolgimento della delicata missione. E innanzi tutto, ad evitare insorgesse incidente con l’Autorità Giudiziaria, si è portato ad informare dell’incarico ricevuto il signor Procuratore del Re presso il Tribunale di Cefalù, in modo che il sopralluogo nella villa abitata dal Crowley avvenisse conformemente alla legge e che ad una eventuale protesta dell’inglese per la nostra intrusione nella sua vita privata non seguisse il risentimento del signor Procuratore. Il quale non subito, e non senza esitazione, ha aderito alla richiesta del sottoscritto, nonostante la motivazione del superiore interesse, e forse della sicurezza della Patria, cui l’inchiesta sul Crowley si ispirava. Da ciò il ritardo nel dare contezza a
Vostra Eccellenza di ciò che il sottoscritto ha potuto infine personalmente constatare.
Il sopralluogo nella villa abitata dal Crowley è stato dal sottoscritto, coadiuvato dal brigadiere Lo Turco Angelo e dall’agente Vasta Bartolomeo, effettuato nelle ore antemeridiane del 7 c.m., in compagnia del professore Paolo D’Alunzio, docente di inglese nella locale Scuola Tecnica, che dal sottoscritto è stato chiamato per fungere, eventualmente, da interprete. Ma in verità della sua opera non c’è stato bisogno, parlando il Crowley un italiano abbastanza comprensibilè. La presenza del professore è tornata comunque utile per un dettaglio di cui si dirà in seguito.
Il Crowley ha mostrato dapprima una certa indignazione per il fatto che in Italia si potesse sottoporre una persona, che in nessun modo ha violato la legge né dato luogo a scandalo, ad una inquisizione patentemente in contrasto con l’elementare principio della libertà individuale; ma subito ha assunto un atteggiamento di condiscendenza e persino di divertimento, come recitando la parte della guida in un museo, non senza prima spiegare la filosofia di cui le persone e le cose intorno a lui vivevano e testimoniavano. La quale filosofia, se al sottoscritto è permesso far ricorso alla memoria dei suoi studi liceali, approssimativamente risulta dalla commistione di certi elementi delle antiche civiltà medio-orientali, magia ed astrologia, con elementi di un epicureismo denaturato e corrente nell’accezione oraziana dell’Epicuri grege porcum. Ma con una controparte di feroce pessimismo; ed il tutto esaltato in un rituale di estrazione cattolica e massonica insieme, a giudicare dagli oggetti che servono ad esso rituale e che ci sono stati esibiti e spiegati. Non mancano, naturalmente, catene e strumenti di flagellazione: poiché in questa religione che il Crowley ritiene di aver fondato, religione del sole e del sangue, il piacere è frutto del dolore. Ma del dolore altrui, probabilmente, anche se il professor D’Alunzio afferma che in Inghilterra non sono infrequenti, per raggiungere il piacere, pratiche di reciproche o auto flagellazioni.
Il sottoscritto ha altresì constatato che rispondono al vero le dicerie riguardo alle pitture a fresco dispiegate dal Crowley sulle pareti interne della villa: pitture che raffigurano, non senza talento, strane posizioni di accoppiamento non solo, ma anche scene di pervertimento e di sodomia ed esaltano, quasi come motivi di ricorrente ornamentazione, quelle parti del corpo umano che la decenza vuole coperte e innominabili. Il Crowley ha voluto convincere il sottoscritto che la vita in altro non consistesse e significasse che nelle cose da lui rappresentate e praticate e che in effetti ogni pensiero e azione dell’uomo da quelle cose discende e quelle cose, sotto forme diverse, realizza. E così è passato a dichiararsi ammiratore del Fascismo e del suo capo, e che era felice di trovarsi ospite di un Paese come l’Italia: ché in questo momento, grazie al fascismo, l’Italia gli sembra il Paese in cui più trova elementi di riscontro alla sua visione della vita. Complimento, questo, che il sottoscritto ha creduto di dover respingere: ma il Crowley ha insistito con argomentazioni speciose e contorte, anche se non prive di intelligenza. Più tardi, scorgendo il sottoscritto una pietra squadrata, sulla quale erano evidenti tracce di sangue, e domandato quale ne fosse l’uso, il Crowley rispondeva che su essa si consumavano i sacrifici. Ma ha aggiunto una frase in inglese nella quale il sottoscritto colse soltanto il nome Matteotti; e il professor D’Alunzio spiegò poi che il Crowley aveva testualmente detto: “l’onorevole Matteotti è stato ucciso altrove”. Forse non senza ironia.
Per quanto riguarda le donne, benché sia da presumere vivano in una specie di schiavitù, non sembrano né si sono dichiarate infelici. Evidentemente, hanno per il Crowley una adorazione incondizionata.
I bambini, al momento del nostro sopralluogo, dormivano sotto un albero. Sembrano in buona salute.
In definitiva, le impressioni ricavate dal sottoscritto sono del tutto negative e basterebbero a motivare una espulsione del Crowley dall’Italia, tanto più che sono state raccolte testimonianze di contadini della zona in cui si afferma che più di una volta sono state viste le donne del Crowley, ora una ora un’altra, legate nude ad una roccia, esposte al sole nelle ore più ardenti.
In attesa di ordini, con saluti fascisti,
Cefalù, 8 settembre 1924
il commissario
A. Caminiti

