CITAZIONE (malinconica @ 20/12/2009, 19:27)
Quoto tutto. Anticipatrice di tutte le tendenze "out" di ieri come di oggi.. animata da una passione profonda e coerente, un genio come pochissimi altri.
I suoi sono dischi che, più di tutti, fanno riflettere sul termine jazz e sui (non)confini del genere, o di tutti i generi, per quello che valgono. Oltre al capolavoro citato da malinconica consiglio anche "Universal Conciousness", forse meno radicale ma altrettanto bello.
Ah già che siamo in tema di free jazz estremo, mi permetto di citare una perla inattaccabile:
"Talmente avanti da essere praticamente indietro", più vicino alle esigenze primigenie della non-forma jazz che a un qualsiasi concetto astratto di evoluzione compositiva, Black Woman è una macchina desiderante impazzita e libera di osannare intonando un coito. Tutto sembra impazzire, in realtà sono corpi che si affrontano fino a rimanere senza fiato, la chitarra di Sharrock è madida di sudore.
Tutto questo per esplicare come il "free" sia stato secondo me, frutto di un percorso conoscitivo votato a scoprire quali pulsioni e quale tensione emotiva/desiderante/politica fornisca energia alla musica jazz, ed salta gli occhi il modo in cui le ambizioni spirituali di Alice Coltrane e la lussuria di Sharrock abbiano francamente moltissimo in comune. In termini di trasporto, urgenza e risultati, per quanto mi riguarda il VERO jazz è questo qua... quello dei Braxton, degli Ayler, Coleman, Brotzman, Parker (tutti e due heheheh), Zorn, Sun Ra, di certo non quello dei Weather Report o di Jaco "sopravvalutata testa di cazzo" Pastorius.
CITAZIONE (nitraus @ 20/12/2009, 19:56)
senza contare quelli che il jazz l'hanno imbastardito andando a gettare i semi per tantissima della musica di oggi. anche qui, tra i tanti cito thelonious monk e fela kuti, entrambi forse più assimilabili al funk che non al jazz tout-court. ma fela kuti è stato grande per essere riuscito a sconfinare anche in un certo kraut..
Guarda, no. Mentre Monk di jazz ne ha suonato, Kuti non lo metterei nel Jazz.. La differenza sta nel modo di articolare il groove: nel funk l'importante è che il battito sia continuo e trascini tutto con sè. Il rapimento jazzistico è molto diverso: multidirezionale, sfuggente.