Willpower, 1994

Willpower (3:34)
My First Knife (2:57)
Nothing To Lose (3:41)
Golden Calf (3:53)
Sidewinder (5:33)
Many Happy Returns (2:33)
Simple Touch (3:30)
Promised Land (3:52)
Amazing Grace (0:50)

Ristampato e remasterizzato l'anno scorso (con l'aggiunta di un'ottima bonus track) il secondo lavoro di mr Steve Austin (e soci) espande il sound creato con il debut "Supernova", in particolare ottimizzando l'assalto chitarristico figlio bastardo di un incredibile incrocio tra Greg Ginn e Robert Fripp; più impatto ma anche più melodia, visto che a tratti compaiono passaggi (anche vocali) decisamente struggenti, particolare che si rivela fondamentale all'interno del nucleo espressivo dell'album e che lo contraddistingue nettamente dal resto della produzione del gruppo.

Punknews

Debaser

Ondarock

Quest'album è semplicemente immenso, non so ancora come nell'ipotetica classifica non lo abbia citato tra i primi tre, evidentemente stavo in fissa con Kiss The Pig [sono uno dei pochi a ritenerlo un grande grande disco? ]..
Niente da dire, nel 1994 Steve aveva capito già tutto o quasi, una canzone come My First Knife può essere la mamma dei Breach, Golden Calf addirittura è orecchiabile e canticchiabile sotto la doccia, Simple Touch e Promised Land hanno un'epicità tutta loro, distorta. Poi quelle chitarre acidissime sono manna dal cielo.
Io l'ho sempre considerato il fratello di Enemy Of The Sun, per quello che sprigiona, per le atmosfere, malate, ma sempre atmosfere.

Mi mancano solo i primi due in originale, dunque anche 'Willpower'. Provvederò a breve (ristampe docet!).

Adoro questo disco, è di un'intensita' allucinata pazzesca.

come non quotarti....uno dei 3 migliori lavori, insieme a Temple e Sadness.

Gia' e pensare che questo disco è del 1994...

Magnifico! Sporco, disperato, fangoso e cupo, senza però essere violento. E' una sensazione strana quella che si percepisce per la breve durata del disco. Noisecore e Sludge che si fondono con chitarre dilatate psichedeliche a creare un tappeto fatto di angoscia e tenebre. Le parti in clean hanno una drammaticità tutta loro, e in definitiva tutto questo alternarsi di atmosfere lo rende un album difficile all'ascolto ma orecchiabile. Insomma, capolavoro!

Ebbravo Simone

Qualcuno di voi ha mai visto questo:


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