NEUROPRISON

Quentin Tarantino

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view post Posted on 11/10/2009, 19:02

Too lazy to be scared

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Nato nel 1963, Tarantino è regista e sceneggiatore, ma è anche qualcosa in più: è il simbolo di un nerd che ce l'ha fatta, è un esempio di american dream versione pulp e nazional-popolare.
Appassionato di cinema ai confini dell'ossessione, ha una conoscenza spaventosa di b-movies (americani e non) dei generi più disparati, ama i fumetti, l'horror italico anni 60 e 70, Jerry Lewis, le pellicole giapponesi di kung fu e i romanzi noir-pulp.
E' anche uno degli sceneggiatori americani più dotati e originali (suoi sono alcuni dei dialoghi più esileranti del cinema americano degli ultimi anni), oltre che un discreto attore e, ovviamente, un geniale regista.
Il suo merito è quello di avere creato una cifra personale, uno stile in cui convivono materiali alti (il noir americano e francese) e bassi (il trash, lo splatter, il fumettistico) senza soluzione di continuità. Il suo è un cinema d'autore che non disdegna di sporcarsi le mani con generi non-autoriali, e il risultato è che alla fine ha creato un genere tutto suo, ovvero il film "alla Tarantino" (genere che ormai conta centinaia di imitatori ed emuli, anche se nessuno all'altezza dell'originale)

Il film che lo fa conoscere è un noir, lo splendido
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che racconta di un colpo in cui non tutto va come previsto... Chiaramente ispirato al Kubrick di "Rapina a mano armata", è un congegno ad orologeria in cui tutto funziona alla perfezione: dalla direzione degli attori (tutti bravissimi) al ritmo. Ispirazione kubrickiana a parte, è un film anche fortemente personale, che da il via al genere-Tarantino: il dialogo iniziale tra i componenti della gang è assolutamente da culto, così come la scena più sanguinaria del film (che non descrivo per non togliere il piacere della visione a quei pochi sfortunati che non l'hanno visto).

La notorietà gli arriva con
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In cui un cast all-star è coinvolto in vicende che più pulp non si può. Tarantino riesce a padroneggiare tantissimi piani narrativi e intesse un puzzle temporale in cui le varie vicende si intrecciano con una precisione cronometrica.
Poco da dire, un altro capolavoro a mio parere.

A sorpresa, torna ad un noir quasi classico con Jackie Brown, una malinconica storia di perdenti che spiazza i fan ma che è a tratti molto bella.
Da questo momento in poi, ogni film di Tarantino è un evento per critica e pubblico, e qualsiasi cosa si voglia pensare di Kill Bill e del progetto Grindhouse, la bravura del personaggio è quella di averli fatti diventare - in un modo o in un altro - dei veri e propri "casi" mediatici.

In questi giorni è nelle sale con Inglorious bastards, di cui abbiamo parlato nel topic "Action-Thriller-Horror", un film forse controverso ma in cui il "tocco" di Tarantino è rimasto immutato.

Ci sono tantissime altre cose da dire del buon Quentin, tipo la sua amicizia con altri registi, le sue sceneggiature, le opere "minori", e questo topic servirà anche a questoscopo :)
 
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VII.
view post Posted on 12/10/2009, 09:01




Al di là dei film, di cui si parla spesso, voglio spendere qualche parola a riguardo delle sue collaborazioni. Ovvero: apprezzo il fatto che sia circondato da attori e registi [mi riferisco soprattutto a Rodriguez] con cui ho l'impressione abbia legato moltissimo; ad esempio Harvey Keitel [Le Iene, Dal Tramonto all'Alba,...] che come attore stimo moltissimo, Danny Trejo [quest'ultimo più un feticcio di Rodriguez], Uma Thurman, Tim Roth [uno dei miei attori preferiti], etc.
Il fatto che nei film tarantiniani compaiano spesso artisti già usati nelle passate pellicole indica che non c'è solo il rispetto tra icone del grande cinema, ma un rapporto di intesa e profonda collaborazione che secondo me migliora nettamente la resa delle performance a film ultimato. E questo non è solo un rapporto tra attore-regista e che è limitato solo ad una interpretazione, ma si estende in tutto il cast, dove le interazioni dei personaggi sono resi in maniera eccelsa con toni talvolta diversi da pellicola a pellicola ma che si contraddistinguono ogni volta per la profonda personalità di tutti i characters [vedi i personalissimi dialoghi per tutta la filmografia di Tarantino, da Le Iene fino a Grindhouse passando per Pulp Fiction a citare qualche nome].

Penso che questo feeling sia un grande rafforzo per la recitazione, rendendo i personaggi molto più personali ed immedesimati negli attori, e di conseguenza la visione del film risulta a mio parere maggiormente piacevole e interessante da guardare anche per le interpretazioni stesse [andando oltre il seguire solamente lo svolgersi della trama].

