NEUROPRISON

Mario Bava, Il Maestro del Terrore

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mimhe
view post Posted on 14/1/2009, 14:44




MARIO BAVA

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È stato un autore contrastante del nostro cinema. Molto amato dal pubblico, pochissimo dalla critica di allora. Eppure, oggi il suo cinema (rivalutato) rimane un'esperienza unica e, se si è maldisposti di stomaco - è un avviso - è sempre meglio rinunciare in anticipo a qualsiasi visione di una sua pellicola. Un autore che è considerato "maledetto", ma solo perché "maledetto" era l'esclamazione di chi, in piena notte, si svegliava in preda agli incubi scatenati dalla proiezione di un suo film. Creatore di scene splatter agghiaccianti, ha raccontato il lato oscuro del cinema italiano, fino ad allora costituito solo da risate e lacrime, scombinando le carte e portando la cinepresa, e con essa anche lo spettatore, verso regioni sconosciute. Ha scombinato le carte e allo stesso tempo ha improvvisato delle regole che sono diventare d'oro per ogni sceneggiatura horror o thriller che si rispetti. Dal suo stato mentale sono emersi i nostri peggiori incubi. Ed un solo nome per la definizione del più grande maestro dell'horror italiano: Mario Bava.
Padre del regista Lamberto Bava, ma figlio del tecnico di effetti speciali Eugenio Bava, che è considerato, dalla storia della cinematografia italiana, come il capostipite degli effetti speciali fotografici nostrani - sua è la fotografia de Quo Vadis? (1913), Cabiria (1914) e Cenere (1916) -, nonché uno degli assi delle produzioni dell'Istituto LUCE (dal 1926 in poi), Mario Bava crebbe esattamente come un qualsiasi figlio d'arte: in un ambiente di profondo stampo cinematografico, imparando i segreti del mestiere paterno (che poi sfrutterà in seguito). Studiò pittura (arte in cui era eccellentissimo) e inizialmente lavorò come assistente del padre, occupandosi della sottotitolazione di alcune pellicole di esportazione e della realizzazione dei titoli di apertura e di coda. Nel 1939, cominciò il lavoro di operatore cinematografico per alcuni grande registi di Cinecittà come Roberto Rossellini, Mario Costa, Mario Soldati, Luigi Comencini, Dino Risi, Vittorio De Sica, Luciano Emmer, Steno & Monicelli, ma anche autori stranieri come Georg Wilhelm Pabst e Raoul Walsh.
Pochi sanno, che si spostò dietro la macchina da presa a partire dal 1946, firmando una breve serie di documentari: L'orecchio (1946), Santa notte (1947), Legenda Sinfonica (1947), Anfiteatro Flavio (1947) e Variazioni sinfoniche (1949). Intorno ai 25 anni, acquistò una fama e uno stile che lo fecero notevolmente contendere da una grossa fetta di produzioni cinematografiche italiane e straniere. Venne considerato innovativo nelle tecniche di luce e soprattutto negli efficacissimi effetti speciali, passando repentinamente al ruolo di assistente regista per Pietro Francisci, Jacques Tourneur e Riccardo Freda. Proprio grazie alla collaborazione con quest'ultimo, Bava ha l'occasione di partecipare nel primo vero horror italiano I vampiri (1956). Freda però abbandonò il set per delle incomprensioni con la produzione ed è proprio Bava che ultimò il film, con uno spiccato gusto per i giochi di luce. Accadrà altre volte, sempre per delle incomprensioni con la produzione, che Bava prenderà il posto del regista nell'ultimazione di alcune pellicole e questo sarà il motivo principale che lo porterà, nel 1960, con un budget veramente povero, a passare, da solo, dietro la cinepresa per firmare un lungometraggio. Ispirato dalla lettura del bellissimo racconto di Gogol "Vij", firmerà quello che è considerato un capolavoro del cinema horror italiano e anche internazionale: La maschera del demonio, con l'emergente attrice inglese Barbara Steele. La pellicola farà il giro del mondo, raccogliendo un indiscutibile successo mondiale. Da quel momento in poi si confronterà, con molta versatilità, anche in altri generi cinematografici: dai peplum agli spaghetti-western, dai film d'azione ai softcore, acquistando una lunga schiera di proseliti, comprendenti Michele Soavi e il suo pupillo Dario Argento.
Ercole al centro della Terra (1961), Le meraviglie di Aladino (1961), La ragazza che sapeva troppo (1963) e La frusta e il corpo (1963) sono le pellicole che lo confermeranno ottimo regista e che gli permetteranno di dirigere grandi attori: il leggendario Christopher Lee, le belle Rosalba Neri e Michèlle Mercier, "Mister Oscar" Vittorio De Sica, il comico Aldo Fabrizi e l'intellettuale Valentina Cortese. Ottimo il suo ritmo serrato nei gialli e nei lampanti thriller e maestro dello splatter, si conferma un autore con la A maiuscola firmando l'horror I tre volti della paura – Black Sabbath (1963) con Boris Karloff, successivamente seguito da Sei donne per l'assassino (1965), dove mischia sadismo, perversioni e follia, procurandosi anche non pochi problemi con la censura (e con la giustizia) per alcune scene considerate troppo scabrose per il pubblico.
L'avventura nel western avviene con La strada per Fort Alamo (1965), quella per la commedia ne Le spie vengono dal semifreddo (1966) con gli spassosi Franco & Ciccio, ma anche con una bellissima Laura Antonelli e un gelido Vincent Price. Trasporta sulla pellicola anche l'eroe dei fumetti delle sorelle Giussani Diabolik (1967) nell'omonimo film e continua la sua predilezione per le pellicole gialle con 5 bambole per la luna d'agosto (1970) portando in auge Edwige Fenech, futura diva del cinema scollacciato italiano. In America, è amatissimo per Reazione a catena (1971) che viene considerato uno dei migliori film di Mario Bava per la straordinaria e raccapricciante capacità di dirigere scene truculente che sono in grado di terrorizzare e angosciare lo spettatore, seppur con pochissimi mezzi. Il film, che parlava di una serie di delitti splatter decisamente senza senso getterà poi le basi per la saga statunitense di Venerdì 13.
Dopo Gli orrori del castello di Norimberga (1972), La casa dell'esorcismo (1973) e Shock (1977), firma assieme al figlio il suo ultimo film, che è però un prodotto per la tv, La Venere di Ille (1979), poi si presta come assistente agli effetti speciali per l'amatissimo e prediletto Dario Argento in Inferno (1980). Si spegnerà di lì a poco, il 25 aprile, a 66 anni, per un attacco cardiaco.
Unanimemente conosciuto come uno dei maestri di genere, nessuno ha amato il mistero e la paura più di Mario Bava, imponendosi come il re del terrore della settima arte italiana. Non importa che il racconto sia lineare o meno, importa invece che lo spettatore sia immerso in quella continua e costante sensazione di angoscia che rendono il suo cinema una dimensione elettrizzante, terribile e meravigliosa.

