NEUROPRISON

Passato Vs Presente, chi sta vincendo?

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Tigersuit
view post Posted on 12/1/2012, 10:22







Prendendo spunto dal trend della Reunion-mania a cui stiamo assistendo da diversi anni, ho pensato di approfondire un argomento sui cui vado riflettendo da diverso tempo: il "boom del Passato".

Viviamo in un epoca in cui, parallelamente alla smaterializzazione della musica e alla digitalizzazione della cultura, si assiste a un massiccio investimento nel passato: ristampe, deluxe edition, reunion a volontà, concerti tipo il "Don't Look Back" - basati sulla intera riproposizione di capolavori del passato - revivalismi e riciclaggi assortiti, il ritorno del vinile e della cassetta, etc. etc. Il fenomeno non è circoscritto solo alla musica, basta vedere cosa succede in altri ambiti per rendersene conto (vedi i continui remake - cinematografici o di serie televisive - l'abbigliamento e i videogiochi vintage, l'architettura retrò, etc. etc.).

La domanda è la seguente: "E se il periodo più serio per il futuro della nostra cultura musicale fosse...il passato?" Ritenete che tutto sia stato già detto e che la musica abbia definitivamente perso il suo potenziale innovativo?

 
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Tigersuit
view post Posted on 12/1/2012, 11:20




Interessante quanto diceva Michele nel topic degli At The Drive In, a proposito di musica nuova e reunion:

CITAZIONE (Michele Audiodrome @ 10/1/2012, 18:54) 
è colpa degli ascoltatori, perché è pieno di musica nuova e incredibile, eccitante e alla portata di tutti (intendo gruppi nuovi che tentano di aggiungere qualcosa di nuovo al corso della musica, non per forza gente che inventa e stravolge, perché in fondo anche atdi e refused venivano fuori da una tradizione e hanno apportato innovazioni senza rompere col passato o inventarsi chissachè...). Basterebbe non guardare solo al passato e dare ascolto anche a chi debutta oggi.
Poi nulal vieta di dievrtirsi con una sana reunion, ma non è che ci siano troppe reunion perché manca musica nuova, è che gli ascoltatori sono in gran parte diventati pigri e poco motivati, epr cui preferiscono le minestre riscaldate ;) almeno io la penso così :)

 
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Skoteinos!
view post Posted on 12/1/2012, 11:30




la penso assolutamente come Michele: di roba figa ce n'è a vagonate pure adesso, il problema è che spesso devi andare a cercartela e la maggior parte delle persone non ha tempo/voglia di farlo (tra l'altro con tutta la roba che esce ci vuole pure una notevole capacità di sintesi e comprensione quasi immediata di quello che si ascolta, altrimenti non si riesce a star dietro a "tutto")
non che sia obbligatorio farlo eh, ma poi magari son le persone che "una volta la musica era meglio"
 
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Phil Hosofer
view post Posted on 12/1/2012, 11:33




Per ora non sono ispiratissimo, vedo di buttar giù qualcosa nei prossimi tempi, però a parte condividere il pensiero di Michele, secondo me è anche "colpa" di molti musicisti: non so se la musica attuale abbia esaurito tutto il suo potenziale innovativo, però sicuramente per molti è più semplice far musica strizzando l'occhio al passato (facendolo, talvolta, passare per un atto post-moderno -vedi l'ultimo filone "indie" che trova il suo presente/futuro nella riproposizione degli 80's-) piuttosto che sbattersi un momento a cercare nuove vie. Certo, magari il problema è anche il fatto che non ci siano nuove vie, potrei dire di sì come anche no perché, ammettendolo in tutta onestà, sono il primo a non saperlo.
 
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Tigersuit
view post Posted on 12/1/2012, 11:49




Io non dico che non esista musica interessante in giro, anzi sono uno che ascolta molta musica "nuova", però non posso fare a meno di notare come questa musica sia spesso basata sulla rielaborazione di cose già dette e priva di un'autentica spinta innovativa. Ma d'altronde è difficile guardare in avanti perchè viviamo tempi caotici in cui non si capisce neanche cosa sia il presente. La musica e la cultura riflettono questo stato di disorientamento.