__________

Per il capo della polizia:

Provvedere urgentemente all’espulsione dall’Italia del signor Crowley.
Il commissario di Cefalù è un cretino.
M.

__________

Per il ministero degli esteri.

Informare l’ambasciatore di Gran Bretagna che è stata decisa dal ministro degli interni l’espulsione dall’Italia del signor Crowley.
M.
 
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Edvard
view post Posted on 28/7/2008, 15:54




CITAZIONE (Vortex Surfer @ 28/7/2008, 10:10)
Da quello che si legge su Wikipedia, Crowley è un personaggio affascinante ed ambiguo, che ha influenzato un sacco di pensatori e artisti.
Per un certo periodo, durante il fascismo, ha pure vissuto dalle mie parti, a Cefalù. E Leonardo Sciascia ha scritto un divertente racconto intitolato Apocrifi sul caso Crowley, un cui dà al sua "versione dei fatti" sul come e perchè Crowley sia stato espulso dalla Sicilia per ordine del duce. Ve lo posto (thanx to http://abeonaforum.wordpress.com)

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APOCRIFI SUL CASO CROWLEY

__________

Per il capo della polizia.

Indagare et riferire sulla vita che conduce a Cefalù il cittadino inglese Edward Alexander Crowley.
M.

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A Sua Eccellenza Benito Mussolini
Capo del Governo
Roma, l5 luglio 1924