Per le collaborazioni con Rodriguez farò un discorso a parte, insieme sono dei pazzi visionari. E li adoro.

Edited by VII. - 12/10/2009, 18:24
 
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view post Posted on 12/10/2009, 16:11

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Vero quello che dici, evidentemente Tarantino ci sa fare con gli attori, visto che molti ritornano per più di un film: credo che questo dipenda dal fatto che recitare in un film di Tarantino ti spinge a toccare corde surreali che difficilmente utilizzi con gli altri registi.

Sempre a sostegno della tua tesi, c'è anche da dire che grazie a Tarantino qualche attore caduto nel dimenticatoio o in disgrazia ha potuto tornare alla ribalta: esemplificativo il caso di John Travolta, che prima di Pulp fiction versava in cattivissime acque, mentre dopo è tornato prepotentemente alla stardom.
 
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Edvard
view post Posted on 12/10/2009, 16:40




CITAZIONE (Vortex Surfer @ 12/10/2009, 17:11)
Vero quello che dici, evidentemente Tarantino ci sa fare con gli attori, visto che molti ritornano per più di un film: credo che questo dipenda dal fatto che recitare in un film di Tarantino ti spinge a toccare corde surreali che difficilmente utilizzi con gli altri registi.

Sempre a sostegno della tua tesi, c'è anche da dire che grazie a Tarantino qualche attore caduto nel dimenticatoio o in disgrazia ha potuto tornare alla ribalta: esemplificativo il caso di John Travolta, che prima di Pulp fiction versava in cattivissime acque, mentre dopo è tornato prepotentemente alla stardom.

Tutto ciò ha qualcosa in comune con Lynch. :)

Su Tarantino prima di esporre qualche mia considerazione attendo di vedere anche "Bastardi Senza Gloria", cmq gradisco non poco in linea di massima quello che è riuscito a costruire ed i tratti cardine del suo cinema.


 
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view post Posted on 12/10/2009, 16:50

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La citazione di Lynch è interessante. Nella presentazione ho scritto che una delle caratteristiche peculiari di Tarantino è di sapere mischiare coerentemente materiale "alto", colto, e materiale "basso", triviale.
Se ci pensiamo, è la stessa cosa che ad un livello più astratto Lynch fa da un trentennio a questa parte.
David Foster Wallace ha scritto in questo saggio che...

CITAZIONE
Tarantino ha fatto con (...) Lynch quello che Pat Boone ha fatto con Little Richard e Fats Domino: ha trovato (piuttosto ingegnosamente) un modo di prendere quello che c’è di caratteristico, ruvido e minaccioso nel suo lavoro e l’ha omogeneizzato, sbattuto fino a farlo diventare liscio, piacevole e igienico a sufficienza per il consumo di massa

Non mi trovo d'accordo al 100%, ma è indubbia l'influenza di Lynch nel cinema tarantiniano.
 
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bobafett
view post Posted on 12/10/2009, 18:43




CITAZIONE (Vortex Surfer @ 12/10/2009, 17:50)
ma è indubbia l'influenza di Lynch nel cinema tarantiniano.

beh diciamo pure che Tarantino vorrebbe avere un centesimo del talento visionario di Lynch ;)
comunque se un'influenza c'è, secondo me è proprio a livello di "metodo", come ha scritto David Foster Wallace.

ma nei fatti siamo agli antipodi, soprattutto per ciò che fanno adesso Tarantino e Lynch.
sto parlando della fruibilità dell'opera cinematografica.
perchè se è vero che i materiali di partenza sono più o meno gli stessi, gli obiettivi (e conseguentemente i linguaggi) sono diametralmente opposti.

in questo senso ammiro molto il cinema di Tarantino perchè pur non rinunciando alla fruibilità della sua opera (anzi cercando di renderla il più "facile" possibile), riesce a mantenere un livello elevato di complessità artistica che ne rende avvincente la visione anche al più pubblico più smaliziato.
 
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Edvard
view post Posted on 12/10/2009, 19:02




CITAZIONE (bobafett @ 12/10/2009, 19:43)
CITAZIONE (Vortex Surfer @ 12/10/2009, 17:50)
ma è indubbia l'influenza di Lynch nel cinema tarantiniano.

beh diciamo pure che Tarantino vorrebbe avere un centesimo del talento visionario di Lynch ;)
comunque se un'influenza c'è, secondo me è proprio a livello di "metodo", come ha scritto David Foster Wallace.

ma nei fatti siamo agli antipodi, soprattutto per ciò che fanno adesso Tarantino e Lynch.
sto parlando della fruibilità dell'opera cinematografica.
perchè se è vero che i materiali di partenza sono più o meno gli stessi, gli obiettivi (e conseguentemente i linguaggi) sono diametralmente opposti.

in questo senso ammiro molto il cinema di Tarantino perchè pur non rinunciando alla fruibilità della sua opera (anzi cercando di renderla il più "facile" possibile), riesce a mantenere un livello elevato di complessità artistica che ne rende avvincente la visione anche al più pubblico più smaliziato.

assolutamente, è chiaramente da vederla in tal senso....che è poi la chiave del successo di Tarantino.