Fatemi un elenco dei generi nuovi e originali emersi negli anni 2.0 e poi ne parliamo...

Sufjan Stevens disse:

CITAZIONE
"il rock è un pezzo da museo...I giochi sono fatti, la ribellione è finita".

 
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view post Posted on 12/1/2012, 12:33

Too lazy to be scared

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Ricordo che avevi citato l'ultimo di Simon Reynolds, Retropolis, che parla proprio di questo: in un'epoca in cui tutta la musica è a portata di un click, abbiamo la possibilità si scaricare molta più roba di quanto sia l'effettiva quantità di tempo che abbiamo per ascoltarla. Da qui l'ascolto "usa e getta" e il citazionismo esasperato che ci permette di riconoscere le sonorità e "incasellare" il disco all'interno di categorie precise. Intendiamoci, Reynolds non dice niente di così originale, già nel sopravvalutatissimo Generazione X Douglas Coupland (nel 1990...) definiva "pedanteria musicale" la tentazione ad ascoltare unicamente per catalogare e incasellare, e durante tutti gli anni 90 c'è stato il tormentone "fine del Rock", che per certi versi poteva nascere fin dalla fine anni 60.

Sul discorso qualitativo, non saprei esprimermi... Fino alla metà degli anni 90, gli ascolti rock erano fortemente orientati dalla critica musicale, sempre pronta a scovare capolavori nascosti e next big things, oltre a pietre miliari; oggi ci sono tantissime altre strade, e la stessa critica musicale fa grande fatica a stare dietro ad un mercato così ampio... Tentare di stabilire se "si stava meglio quando si stava peggio" è un'impresa ben al di sopra delle mie possibilità...
 
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Skoteinos!
view post Posted on 12/1/2012, 14:37




CITAZIONE (Tigersuit @ 12/1/2012, 11:49) 
Io non dico che non esista musica interessante in giro, anzi sono uno che ascolta molta musica "nuova", però non posso fare a meno di notare come questa musica sia spesso basata sulla rielaborazione di cose già dette e priva di un'autentica spinta innovativa. Ma d'altronde è difficile guardare in avanti perchè viviamo tempi caotici in cui non si capisce neanche cosa sia il presente. La musica e la cultura riflettono questo stato di disorientamento.

Fatemi un elenco dei generi nuovi e originali emersi negli anni 2.0 e poi ne parliamo...

Sufjan Stevens disse:

CITAZIONE
"il rock è un pezzo da museo...I giochi sono fatti, la ribellione è finita".

beh, ormai fare qualcosa di totalmente nuovo è praticamente impossibile
a mio parere le nuove vie sono date da quei gruppi che prendono un po' qui e un po' lì e con personalità riescono a tirar fuori ottimi lavori

che poi ormai si dovrebbe arrivare a ragionare oltre i generi: all'ascolto si individua cos'è/cosa c'è dentro, altrimenti si rischia di partire prevenuti o eccessivamente esaltati per lavori più o meno buoni che siano


ma a parte i discorsi generali, per esempio secondo te quale potrebbe essere un nuovo genere/filone musicale?
al di là di dire "è tutto morto/finito" bisognerà pur trovare una via d'uscita no?
 
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This Is Forever!
view post Posted on 12/1/2012, 14:47




Piu che altro io non capisco la necessità di cercare il "nuovo a tutti i costi". Cosa si può ancora fare di nuovo a tutti i costi? Molto probabilmente la capacità di innovare si era già esaurita da tempo e non ce ne siamo mai accorti davvero. Il nuovo per me è un'altra cosa, credo che al giorno d'oggi sia impossibile pretendere la nascita di generi mai sentiti prima, del tutto innovativi, inventati da zero. No, non ci credo, al giorno d'oggi non credo si debba cercare il nuovo al 100%, credo invece si debba innovare, ovvero, partire da delle basi e metterci sopra le proprie idee, fino a creare qualcosa che pur guardando al passato ha un sapore nuovo.