In riferimento alla nota dell’eccellenza Vostra, in cui si ordinavano indagini a carico del cittadino inglese E.A. Crowley, in atto residente a Cefalù (Palermo), trascrivo i punti essenziali del rapporto ora pervenuto da parte del Commissariato di P.S. di quella località.
“Il nominato Edward Alexander Crowley, nato a Learnington il 12 ottobre 1875, vive in una villa, situata a circa tre chilometri dal paese, fin dall’aprile del 1920. Regolarmente paga il canone d’affitto ai proprietari, i quali soltanto lamentano certa mania del Crowley di dipingere a fresco le pareti e con figurazioni, a quanto pare, non conformi a decenza; ma essi proprietari non hanno mai avuto modo di vedere la villa, da quando l’hanno ceduta in affitto al Crowley, e soltanto da dicerie che corrono in paese sanno della mania dell’inglese. Dicerie alimentate dal fatto che convivono col Crowley ben cinque donne relativamente giovani e ben portanti (oltre a tre bambini di cui uno negro o mulatto), sulle quali la fantasia di un paese come questo si scatena e sbizzarrisce in tal modo che è difficile distinguere, in tutto quello che si racconta, il vero dal falso. Pare comunque che le stranezze di cui in paese si fa carico al Crowley, si riducano ad un modo di vita secondo natura: i bambini, le donne e lo stesso Crowley sono stati visti nudi a prendere il sole; ma da parte dei vicini mai è pervenuta lagnanza a questo commissariato. Pare anzi che i contadini della zona attivamente si dedichino a spiare nella villa, peraltro ben recintata, dell’inglese: traendo dalla nudità delle giovani donne un diletto di cui poi, in tutto il paese, si favoleggia fino allo scandalo. Di ciò siamo stati avvertiti da Sua Eccellenza il Vescovo, ma una nostra indagine, condotta con molta discrezione, altro non ha accertato che delle violazioni, da parte dei contadini della zona, di quel diritto alla privata libertà che è di ogni cittadino e a cui gli inglesi particolarmente tengono. Si è creduto perciò di non dar seguito alla cosa, assicurando però a Sua Eccellenza il Vescovo che quanto avveniva nella villa del Crowley non sfuggiva all’attenzione nostra e che alla prima violazione che gli abitanti della villa avessero commesso delle leggi del nostro Paese con immediatezza e decisione avremmo adottato provvedimenti.
“Riassumendo: certamente il Crowley conduce una vita al di fuori della norma comune, ma più con mistero che con scandalo; e appunto in forza del mistero la sua presenza a Cefalù è elemento di inquietudine. In quanto a una sua eventuale attività spionistica o comunque volta contro la sicurezza dello Stato Italiano, crediamo il sospetto del tutto infondato: e basti la considerazione che i suoi rapporti col mondo esterno si riducono al puro e semplice approvvigionamento, che di regola viene fatto una volta al mese in un negozio del luogo. Dal che si deduce che a fare il pane provvedono le donne, poiché la villa è dotata di un forno a legna, mentre le carni, ammesso che ne consumino, vengono dall’allevamento di capre e animali da cortile cui la piccola comunità si dedica.”
In attesa di altri eventuali ordini, con saluti fascisti
il capo della polizia
gen. E. De Bono

__________

Appunto per il capo della polizia.

L’indagine sull’inglese Crowley deve continuare. Fare un sopralluogo. Riferire. Chi ha detto che è sospettato di spionaggio? E’ l’ambasciatore inglese che ha delle preoccupazioni sul suo connazionale: teme, per il buon nome dell’Inghilterra, che dia scandalo in Italia. Io me ne frego.
M.

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A Sua Eccellenza Benito Mussolini
Capo del Governo
Roma, 11 settembre 1924

In ordine alle disposizioni impartite da Vostra Eccellenza relativamente al suddito inglese Edward Alexander Crowley, in atto residente a Cefalù (Palermo), si trasmette il rapporto del Commissario di P.S. di quella località.
Con saluti fascisti,
il capo della polizia
gen. E. De Bono