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Vi linko inoltre l'ottima scheda presente su WIKIPEDIA

Filmografia essenziale:
* La maschera del demonio (1960)
* La frusta e il corpo (1963)
* I tre volti della paura (1963)
* Sei donne per l'assassino (1964)
* Operazione paura (1966)
* Reazione a catena (1971)
* Lisa e il diavolo (1972)
* Cani arrabbiati (1974) (inedito, uscito in DVD nel 2006)

Edited by mimhe - 14/1/2009, 16:17
 
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view post Posted on 14/1/2009, 15:11

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Un Maestro in senso pieno.
Appena ho più di qualche minuto a disposizione posto mie considerazioni un pò più approfondite.
 
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Eclipze
view post Posted on 14/1/2009, 20:47




ho visto alcuni suoi film, ma davvero pochi (tutti horror, tutti spettacolari). Sei donne per l'assassino quello che ho preferito, ma anche Reazione a catena è eccezionale (a me è piaciuto moltissimo il surrealismo della trama, che molti criticano). la maschera del demonio è un altro che mi è piaciuto moltissimo, davvero affascinante

Tra l'altro Dario Argento ha imparato moltissimo da lui, e si vede
 
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view post Posted on 15/1/2009, 11:19
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quindi si può partire in ordine cronologico?
 
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view post Posted on 15/1/2009, 12:16

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Dipende da cosa cerchi...

Il primo, La maschera del demonio, girato in un bellissimo bianco e nero, è una storia di streghe molto audace per l'epoca, ma che oggi dimostra di essere datata, soprattutto nel ritmo (a me piace molto, intendiamoci, ma io faccio poco testo ;) )
Altri suoi film sono molto più moderni, e tra questi segnalerei Operazione paura (onirico e d'atmosfera), Reazione a catena (come diceva Mimhe, anticipatore di Halloween e Venerdì 13, ma con tonnellate di umorismo in più e con un finale meraviglioso), e Il rosso segno della follia (narrato in prima persona da un serial killer: oggi sembra banale, solo che il film è del 1971...).