Quanto al discorso qualitativo, per me qui si và molto su un problema psicologico, ovvero l'idealizzazione del passato, il famoso "...eh, ai miei tempi", insomma, per quanto non mi abbia entusiasmato, Midnight In Paris la dice lunga su come la penso su questo argomento. Naturalmente a chi aveva vissuto gli anni '80 negli anni '90 avrà criticato la musica di quel periodo guardando al decennio precedente come il più grande. Bisogna semplicemente saper apprezzare il meglio di ogni periodo senza idealizzare nulla, poi ovviamente in un determinato periodo storico è normale che vi sia stata l'esplosione di un genere che magari preferiamo, ma credo che il mio discorso sia più generale. Spero di essermi fatto capire abbastanza bene, anche se è dura in effetti...

E sinceramente in fondo non capisco perchè si cerca a tutti i costi l'innovazione totale. sarò strano, ma a me basta che dei ragazzi suonino con passione, con una passione che si senta, che ci sia, e questo è già un gran punto di partenza.

Edited by This Is Forever! - 12/1/2012, 14:49
 
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view post Posted on 12/1/2012, 14:48
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Oggi esce tanta musica bella quanta ne usciva nei 60, 70, 80, 90...
Solo che bisogna faticare di più ad andarsela a cercare. Perché ne esce molta di più in generale.
A molti pesa il culo e preferiscono crogiolarsi nella musica che ascoltavano quando hanno scoperto l'esistenza della musica stessa, che per loro rimane oggettivamente il periodo migliore della storia. E' un'idiozia, ovviamente.

Premesso che forse nel 2020 potremmo dire cosa è rimasto del primo decennio degli anni 2000...

Fatto sta che le reunion servono a tirare su i soldi per la bamba, probabilmente.
Oppure a mantenere un tenore di vita che non si riesce più a sostenere.
Oppure perché uno ha ancora voglia di suonare le cose che suonava 10 anni prima. Sarà legittimo, no?
Cioè, mi pare ben difficile definire dove inizia la malafede e finisce la buona fede.
 
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This Is Forever!
view post Posted on 12/1/2012, 14:52




CITAZIONE (Dolph Lundgren @ 12/1/2012, 14:48) 
Oggi esce tanta musica bella quanta ne usciva nei 60, 70, 80, 90...
Solo che bisogna faticare di più ad andarsela a cercare. Perché ne esce molta di più in generale.
A molti pesa il culo e preferiscono crogiolarsi nella musica che ascoltavano quando hanno scoperto l'esistenza della musica stessa, che per loro rimane oggettivamente il periodo migliore della storia. E' un'idiozia, ovviamente.

Premesso che forse nel 2020 potremmo dire cosa è rimasto del primo decennio degli anni 2000...

Fatto sta che le reunion servono a tirare su i soldi per la bamba, probabilmente.
Oppure a mantenere un tenore di vita che non si riesce più a sostenere.
Oppure perché uno ha ancora voglia di suonare le cose che suonava 10 anni prima. Sarà legittimo, no?
Cioè, mi pare ben difficile definire dove inizia la malafede e finisce la buona fede.

Quoto tutto, e in particolare il discorso sulle reunion.

Non vedo perchè criminalizzarle.

Magari uno può pure suonare quelle stesse cose di prima con passione, e non vedo perchè non bisognerebbe starne contenti.

Il peggio c'è invece quando fai come i Get-Up Kids che tornano in studio e, con tutta la buona volontà che ci avranno messo, tirano fuori le cagate.
 
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el ciel0
view post Posted on 12/1/2012, 15:54




per quel che concerne le reunion, io non credo siano da stigmatizzare, per lo meno quando si limitano ai live. Infondo chi ha meno di una certa età non ha mai potuto vedere un live di atdrive in, refused o faith no more, ben venga quindi una riproposizione di concerti.
La cosa antipatica sarebbe il caso di un gruppo defunto da 10 anni che esce con un nuovo disco( spero non capiti agli atdi), lo trovo anche ingiusto verso i fan, dato che sarebbe certamente qualcosa fatto a tavolino e privo di passione
 
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Edvard
view post Posted on 12/1/2012, 16:00




