Wild Nothing è un progetto partorito dalla mente di Jack Tatum.
Per quanto americano d'origine, il buon Tatum trae ispirazione soprattutto dall'indie inglese anni 80 e 90, proponendo un mix sognante e malinconico di shoegaze, dark "à-là-Cure" e pop chitarristico.
Gemini, la sua opera prima, è un bellissimo album di pop trasversale.
Il riferimento più immediato è quello ai The pains of being pure at heart, ma riletti in un ottica meno aggressiva e in-your-face, calcando molto più la mano sulle atmosfere.
I Cure sono numi tutelari per entrambe le bands, ma mentre i TPOBPAH si ispirano alle opere di Smith e soci che vanno dalla seconda metà degli anni 80 fino a Wish, i Wild Nothing sono molto più vicini ai Cure di 17 seconds e Faith, corredati però anche da momenti sognanti stile Cocteau Twins e parentesi più gaze stile primi Slowdive. Il tutto in bassa fedeltà e con una dose di genuinità (cit.) che distanzia i WN da molti coevi calligrafici omaggi all'indie-shoegaze.
Da qualche tempo si trova anche il nuovo, Nocturne.
Come si evince dal titolo, un disco ancora più atmosferico e malinconico del predecessore.
Il songwriting rimane ispirato, la produzione è molto più curata; forse manca quell'atmosfera "casalinga" che aveva reso Gemini così affascinante, ma dopo ripetuti ascolti è impossibile parlare male di Nocturne.