 
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view post Posted on 12/10/2009, 23:08

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CITAZIONE (bobafett @ 12/10/2009, 19:43)
sto parlando della fruibilità dell'opera cinematografica.
perchè se è vero che i materiali di partenza sono più o meno gli stessi, gli obiettivi (e conseguentemente i linguaggi) sono diametralmente opposti.

in questo senso ammiro molto il cinema di Tarantino perchè pur non rinunciando alla fruibilità della sua opera (anzi cercando di renderla il più "facile" possibile), riesce a mantenere un livello elevato di complessità artistica che ne rende avvincente la visione anche al più pubblico più smaliziato.

Concordo assolutamente. Mi sono fatto questa idea cialtrona: Lynch utilizza materiale "basso" e lo eleva ad opera d'autore, mentre Tarantino compie l'operazione opposta, fa apparire cioè più commerciale, talvolta trash e triviale, quello che invece è un prodotto d'autore.
 
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Neuros
view post Posted on 7/11/2009, 12:21




CITAZIONE (bobafett @ 7/10/2009, 13:47)
Bastardi senza Gloria è il classico fumettone tarantiniano. come lo era, in senso buono, Pulp Fiction e come lo sono stati, in senso deteriore imho, i due Kill Bill. e nel fumettone USA, vogliamo ricordare anche che il crossover comics/cinema è un pallino del regista, i nazisti ed il terzo reich hanno delle precise connotazioni grottesche, surreali, quasi divertenti a tratti.
detto questo possiamo lasciarci alle spalle tutte le accuse di falso storico, di poca credibilità della vicenda etc. che gli sono piovute addosso.
Dice bene Vortex, Quentin è un ottimo sceneggiatore e si diverte un mondo a scrivere dialoghi, e Inglorious Bastards in questo senso non fa eccezione.
ma si poteva fare di più, secondo me, e alla fine anche a me ha lasciato un po' di amaro in bocca.
manca il guizzo, la svolta a sorpresa, l'imprevedibilità che anche nel marasma citazionista di Tarantino qualche volta salta fuori (meglio sarebbe dire "saltava").
i tempi di Reservoir Dogs sono decisamente lontani.

comunque Hans Landa è un bel personaggino.

riporto qua le considerazioni su Inglorious Bastards così sfruttiamo il topic ora che ce lo avessimo.
Per i film arrivo sempre tardi come le merdine, comunque, il film mi è piaciuto davvero molto, forse quest'anno è quello che mi ha coinvolto di più nella visione. Sono d'accordo con quanto dice boba, i dialoghi hanno focalizzato al massimo l'attenzione e proprio per questo la durata del film non è risultata eccessiva, poi io generalmente preferisco nettamente dalle due ore in su :D
Comunque tutto il film è caratterizzato in prevalenza da andamenti lenti e in mezzo alcune scene movimentate, per questo motivo e per la tematica della guerra mi ha ricordato qualcosa di The Deer Hunter (filmone), anche se ovviamente le intenzione dei due film sono separate da una voragine. E' vero che forse il finale potesse dare qualcosa di più, ma alla luce del film si incastra comunque molto bene con i suoi andamenti.
Non conoscevo Cristoph Waltz, la candidatura come attore non protagonista sarebbe il minimo, per quanto valgano. E Melanie Laurent > Diane Kruger oh!
 
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view post Posted on 7/11/2009, 12:54

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CITAZIONE (Neuros @ 7/11/2009, 12:21)
E Melanie Laurent > Diane Kruger oh!

Sarà che sto attraversando un periodo kraut, ma la penso all'opposto :D

Io ribadisco che i primi 15 minuti di film sono un capolavoro assoluto: recitazione, dialoghi, primi piani, ritmo, tutto assolutamente perfetto. Il resto non è tutto a questo livello, diventa un passatempo per certi versi bambinesco. L'idea ad esempio di prendere a bastonate tutti i cattivi è una fantasia tipicamente infantile...
SPOILER (click to view)
...così come quella di chiuderli tutti in un posto e farli esplodere

e questo, seppur tipicamente pulp e così truly Tarantino, mi ha reso il film un po' meno godibile, non all'altezza dei già citati 15 minuti iniziali.
 