CITAZIONE (Dolph Lundgren @ 12/1/2012, 14:48) 
Oggi esce tanta musica bella quanta ne usciva nei 60, 70, 80, 90...
Solo che bisogna faticare di più ad andarsela a cercare. Perché ne esce molta di più in generale.

vero, la differenza sta che nel passato la portata innovativa delle band storiche è gioca forza maggiore....ma questo è normale, più che altro in generale penso che in passato ci fosse forse maggiore personalità (che è diverso dall'essere innovativi) ed anche che essendoci appunto meno musica era più facile per tutto il panorama musicale, pubblico ed addetti ai lavori riconoscersi entro certi canoni.

poi è evidente che ogni decennio ha partorito le sue schifezze e le sue genialità.

 
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Tigersuit
view post Posted on 12/1/2012, 22:49




CITAZIONE (Vortex Surfer @ 12/1/2012, 12:33) 
Ricordo che avevi citato l'ultimo di Simon Reynolds, Retropolis, che parla proprio di questo: in un'epoca in cui tutta la musica è a portata di un click, abbiamo la possibilità si scaricare molta più roba di quanto sia l'effettiva quantità di tempo che abbiamo per ascoltarla. Da qui l'ascolto "usa e getta" e il citazionismo esasperato che ci permette di riconoscere le sonorità e "incasellare" il disco all'interno di categorie precise. Intendiamoci, Reynolds non dice niente di così originale, già nel sopravvalutatissimo Generazione X Douglas Coupland (nel 1990...) definiva "pedanteria musicale" la tentazione ad ascoltare unicamente per catalogare e incasellare, e durante tutti gli anni 90 c'è stato il tormentone "fine del Rock", che per certi versi poteva nascere fin dalla fine anni 60.

Sul discorso qualitativo, non saprei esprimermi... Fino alla metà degli anni 90, gli ascolti rock erano fortemente orientati dalla critica musicale, sempre pronta a scovare capolavori nascosti e next big things, oltre a pietre miliari; oggi ci sono tantissime altre strade, e la stessa critica musicale fa grande fatica a stare dietro ad un mercato così ampio... Tentare di stabilire se "si stava meglio quando si stava peggio" è un'impresa ben al di sopra delle mie possibilità...

Il libro di Reynolds - Retromania - è forse la migliorie analisi sullo stato della musica del XXI secolo che io abbia mai letto.

Al di là di questo, l'apertura di questo topic non è stata dettata da una semplice "operazione nostalgia" (tipo "ah i bei tempi...", "viva il vintage" o "la musica di prima era più figa", anche perchè chi mi conosce sa che sono un ascoltatore insaziabile e appassionato di musica nuova), ma piuttosto dal desiderio di discutere criticamente dell' ossessione che gli anni 2.0 stanno dimostrando di avere verso il passato, a più livelli. Perchè ciò che io osservo è una cultura malata e ossessionata da ciò che c'era prima.

Senza voler trovare il "nuovo a tutti costi", mi chiedo perchè non si inventa più nulla e perchè il Passato ha sempre più potere nelle dinamiche creative.


@Simone: tu sei un fan di musica emo. Ecco, per me le band del revivalismo emo 2.0 sono solo dei simpatici ed onesti nostalgici, perennemente in debito verso gli anni '90. Stanno resuscitando un sentimento che sembrava morto e sepolto. Perchè sta succedendo tutto ciò? Perchè la nostra è un epoca in cui la dimensione privata prevale su quella pubblica e protestataria, e la cultura emo degli anni '90 era fondata proprio sull'aspetto privato e confessionale. I gruppi emo dei nostri giorni sono sicuramente figli dei nostri tempi, ma si esprimono con stili e modalità proprie di un passato recente.

L'analisi riguarda anche altri ambiti musicali ovviamente, ne parlerò prossimamente.

