CITAZIONE (Dolph Lundgren @ 12/1/2012, 14:48)
Oggi esce tanta musica bella quanta ne usciva nei 60, 70, 80, 90...
Solo che bisogna faticare di più ad andarsela a cercare. Perché ne esce molta di più in generale.
A molti pesa il culo e preferiscono crogiolarsi nella musica che ascoltavano quando hanno scoperto l'esistenza della musica stessa, che per loro rimane oggettivamente il periodo migliore della storia. E' un'idiozia, ovviamente.
Non so se oggi esca musica bella come nei decenni da te citati, ma mi trovo in netto disaccordo sul concetto di "faticare per andarsela a cercare".
Primo, perchè non è affatto vero che reperire musica è più faticoso oggi, e chi ha più di 30 anni come me si ricorda come fino ad un 15nnio fa bisognava fare salti mortali per recuperare dischi (vecchi, ma anche nuovi) che oggi si trovano digitando due stringhe ed aspettando un paio di minuti.
Secondo: capisco che, nel mare magnum di uscite quotidiane, sia un'operazione più lunga quella di trovare autentiche gemme, ma contesto l'idea che ascoltare musica significhi setacciare il web e spulciare quanto più possibile, perchè è un'operazione che equipara l'ascolto della musica ad un obbligo contrattuale. Sarà l'età, ma preferisco mettere nel lettore cd un disco che ho vicino (anni 60, 70, 80, 90, 2000 e 2010) piuttosto che incollarmi allo schermo del pc (ed alle sue sfigate casse) ad ascoltare 250 dischi del 2011-12 per potere dire - beccandone magari uno decente - "questi qua sono grandi, e LI HO SCOPERTI IO!".
CITAZIONE (Tigersuit @ 13/1/2012, 11:33)
E' strano constatare come, in un epoca dove abbiamo tutto e dove tutto è raggiungibile, ci si accontenti di così poco. Ma cazzo stiamo parlando di arte e l'arte è vita, fantasia, creatività, speranza.
Internet ci ha rincoglioniti, questa è la verità, e siamo qui ad osannare l'ennesima band tributo.
Io non sarei così drastico. Sono anch'io sommamente irritato dalle (auto?)proclamatesi "bands del decennio" che non fanno altro che rirpoporre (spesso senza neanche troppa verve) sonorità new wave e new romantic (giusto per non soffermarci solo sull'emo), ma per fortuna in giro c'è anche altro. Osare e sperimentare sono cose buone e giuste, ma per quanto mi riguarda non sono affatto garanzia che si stia facendo Arte. Per citare David Foster Wallace (che scrisse queste cose già nel lontano 1990), quando "l'unico criterio di valutazione di ogni singolo prodotto realizzato è la sua stravaganza, la sua incongruità, la sua capacità di distinguersi da una massa", allora l'unico scopo dell'Arte diventa "quello di stupire"; e questa per me non è (necessariamente) Arte. Sempre per usare le parole di DFW, "I nuovi ribelli potrebbero essere artisti pronti a rischiare lo sbadiglio, gli occhi al cielo, il sorriso di sufficienza, le strizzatine d'occhio, la parodia dei fini umoristi, i '
Dio mio quant'è banale'. A rischiare di essere accusati di sentimentalismo, di melodrammaticità, di eccessiva sprovvedutezza. Di debolezza".