NEUROPRISON

In The Eyes Of God

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morpheo33
view post Posted on 29/12/2009, 01:16




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1 - In The Eyes Of God 3:11
2 - Going To Hell 7:09
3 - Spotting A Unicorn 1:20
4 - Possession 1:03
5 - The Color Of Psychic Power 2:05
6 - Mayari 3:22
7 - Soldier Of Fortune 1:50
8 - Bionic Cock 1:54
9 - Argali 2:13
10 - Afterlife 1:46
11 - Himself 1:40
12 - Daddy 1:13
13 - Who Is The Black Angel? 1:27
14 - Martial Law 2:32
15 - False Reality 2:37
16 - The Russian Child Porn Ballet 1:36
17 - The Cold Harshness Of Being Wrong Throughout Your Entire Life 1:43
18 - Honor 2:18
19 - Worn Out 0:57
20 - There Is No End 8:44


Non c'è che dire, proprio una bella copertina ha scelto Steve Austin per questo "In the Eyes of God". Elegante, fine raffinata, proprio come la musica che si cela dietro ad essa. Questo lavoro targato 1999 ci riporta ai Today is the Day più violenti e catartici. Il tentativo di un approccio più melodico e sperimentale che aveva caratterizzato il precedente "Temple of the Morning Star" non è stato però abbandonato del tutto, bensì superato, sublimato, stravolto nella velocità e nella schizofrenia.

Parlare di grindcore non è a mio avviso lecito: troppo alto il tasso tecnico dei tre componenti, e troppi e troppo fulminanti i cambi di tempo e di atmosfera che caratterizzano i diversi brani. Troppo ingombrante, in definitiva, l'ego smisurato di mister Austin, troppo penetrante il suo disagio esistenziale, troppo disturbante il suo grido di odio e di dolore. Ma ciò nonostante il grindcore rimane la cosa più vicina a questo delirio sonoro, altrimenti non definibile. Un grindcore, beninteso, inzuppato per i piedi nell'acqua rancida di una fetida fogna di un manicomio criminale.

20 pezzi per 50 minuti di follia allo stato puro, un massacro che non trova particolari punti di riferimento se non nel genio malato, inimitabile, inconfondibile di Steve Austin, oramai una garanzia nel più ampio panorama della musica estrema a tutto tondo. Rintracciabili qua e là delle vaghe influenze mutuate dal death metal classico (chitarre ronzanti che ricordano talvolta i Morbid Angel, blasfemissime mitragliate vocali che ovviamente si ispirano al Glenn Benton dei Deicide), ma per il resto "In the Eyes of God" è la rielaborazione dell'arte malefica di Austin in chiave ancora più brutale e mefistofelica. Il genio autistico di Austin è oramai come l'acqua stagnante di un putrido stagno che con il tempo fermenta esalando veleni sempre più nocivi e pestilenziali.

A portare una ventata di freschezza, una formazione del tutto rivoluzionata. E c'è da dire che questa volta Austin si contorna di musicisti davvero straordinari, e parlo di quei Brann Dailor (batteria) e Ben Kelliher (basso) che di lì a poco andranno ad ingrossare le fila dei fenomenali Mastodon. In particolare Dailor si rende responsabile di una prova davvero maiuscola: incredibile il suo drumming, in continua evoluzione, ma sempre e comunque devastante.

Che altro aggiungere? I brani, senza concedere alcunchè alla melodia, scorrono dinamici, fantasiosi, animati dalla follia incontenibile di Austin che vomita tutto l'odio possibile contro Dio, contro la "Grande Bugia" che si cela dietro alla figura di Dio: il grido/lamento di furore/dolore di Austin, carnefice e vittima al contempo, è un turbine di follia assassina che macina e secerne emozioni negative senza trovare un attimo di respiro o di riflessione. Come non citare, per esempio, l'abisso emotivo in cui ci trascinano i sette rivoltanti minuti di "Going to Hell", oppure il micidiale trittico "Spotting a Unicorn" - "Possession" - "The Color of Psychic Power", tre schegge epilettiche che non possono che lasciare senza fiato l'incauto ascoltatore.

Brani brevi, irrazionali, disarticolati in non-strutture, in cui a fare il buono ed il cattivo tempo è il latrato disturbato e disturbante di Austin, che tratteggia agghiaccianti monologhi sempre e comunque intrisi di sangue, disprezzo, disperazione.

Il fantasma di "Temple of the Morning Star", le astruse costruzioni di chitarra, i desolanti arpeggi, le atmosfere allucinate che avevano caratterizzato il lavoro di due anni prima riemergono solo a tratti, trasfigurate, fagocitate, tritate nel caos tremebondo che anima questa nuova incarnazione della Setta di Nashville: cori di bambini infestano "The Russian Child Porn Ballet", mentre in "Argali", "Who is the Black Angel?", "False Reality" e "Martial Law" l'insana arte di Austin si placa momentaneamente nella paranoia e nella malattia, prima che la furia grind torni nuovamente a spazzare via tutto.
"There is no End", annichilente brano di chiusura, c'inganna nelle sue false conclusioni, come in un gioco di scatole cinesi, accompagnadoci direttamente all'Inferno attraverso i ritmi frenetici di una coda strumentale da cardiopalma e le inquietanti nenie di un rito voodoo.

Un capolavoro. Per quanto mi riguarda, superiore anche a quel "Temple of the Morning Star" che da molti viene additato come l'apice artistico dei Today is the Day. Ascoltare per morire.

"BY MEMENTOMORI FROM DE-BASER"

:)

Dimenticavo quasi a scrivere l'anno di pubblicazione: 1999, ed è il quinto lavoro!
 
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Tigersuit
view post Posted on 29/12/2009, 01:24




Recensione molto "sentita" direi, è stata colmata una lacuna. ;)
 
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view post Posted on 29/12/2009, 10:53

Too lazy to be scared

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Veramente molto buona la recensione, complimenti.

SPOILER (click to view)
MEMENTOMORI sei tu, Morpheo, no?
 
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Tigersuit
view post Posted on 28/3/2010, 17:05




Altro grande disco del Reverendo, sicuramente non la sua prova migliore anche a causa di una certa omogeneità nella scrittura dei pezzi, soprattutto se si considerano Temple Of The Morning Star e Sadness Will Prevail. Proprio per questo non lo riascolto così spesso come gli altri.

Da segnalare su questo disco il drumming di Brann Dailor, una vera e propria macchina infernale del ritmo al servizio del rifferama infuocato di Steve, come si può evincere da questa bomba, che è anche uno dei miei brani preferiti:



 
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Michele Audiodrome
view post Posted on 28/3/2010, 17:47




Il lavoro dei TITD che adoro di più insieme a temple of the morning star!
 
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view post Posted on 29/3/2010, 22:04
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"Arcimago a due mani"

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Se a qualche utente di passaggio potesse mai servire...

www.lastfm.it/music/Today+Is+the+Day/In+the+Eyes+of+God

Tutto (o quasi) l'album in streaming , eccetto la prima traccia.
 
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5 replies since 29/12/2009, 01:16   188 views
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