Edited by Tigersuit - 12/1/2012, 23:16
 
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This Is Forever!
view post Posted on 13/1/2012, 10:39




CITAZIONE (Tigersuit @ 12/1/2012, 22:49) 
CITAZIONE (Vortex Surfer @ 12/1/2012, 12:33) 
Ricordo che avevi citato l'ultimo di Simon Reynolds, Retropolis, che parla proprio di questo: in un'epoca in cui tutta la musica è a portata di un click, abbiamo la possibilità si scaricare molta più roba di quanto sia l'effettiva quantità di tempo che abbiamo per ascoltarla. Da qui l'ascolto "usa e getta" e il citazionismo esasperato che ci permette di riconoscere le sonorità e "incasellare" il disco all'interno di categorie precise. Intendiamoci, Reynolds non dice niente di così originale, già nel sopravvalutatissimo Generazione X Douglas Coupland (nel 1990...) definiva "pedanteria musicale" la tentazione ad ascoltare unicamente per catalogare e incasellare, e durante tutti gli anni 90 c'è stato il tormentone "fine del Rock", che per certi versi poteva nascere fin dalla fine anni 60.

Sul discorso qualitativo, non saprei esprimermi... Fino alla metà degli anni 90, gli ascolti rock erano fortemente orientati dalla critica musicale, sempre pronta a scovare capolavori nascosti e next big things, oltre a pietre miliari; oggi ci sono tantissime altre strade, e la stessa critica musicale fa grande fatica a stare dietro ad un mercato così ampio... Tentare di stabilire se "si stava meglio quando si stava peggio" è un'impresa ben al di sopra delle mie possibilità...

Il libro di Reynolds - Retromania - è forse la migliorie analisi sullo stato della musica del XXI secolo che io abbia mai letto.

Al di là di questo, l'apertura di questo topic non è stata dettata da una semplice "operazione nostalgia" (tipo "ah i bei tempi...", "viva il vintage" o "la musica di prima era più figa", anche perchè chi mi conosce sa che sono un ascoltatore insaziabile e appassionato di musica nuova), ma piuttosto dal desiderio di discutere criticamente dell' ossessione che gli anni 2.0 stanno dimostrando di avere verso il passato, a più livelli. Perchè ciò che io osservo è una cultura malata e ossessionata da ciò che c'era prima.

Senza voler trovare il "nuovo a tutti costi", mi chiedo perchè non si inventa più nulla e perchè il Passato ha sempre più potere nelle dinamiche creative.


@Simone: tu sei un fan di musica emo. Ecco, per me le band del revivalismo emo 2.0 sono solo dei simpatici ed onesti nostalgici, perennemente in debito verso gli anni '90. Stanno resuscitando un sentimento che sembrava morto e sepolto. Perchè sta succedendo tutto ciò? Perchè la nostra è un epoca in cui la dimensione privata prevale su quella pubblica e protestataria, e la cultura emo degli anni '90 era fondata proprio sull'aspetto privato e confessionale. I gruppi emo dei nostri giorni sono sicuramente figli dei nostri tempi, ma si esprimono con stili e modalità proprie di un passato recente.

L'analisi riguarda anche altri ambiti musicali ovviamente, ne parlerò prossimamente.

Non capisco cosa si intenda per "non si inventa più nulla", oggi inventare qualcosa da zero è praticamente impossibile, tant'è che se pure uno volesse fare un nuovo genere del tipo: Scorreggiacore, non si potrà dire che sia nuovo in quanto Roger Waters lo suonò già diversi anni indietro. Oggi si deve innovare partendo da basi già scritte, perchè tutto, o quasi, è stato già scritto.

Poi non capisco come si possa dichiarare morto un sentimento, per giunta così intimista come quello Emo. Le emozioni e l'interiorità continuano a vivere, sia il 1996 che il 2012. Sicuramente è stata fatta un'operazione di revivalismo, incanalando però le influenze in forme nuove, per questo dire che si tratta di mere imitazioni del passato mi sembra una banalità, ma basta ascoltare per capire: va bene l'influenza Cap 'N Jazz (che sono stati un gruppo miliare, e si vede anche da questo, dalla capacità di influenzare il futuro) ma trovami un gruppo anni '90 che suoni come i Grown Ups o i Castevet o i Crash Of Rhinos. Ripeto, c'è senza dubbio lo spunto e l'influenza, altrimenti non saremmo qui a dire che gruppi come i Cap 'N Jazz sono stati fondamentali, ma l'influenza viene incanalata in forme nuove. Ed è questo quanto si deve fare.