Tra i non horror, squisitamente kitch e psichedelici sono Diabolik (molto debitore dei Fantomas con Louis de Funes, ma visivamente molto migliore e più creativo), il fantascientifico Terrore dallo spazio (pop art datatissima ma piena di chicche e con un finale per l'epoca sorprendente) e soprattutto il bellissimo Cani arrabbiati, a metà tra il thriller e il polizziottesco, di una crudeltà impressionante.
 
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mimhe
view post Posted on 23/3/2009, 16:06




ho di recente visto Lisa e il Demonio e 5 Bambole per la luna d'agosto, il primo è davvero da vedere: ottimo montaggio ed in più un plot e delle scena da cui L'Escorcista non ha potuto che prender spunto. Delle parti un pò deboli, soprattutto nel 2° tempo ma un film che si può considerare comq molto influente per la storia di certo genere. 5 Bambole per la luna d'agosto invece, è meno bello, ma cmq spassos, un giallo, molto classico pervaso da ricordi di Reazione a catena e qualche godibile gingillo registico.
 
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CP - kamatedancehall
view post Posted on 5/5/2009, 23:00




i 3 volti della paura è spettacolare, la scena finale poi è un must
 
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Eclipze
view post Posted on 9/5/2009, 20:29




Io recentemente ho visto Il Rosso Segno della Follia (1970). Anche se non è ai livelli degli altri film che avevo visto, è un ottimo giallo intriso di humour nero e atmosfere gotiche. Bello davvero
 
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mimhe
view post Posted on 16/6/2009, 12:11




ho di recente visto questi due lungo metraggi:
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il primo è il fanta-horror ispiratore di Alien,
il secondo un "peplum" onirico ed oscuro, forse visivamente il miglior film di Bava (ma solo visivamente).
 
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mimhe
view post Posted on 19/6/2009, 01:33




ho appena finito questo: Il rosso segno della follia
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Film non amato dalla critica ma che ad un fan di Bava entra dritto nel cervello: una carrellata di immagini e personaggi pescati dritti dall'intera filmografia del regista in questione e giustapposti su un canovaccio che sembra rievocare il realismo misterico di Riccardo Freda. Vedetelo. Un thriller spiritato ed onirico.
Credo ce Dario Argento lo conosca a memoria.
 
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Eclipze
view post Posted on 19/6/2009, 18:47




CITAZIONE (mimhe @ 19/6/2009, 02:33)
Credo ce Dario Argento lo conosca a memoria.

Quotone galattico. Film molto bello, come ho scritto anche sopra. forse non tra i migliori di bava, ma comunque ottimo
 
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mimhe
view post Posted on 24/6/2009, 00:43




colmata altra grande lacuna in materia Bava (che il barone mi perdoni per averlo fatto solo ora):
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un thriller/dramma iper-violento in cui la fuga coincide con lo sprofondare nell'efferatezza.
pellicola sempre tesa che si perde solo nel finale (quì si nota un grosso calo registico e di sceneggiatura sottolineato da una conclusione affrettata che non sviluppa completamente tutti gli input). Credo una delle pellicole cardine dell'intero genere Pulp. Tarantino lo adorerà, Michael Haneke con il suo Funny Games dimostra di aver osservato la gestione della tensione di CA, per non parlare della vicinanza di Kalifornia e degli spunti inviati a La Casa del Diavolo.
Insomma, come al solito, Bava detta le regole.

 
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view post Posted on 24/6/2009, 11:21

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Bellissimo Cani arrabbiati, 10 volte più duro e spietato del più duro polizziottesco a lui contemporaneo. Tarantino ha pubblicamente detto di ammirarlo, e se ricordo bene è anche uno di quelli che è stato invischiato nel suo recupero, visto che il film ha avuto una vicenda produttiva assai travagliata.
Davvero non ti è piaciuto il finale? A me è sembrato la classica ciliegina sulla torta, degno dei migliori finali del grande Mario. Impressionante poi la prestazione di Don Backy, degna del miglire Tomas Milian.

Se ti piacciono le atmosfere gotiche, recupera anche
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La frusta e il corpo (1963)
Un gioiellino di necrofilia e morbosità :)
 
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mimhe
view post Posted on 24/6/2009, 12:36




CITAZIONE
Se ti piacciono le atmosfere gotiche, recupera anche
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La frusta e il corpo (1963)
Un gioiellino di necrofilia e morbosità :)

ho recuperato tutto di bava... me ne mancano da vedere 3 o 4... ma ci siamo
periodo dedicato al completamento monografie :)
 
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Eclipze
view post Posted on 24/6/2009, 19:38




questi me li devo procurare, si si
 
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