__________

A Sua Eccellenza il Capo della Polizia
Roma

Il sottoscritto, in seguito a quanto disposto da Vostra Eccellenza con lettera del 20 luglio 1924, prot. 19328, si è con ogni diligenza adoperato allo svolgimento della delicata missione. E innanzi tutto, ad evitare insorgesse incidente con l’Autorità Giudiziaria, si è portato ad informare dell’incarico ricevuto il signor Procuratore del Re presso il Tribunale di Cefalù, in modo che il sopralluogo nella villa abitata dal Crowley avvenisse conformemente alla legge e che ad una eventuale protesta dell’inglese per la nostra intrusione nella sua vita privata non seguisse il risentimento del signor Procuratore. Il quale non subito, e non senza esitazione, ha aderito alla richiesta del sottoscritto, nonostante la motivazione del superiore interesse, e forse della sicurezza della Patria, cui l’inchiesta sul Crowley si ispirava. Da ciò il ritardo nel dare contezza a
Vostra Eccellenza di ciò che il sottoscritto ha potuto infine personalmente constatare.
Il sopralluogo nella villa abitata dal Crowley è stato dal sottoscritto, coadiuvato dal brigadiere Lo Turco Angelo e dall’agente Vasta Bartolomeo, effettuato nelle ore antemeridiane del 7 c.m., in compagnia del professore Paolo D’Alunzio, docente di inglese nella locale Scuola Tecnica, che dal sottoscritto è stato chiamato per fungere, eventualmente, da interprete. Ma in verità della sua opera non c’è stato bisogno, parlando il Crowley un italiano abbastanza comprensibilè. La presenza del professore è tornata comunque utile per un dettaglio di cui si dirà in seguito.
Il Crowley ha mostrato dapprima una certa indignazione per il fatto che in Italia si potesse sottoporre una persona, che in nessun modo ha violato la legge né dato luogo a scandalo, ad una inquisizione patentemente in contrasto con l’elementare principio della libertà individuale; ma subito ha assunto un atteggiamento di condiscendenza e persino di divertimento, come recitando la parte della guida in un museo, non senza prima spiegare la filosofia di cui le persone e le cose intorno a lui vivevano e testimoniavano. La quale filosofia, se al sottoscritto è permesso far ricorso alla memoria dei suoi studi liceali, approssimativamente risulta dalla commistione di certi elementi delle antiche civiltà medio-orientali, magia ed astrologia, con elementi di un epicureismo denaturato e corrente nell’accezione oraziana dell’Epicuri grege porcum. Ma con una controparte di feroce pessimismo; ed il tutto esaltato in un rituale di estrazione cattolica e massonica insieme, a giudicare dagli oggetti che servono ad esso rituale e che ci sono stati esibiti e spiegati. Non mancano, naturalmente, catene e strumenti di flagellazione: poiché in questa religione che il Crowley ritiene di aver fondato, religione del sole e del sangue, il piacere è frutto del dolore. Ma del dolore altrui, probabilmente, anche se il professor D’Alunzio afferma che in Inghilterra non sono infrequenti, per raggiungere il piacere, pratiche di reciproche o auto flagellazioni.
Il sottoscritto ha altresì constatato che rispondono al vero le dicerie riguardo alle pitture a fresco dispiegate dal Crowley sulle pareti interne della villa: pitture che raffigurano, non senza talento, strane posizioni di accoppiamento non solo, ma anche scene di pervertimento e di sodomia ed esaltano, quasi come motivi di ricorrente ornamentazione, quelle parti del corpo umano che la decenza vuole coperte e innominabili. Il Crowley ha voluto convincere il sottoscritto che la vita in altro non consistesse e significasse che nelle cose da lui rappresentate e praticate e che in effetti ogni pensiero e azione dell’uomo da quelle cose discende e quelle cose, sotto forme diverse, realizza. E così è passato a dichiararsi ammiratore del Fascismo e del suo capo, e che era felice di trovarsi ospite di un Paese come l’Italia: ché in questo momento, grazie al fascismo, l’Italia gli sembra il Paese in cui più trova elementi di riscontro alla sua visione della vita. Complimento, questo, che il sottoscritto ha creduto di dover respingere: ma il Crowley ha insistito con argomentazioni speciose e contorte, anche se non prive di intelligenza. Più tardi, scorgendo il sottoscritto una pietra squadrata, sulla quale erano evidenti tracce di sangue, e domandato quale ne fosse l’uso, il Crowley rispondeva che su essa si consumavano i sacrifici. Ma ha aggiunto una frase in inglese nella quale il sottoscritto colse soltanto il nome Matteotti; e il professor D’Alunzio spiegò poi che il Crowley aveva testualmente detto: “l’onorevole Matteotti è stato ucciso altrove”. Forse non senza ironia.
Per quanto riguarda le donne, benché sia da presumere vivano in una specie di schiavitù, non sembrano né si sono dichiarate infelici. Evidentemente, hanno per il Crowley una adorazione incondizionata.
I bambini, al momento del nostro sopralluogo, dormivano sotto un albero. Sembrano in buona salute.
In definitiva, le impressioni ricavate dal sottoscritto sono del tutto negative e basterebbero a motivare una espulsione del Crowley dall’Italia, tanto più che sono state raccolte testimonianze di contadini della zona in cui si afferma che più di una volta sono state viste le donne del Crowley, ora una ora un’altra, legate nude ad una roccia, esposte al sole nelle ore più ardenti.
In attesa di ordini, con saluti fascisti,
Cefalù, 8 settembre 1924
il commissario
A. Caminiti

__________

Per il capo della polizia:

Provvedere urgentemente all’espulsione dall’Italia del signor Crowley.
Il commissario di Cefalù è un cretino.
M.