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Beppew
view post Posted on 12/11/2009, 10:40




Un grande per me, anche l'ultimo è un capolavoro.
A parte Jackie Brown (che dovrò rivedere) per me sono tutti ad un livello pazesco i suoi film, ovviamente con Pulp Fiction un gradino sopra.
 
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dirk.
view post Posted on 12/11/2009, 20:19




CITAZIONE (Vortex Surfer @ 7/11/2009, 12:54)
Io ribadisco che i primi 15 minuti di film sono un capolavoro assoluto: recitazione, dialoghi, primi piani, ritmo, tutto assolutamente perfetto. Il resto non è tutto a questo livello, diventa un passatempo per certi versi bambinesco.

Io ho visto il film due volte, la prima ero arrivato al cinema esattamente alla fine del primo episodio e devo dire che, avendolo poi rivisto interamente, ero più contento della versione mutilata. Non tanto perchè la prima scena sia brutta o noiosa di per sè (tutt'altro), solo che c'è una differenza di tono tra quella e tutto il resto del film, che la rende sgradevole. Voglio dire, a me IB è piaciuto, anche molto, perchè è letteralmente esilarante in più di un frangente, oltre a traboccare di immaginazione, personaggi fantastici, dialoghi coinvolgenti e scene di tensione mozzafiato (per non dire degli attori): un "thrill ride" per dirla all'americana. Beh, visto che questi sono i punti di forza del film, io la Storia con la S maiuscola l'avrei lasciata alla porta, non tanto perchè sia irrispettoso buttarla nella mischia, quanto piuttosto perchè la prima scena non predispone adeguatamente lo spettatore a fruire dei punti di forza del film.

Riguardo Tarantino in generale, il mio film preferito è di gran lunga Jackie Brown, seguito da Kill Bill 2, ossia i suoi film dove i personaggi hanno interazioni che vadano al di là dello scambio di battute da pub. Terzo viene RD (o forse IB a questo punto), che pure possiede alcuni di quegli elementi, bel film anche quello, sicuramente. Pulp Fiction lo trovo un film abbastanza figo, ma non mi ha mai lasciato nulla, Kill Bill 1 idem, Death Proof invece l'ho trovato un po' sottotono.
 
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Edvard
view post Posted on 7/2/2010, 16:27




Ancora non avevo commentato Inglorious Bastards, parto da queste considerazioni:

CITAZIONE
Ma di suo il problema non sarebbe anche quello, infatti per 2 ore me lo son anche goduto con sufficenza, ma è la parte finale che ho trovato proprio indifendibile, una cazzata, solo perchè non l'ho mai fatto non mi sono alzato e andato: quelle morti eccellenti, chi ha visto il film capirà, 2 in particolare. Dai, ma che senso ha? Neanche in ottica 'fiction' riesco a dargli una giustificazione che non renda il film una delusione colossale. Piaccia o meno, non è andata così, perchè trasformare questo normale film di genere di ambientazione storica in una ucronia che neanche Sharon o degli storici con la tessera di partito del Likud avrebbero saputo rendere così bella...

CITAZIONE
A me il finale di Inglorious basterds non ha dato il fastidio che ha dato a baku.nin, però mi ha dato la sgradevole sensazione che il film alla fin fine non fosse altro che una burlonata, per di più di cattivo gusto: sembra che Tarantino volesse suscitare negli spettatori, alla visione del finale pirotecnico, lo stesso entusiasmo ebete manifestato dai nazisti nel vedere le "eroiche imprese" del cecchino.

ecco, qui sto con il secondo punto di vista; il finale mi ha lasciato parecchio l'amore in bocca ma a ben pensarci conclude proprio la linea tracciata durante l'intero film, il problema è che in tutti gli altri capitoli la trama grottescha e surreale è resa alla grande grazie alla forza dei dialoghi, decisamente in evidenza rispetto all'azione.

in generale non un capolavoro ma certamente un ottimo film, il fatto poi che il personaggio di Landa sia di gran lunga il più caratterizzato ed in evidenza la vedo come un'ulteriore vendetta contro il nazismo, dato che rappresenta "il traditore".



 
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view post Posted on 18/1/2013, 12:31

Too lazy to be scared

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Qualcuno ha visto Django unchained?

220px-Django_Unchained_Poster
 
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celestopoli
view post Posted on 18/1/2013, 13:18




CITAZIONE (Vortex Surfer @ 18/1/2013, 12:31) 
Qualcuno ha visto Django unchained?

(IMG:http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/t...ined_Poster.jpg)

Non ancora, ma sono molto curioso anche se lo temo un po', in quanto cultore di Django del 1966. Il tributo di Takashi Miike mi piacque, mo vediamo che ha combinato Tarantino.
 
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