Cogliendo le segnalazioni di alcuni utenti della Neuroprigione, mi avvicino un paio di giorni fa all'album Hephaestus, prodotto degli americani Iceburn nel lontano 1993.
Ero un pò in apprensione perchè Hephaestus è un monolite di 28 canzoni per 79 minuti complessivi, e le informazioni che avevo parlavano di hc folle unito con elementi di jazz e psichedelia, che solitamente non stanno benissimo insieme. Eppure questa creazione delle menti malate degli (allora) 4 musicisti provenienti dallo Utah non si staccca dal mio lettore cd: ossianici, potenti ma di quella potenza "minimale" che caratterizza soltanto chi proviene dall'hardcore, reiterano riff spezzati e hanno tensioni math, noise, talvolta pseudo-industrial, talvolta voivodiane. E la voce è, per una volta, espressiva e non si limita a strillare o grugnire.
Nel disco è possibile rintracciare ben più di un elemento che avremmo trovato - 3 anni più tardi - in un disco chiamato Aenima... dico solo questo
Il gruppo, dalle poche notizie che ho, è nato come trio nel 1991, e vedeva alla voce ed alla chitarra il mastermind Gentry Densley, Cache Tolman al basso e Joseph Chad Smith alla batteria; si è però poi arricchito di nuovi elementi nel prosieguo della sua carriera, prosieguo caratterizzato da album sempre più sperimentali - parlo per sentito dire, non ho ancora ascoltato niente oltre al bellissimo Hephaestus - e ostici.
Su Wikipedia e da altre parti sembra si siano sciolti nel 2000, anche se Gentry ha recentemente partecipato al progetto Ascend di cui abbiamo parlato in questi lidi.
Intanto, consiglio Hephaestus a tutti. Poi magari se qualche esperto ci dice quali altri album ascoltare è il benvenuto