__________

Per il ministero degli esteri.

Informare l’ambasciatore di Gran Bretagna che è stata decisa dal ministro degli interni l’espulsione dall’Italia del signor Crowley.
M.

ahah, bel contributo Vortex.
 
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view post Posted on 7/9/2008, 15:30
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Sempre a proposito di letteratura "diabolica"mi sembra doverso fare un accenno alla Goetia:

CITAZIONE
L'Ars Goetia , o goezia, è una pratica che riguarda l'invocazione e l'evocazione di demoni. L'origine è antichissima, ed era già largamente diffusa nell'antichità.

Il termine deriva dal greco γοητεια (goēteia) con il significato di incantesimo da γοης che significa "mago", probabilmente in relazione con γοητες ("gemente"), di derivazione onomatopeica, dalla voce lamentevole con cui si ripetono le formule magiche.

Nell'antichità la si contrapponeva alla teurgia, la "scienza divina", di cui era la controparte "nera". Con l'affermazione del Cristianesimo le differenze tra le due scienze si ridussero, anche se i padri della Chiesa mostravano di distinguerle bene (cfr. Agostino, De civ. Dei 18.8)

La pratica non scomparve. Se ne trova menzione nel grimorio seicentesco "Piccola Chiave di Salomone", o "Lemegeton Clavicula Salomonis". Ed è da qui che largamente deriva la ars goezia del moderno esoterismo.

La goezia è spiegata in particolare nella prima delle cinque sezioni del suddetto grimorio, la quale contiene descrizioni dei 72 demoni che si dice furono evocati da Salomone e da lui confinati in un vaso di bronzo sigillato con simboli magici obbligandoli a servirlo. Il grimorio fornisce dettagliate istruzioni pratiche su come costruire un vaso simile e su come invocare in modo sicuro tali entità, le quali possono essere amichevoli,indifferenti o maligne.

Un'edizione rivista in lingua inglese dell"'Ars goetia" fu pubblicata nel 1904 a cura del "mago" Aleister Crowley e costituisce una componente chiave del suo popolare sistema magico, divenendo così uno dei più conosciuti tra tutti i grimori.

---

Chi ha letto "Il Castello di Eymerich" sa più o meno di cosa si sta parlando...
Da quel che ho capito si tratta della parte oscura della Cabala (ma non ne sono certo, le notizie sono abbastanza contrastanti), insomma "magia" non proprio benevola... non che io ci creda, eh, l'ho solo messa qui per completezza e perchè il libro di Evangelisti mi aveva fatto interessare all'argomento.

elenco dei 72 spiriti o demoni, Lemegeton (The Goetia is actually a two part text known as the Lemegeton, that contains the Arte Goetia as its first part, and the Arte Theurgia Goetia as its second. The first Text is a complete text within itself dealing with the 72 Spirits evoked and constrained by King Solomon of the Jews)

Non prendetevale con me se cominciate ad evocare demoni per casa.

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Edvard
view post Posted on 7/9/2008, 15:39




Sì davvero interessante la cosa, tra l'altro visto che è stato citato consiglio a tutti la lettura de "il castello di Eymerich", che risulta piacevole ed intrigante, senza scadere nel pesante o nel pacchiano.
 
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Nahkaal
view post Posted on 8/9/2008, 11:27




Dal link di Damar:

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Qualcuno di voi si ricorda di questo?

:lol:



E' curioso notare come queste invocazioni siano strutturate e fondate su simboli archetipici e ancestrali che richiamano alla parte divina nell'uomo e nella donna: mi riferisco al pentacolo e alla stella dell'iniziato (esagramma, stella di david)

Personalmente sostengo che tutto questo sia una pacchianata (citando Edvard), una travisazione/distorsione di un sistema iniziatico che non ha nessuna pertinenza con tutte queste sciocchezze che si vanno dicendo (non mi riferisco a voi, ma in generale) a proposito della cosiddetta corrente "satanica".

