NEUROPRISON

Ben Frost, By The Throat [2009]

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view post Posted on 23/11/2009, 11:49
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By The Throat [2009]

Esternare le sensazioni che da "By The Throat" non è cosa facile.
Immaginate una notte, in una foresta ghiacciata, al chiaro di luna, una passeggiata psichedelica tra i lupi, accompagnati da un contorto pensiero di alienamento.
Sembra d'assistere ad un Cronenberg meno ermetico, ma ancor più sbilenco, tra ruggiti noize-drone, elettronica di base sofisticata, ambient del più eccelso, pianoforte e chitarre minimal. Melodie incredibili, in un mondo che sembra incantato, nonchè ostile e oscuro, come un last minute verso nuova vita.
Il punto forte è che sia tutto storto, nemmeno minimamente immediato o prevedibile, per un effetto-viaggio assolutamente estremo.
Citazioni e nomi non ne faccio, tanto so già che chi apprezza non ha dubbi.
Grazie a unanota, c'ha contaminati lui.

http://www.myspace.com/theghostofbenfrost

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Ben Frost, dall'Australia a Reykjavik.
 
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er T. alias Uao!
view post Posted on 23/11/2009, 11:56




Descrizione molto, mooolto interessante. Appena possibile gli dò un'ascolto ;)
 
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vinci.
view post Posted on 23/11/2009, 12:04




e devi damiano, è un disco della madonna.
gelido e sognante, a volte violentissimo a volte invece ti coccola.
un disco da sentire al buio, la luce ne è nemica.
bello bello bello.
 
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view post Posted on 23/11/2009, 12:06
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ondarock 7,5

Dai ragazzi, quelli di Alva Noto, Tim Hecker, Nadja, Pan Sonic e compagnia bella, si trasferiscano di qua.
 
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mardelleblatte
view post Posted on 23/11/2009, 13:09




Non mi hai mai totalmente preso, eppure c'è da dire che ha una personalità davvero sui generis, un miscuglio di post-rock, minimalismo (per il disco precedente tutti a parlare dell'influenza di Arvo Part) e glitch/noise e altro, tutto su laptop. Unire nel "genere" dinamismo e contemplazione come fa lui non è da tutti.

Devo ancora ascoltare By The Troat comunque.
 
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view post Posted on 23/11/2009, 13:13

Too lazy to be scared

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Li ho ascoltati qualche giorno fa su consiglio di Unanota e li ho segnalati nel topic su Ambient e affini.
La descrizione di Enoch è perfetta, musica gelida ma molto comunicativa, a tratti terrorizzante.
 
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ad.amasio industrialis
view post Posted on 23/11/2009, 16:57




Capolavoro.
é da quasi due settimane che mi tormenta.
 
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unanota
view post Posted on 23/11/2009, 18:02




Ben Frost, basterebbe dire: australiano trapiantato in Islanda. ^_^
"By the Throat" sembra essere uscito completamente in sordina, a dispetto dell'intensità e del lavoro concettuale/di composizione dietro al disco (album lunghissimo e con un'evidente costruzione ragionata; si meriterebbe etichette ben più blasonate, vedi Kranky).
Personalmente non trovo che questo disco sia più "glaciale" del precedente (BELLISSIMO!) "Theory Of Machines" (2007); quello era anzi decisamente più elettronico, più privo di "umanità" nei suoni; Ben Frost ha sempre lavorato su composizioni fortemente dinamiche, creando/sviluppando/annientando paesaggi senza però rifarsi sempre e solo a tecniche additive/cumulative; e quindi "Theory Of Machines" conteneva sì elementi molto minimali e (anche) ambienti decisamente più carichi, ma con una dinamica compositiva molto personale.
"By The Throat" mi sembra invece completamente diverso: la matrice sonora è diversa perché contiene frammenti di archi, strumenti acustici e altri elementi sulla linea di confine con la sonorità puramente elettronica. Ma anche l'elettronica pura di "By The Throat" mi sembra per certi versi molto distante dal precedente album (e quindi distante anche dai wall of noise di gente come Tim Hecker), perché si tratta spesso di distortissimi rigurgiti rumorosi che però hanno un che di palpabile / materico. Un suono vivo, capace di respirare.
 
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Edvard
view post Posted on 23/11/2009, 18:31




sto ascoltando ora....dio mio è stupendo, non mi aspettavo una cosa del genere, anche a livello stilistico.
 
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view post Posted on 23/11/2009, 20:26
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Dove sono gli amanti di Twin Peaks? non vi ricorda nulla il titolo di questo pezzo?

SPETTACOLO, ribadisco.
 
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Arianrhod
view post Posted on 24/11/2009, 11:50




Assolutamente si, disco stupendo, la descrizione di Enoch rispecchia alla perfezione il viaggio ai confini della realtà dove si viene catapultati da quest album. Ottima scoperta.
 
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celestopoli
view post Posted on 24/11/2009, 17:07




Sono al secondo ascolto e non trovo le parole. L'unica che mi viene è "capolavoro".
 
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view post Posted on 30/11/2009, 22:56
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Capolavoro dai, discussione chiusa, se non avete ancora ascoltato, vi perdete uno dei dischi cardine di quest'anno che sta per finire.
Riascoltavo anche oggi, i passaggi col pianoforte, da musica classica moderna, o neoclassica, con gli ululati sotto, mi rivoltano i sentimenti come poche cose.
 
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view post Posted on 1/12/2009, 09:41
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Finito il primo ascolto in cuffia. Ringrazio ENOCH di cuore per questo disco. Sono sicurissimo che diventerà una droga e mi accompagnerà per tutto l'inverno. Inutile dire che rientrerà nella mia classifica di questo splendido 2009.
Necessita ancora di tanti ascolti ma ormai il mio orecchio è abbastanza "allenato" per sbilanciarsi: capolavoro (anche per me sì).
A livello emozionale mi ha richiamato molto quel disco che si chiama Perdition City degli Ulver...e con questo ho detto tutto.
 
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mardelleblatte
view post Posted on 1/12/2009, 23:48




Pare di sentire più una band elettroacustica; il noise è chirurgico in quanto digitale ma si anima in maniera tale da acquisire un certo calore, mentre gli inserti di strumenti acustici più o meno trattati danno un tono malinconico quando non drammatico.

Personalmente devo dire che preferisco il precedente, Theory of Machine, più coeso come disco e, strano a dirsi conoscendomi, più freddo e glaciale nell'umore.

A riguardo ho beccato un'intervista:

http://www.themilkfactory.co.uk/st/2009/11...s-of-the-night/

CITAZIONE
(domandando a Oren Ambarchi, propietario di un negozio di dischi) “what is there that sounds like this, but works like this” and I held up two records: (The Deftones’) White Pony, and Arvo Pärt ‘s Tabula Rasa. He couldn’t name anything, and in a very crude and simplified way, I knew there and then there was a record that needed to be made that could feed on that space

inutile dire che citando il mio disco rock preferito e la mia opera classica preferita come punti di riferimento, quest'uomo ha guadagnato in una volta centinaia di punti

Edited by mardelleblatte - 2/12/2009, 00:12
 
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51 replies since 23/11/2009, 11:49   1370 views
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