Fatto salvo che comunque le mere imitazioni non è detto che debbano essere necessariamente brutte, guarda tu quel capolavoro di Amateurs & Professionals dei Penfold, che sono il primo a dire sia un worship totale dei Mineral.
 
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Tigersuit
view post Posted on 13/1/2012, 11:33




CITAZIONE (This Is Forever! @ 13/1/2012, 10:39) 
CITAZIONE (Tigersuit @ 12/1/2012, 22:49) 
Il libro di Reynolds - Retromania - è forse la migliorie analisi sullo stato della musica del XXI secolo che io abbia mai letto.

Al di là di questo, l'apertura di questo topic non è stata dettata da una semplice "operazione nostalgia" (tipo "ah i bei tempi...", "viva il vintage" o "la musica di prima era più figa", anche perchè chi mi conosce sa che sono un ascoltatore insaziabile e appassionato di musica nuova), ma piuttosto dal desiderio di discutere criticamente dell' ossessione che gli anni 2.0 stanno dimostrando di avere verso il passato, a più livelli. Perchè ciò che io osservo è una cultura malata e ossessionata da ciò che c'era prima.

Senza voler trovare il "nuovo a tutti costi", mi chiedo perchè non si inventa più nulla e perchè il Passato ha sempre più potere nelle dinamiche creative.


@Simone: tu sei un fan di musica emo. Ecco, per me le band del revivalismo emo 2.0 sono solo dei simpatici ed onesti nostalgici, perennemente in debito verso gli anni '90. Stanno resuscitando un sentimento che sembrava morto e sepolto. Perchè sta succedendo tutto ciò? Perchè la nostra è un epoca in cui la dimensione privata prevale su quella pubblica e protestataria, e la cultura emo degli anni '90 era fondata proprio sull'aspetto privato e confessionale. I gruppi emo dei nostri giorni sono sicuramente figli dei nostri tempi, ma si esprimono con stili e modalità proprie di un passato recente.

L'analisi riguarda anche altri ambiti musicali ovviamente, ne parlerò prossimamente.

Non capisco cosa si intenda per "non si inventa più nulla", oggi inventare qualcosa da zero è praticamente impossibile, tant'è che se pure uno volesse fare un nuovo genere del tipo: Scorreggiacore, non si potrà dire che sia nuovo in quanto Roger Waters lo suonò già diversi anni indietro. Oggi si deve innovare partendo da basi già scritte, perchè tutto, o quasi, è stato già scritto.

Poi non capisco come si possa dichiarare morto un sentimento, per giunta così intimista come quello Emo. Le emozioni e l'interiorità continuano a vivere, sia il 1996 che il 2012. Sicuramente è stata fatta un'operazione di revivalismo, incanalando però le influenze in forme nuove, per questo dire che si tratta di mere imitazioni del passato mi sembra una banalità, ma basta ascoltare per capire: va bene l'influenza Cap 'N Jazz (che sono stati un gruppo miliare, e si vede anche da questo, dalla capacità di influenzare il futuro) ma trovami un gruppo anni '90 che suoni come i Grown Ups o i Castevet o i Crash Of Rhinos. Ripeto, c'è senza dubbio lo spunto e l'influenza, altrimenti non saremmo qui a dire che gruppi come i Cap 'N Jazz sono stati fondamentali, ma l'influenza viene incanalata in forme nuove. Ed è questo quanto si deve fare.

Fatto salvo che comunque le mere imitazioni non è detto che debbano essere necessariamente brutte, guarda tu quel capolavoro di Amateurs & Professionals dei Penfold, che sono il primo a dire sia un worship totale dei Mineral.

E' strano constatare come, in un epoca dove abbiamo tutto e dove tutto è raggiungibile, ci si accontenti di così poco. Ma cazzo stiamo parlando di arte e l'arte è vita, fantasia, creatività, speranza.

Internet ci ha rincoglioniti, questa è la verità, e siamo qui ad osannare l'ennesima band tributo.
 
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55 replies since 12/1/2012, 10:22   1027 views
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