Questo non toglie che questi simboli, utilizzati nella Goetia, se venissero sottoposti ad un radiestesista (per dire), verrebbero catalogati come forme d'onda disarmoniche e squilibrate.


Se comunque foste interessati, nelle librerie ci sono fior fior di trattati sulla magia della Golden Dawn e annessi/connessi.

Questo , per citarne uno che conosco, è piuttosto interessante sotto il profilo esoterico, ma non ha niente da spartire con ciò che viene definito "satanismo".

Aleister Crowley, poi, è tutto un mondo a sè, ma anche qui non vi è nulla di "satanico", nel senso che diavoli, demoni e mostriciattoli di questo tipo non esistono, di fatto, se non nella mente di chi li ha creati o di chi ci crede e continua a crederci.
Tutto questo casino che qualcuno ha ben pensato di creare a riguardo di questi temi è soltanto un (pre)giudizio e un modo di allontanare tutto ciò che è ignoto da parte di coloro che sono spaventati da esso = spaventati dal mondo = spaventati da sè stessi.





 
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view post Posted on 8/9/2008, 11:33
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CITAZIONE (Nahkaal @ 8/9/2008, 12:27)
Dal link di Damar:

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Qualcuno di voi si ricorda di questo?

:lol:

TOOL! una versione della stampa su ciddì di Aenima.
 
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Birsa
view post Posted on 8/9/2008, 12:28




CITAZIONE (Nahkaal @ 8/9/2008, 12:27)
Dal link di Damar:

(IMG:http://z.about.com/d/altreligion/1/0/E/h/1/34.jpg)

Qualcuno di voi si ricorda di questo?

:lol:



E' curioso notare come queste invocazioni siano strutturate e fondate su simboli archetipici e ancestrali che richiamano alla parte divina nell'uomo e nella donna: mi riferisco al pentacolo e alla stella dell'iniziato (esagramma, stella di david)

Personalmente sostengo che tutto questo sia una pacchianata (citando Edvard), una travisazione/distorsione di un sistema iniziatico che non ha nessuna pertinenza con tutte queste sciocchezze che si vanno dicendo (non mi riferisco a voi, ma in generale) a proposito della cosiddetta corrente "satanica".

Questo non toglie che questi simboli, utilizzati nella Goetia, se venissero sottoposti ad un radiestesista (per dire), verrebbero catalogati come forme d'onda disarmoniche e squilibrate.


Se comunque foste interessati, nelle librerie ci sono fior fior di trattati sulla magia della Golden Dawn e annessi/connessi.

Questo , per citarne uno che conosco, è piuttosto interessante sotto il profilo esoterico, ma non ha niente da spartire con ciò che viene definito "satanismo".

Aleister Crowley, poi, è tutto un mondo a sè, ma anche qui non vi è nulla di "satanico", nel senso che diavoli, demoni e mostriciattoli di questo tipo non esistono, di fatto, se non nella mente di chi li ha creati o di chi ci crede e continua a crederci.
Tutto questo casino che qualcuno ha ben pensato di creare a riguardo di questi temi è soltanto un (pre)giudizio e un modo di allontanare tutto ciò che è ignoto da parte di coloro che sono spaventati da esso = spaventati dal mondo = spaventati da sè stessi.

Quoto caldamente!
In effetti crowley vedeva i vari demoni come "abitatori" dell'altro alto dell'albero della vita, i Qlipoth, ovvero i gusci vuoti, il lato oscuro di ogni aspetto dell'universo. Essendo l'albero della vita soprattutto una mappa ed un percorso interiore, la goetia non è altro che l'elenco delle nostre pulsioni e apparenze, quando deformate parossisticamente si svuotano di ciò che c'è di sacro. Ma, come scrive Alan Moore in Promethea, non c'è altro da far che accettare demoni come pate di noi, rivolgerli a loro con familiarità e rispetto. Se ci poniamo con ostilità, loro stessi saranno violenti e aggressivi.
 
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25 replies since 2/7/2008, 16:04   785 views
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