Su consiglio di Zino1987 ho visto Kill your idols...
(di Scott Crary, USA 2004)
Una bella rievocazione della scena Nowave newyorkese di inizio anni 80, con un parallelismo con alcuni artisti che, nel ventesimo secolo, hanno preso palese ispirazione da tale scena (Liars, Black Dice, Yeah Yeah Yeahs, Gogol Bordello).
Ne viene fuori una "commemorazione" appassionante, con le testimonianze di molti bigs della scena (Lydia Lunch, Sonic Youth, Michale Gira, Jim Thirlwell, Arto Lindsay) e molti spezzoni d'epoca.
Secondo me il documentario si perde un pò quando vuole ergersi a paladino dell'integrità dei prime movers contro la "superficialità" dei giovani gruppi che palesemente la richiamano; anche perchè, col senno di poi, i giovani innovatori degli anni 80 - contrariamente a quanto dichiarano - non sono privi di influenze, in primis Lou Reed e i suoi Velvet Underground.
Volevo poi soffermarmi su un discorso "estetico": a parte Lydia Lunch, che è stata una delle donne più sexy della faccia della terra da giovane ed è tutt'altro che disprezzabile oggi a 50 anni, la cosa che mi ha fatto riflettere è la sorprendente bellezza del volto di tutti i protagonisti intervistati (Thurston Moore, Lee Ranaldo, Michael Gira, Thirlwell; persino il faccione di Branca è affascinante, senza parlare dell'asimmetrica capoccia di Lindsay, talmente brutta dall'essere bella), quasi che l'amore per una musica ostica e astrusa abbia preservato i loro visi dai segni del tempo.