Dare una definizione del genere noir è assai problematico.
Il noir sta in una terra di confine oscura tra il giallo tradizionale, il dramma (o talvolta il melodramma), il thriller e persino l'horror.
Nel noir solitamente c'è qualche omicidio e ci sono le indagini, ma sono molto più sfumate le differenze tra "buoni" e "cattivi". C'è l'amore e c'è (soprattutto) il sesso, ma sono entrambi spinti all'ennesima potenza, virano verso l'estremo e spingono i protagonisti a fare cose estreme. C'è il sangue, spesso tanto sangue, ma contrariamente all'horror è sangue che non suscita paura o ribrezzo, ma empatia vuoi nei confronti di chi è chiamato a versarlo vuoi - nei migliori esempi del genere - nei confronti di chi lo sparge.
Se negli altri generi (giallo, dramma, horror) la trama consiste nel tentativo di recuperare un ordine che per varie ragioni - un crimine, una passione, un elemento soprannaturale - è stato destabilizzato, nel noir non c'è un ordine da ristabilire, la realtà è una merda a prescindere.
Rimane il fatto che provare a generalizzare le caratteristiche di un genere così frastagliato è impresa ardua se non impossibile, si può soltanto guardare ammirati gli esempi migliori del genere. Genere che ha avuto il massimo fulgore, in USA e in Francia, negli anni 40 e 50, ma che permane nella cinematografia fino ai giorni nostri sotto varie forme: quello classicista di un
L.A. Confidential, quella deviante de
La promessa dell'assassino, quella immaginifica dei fratelli Coen.
E' un genere che amo molto ma che non conosco benissimo; ammetto candidamente che i miei noir classici preferiti sono i meravigliosi:
Viale del Tramonto (di B. Wilder)
e
Rapina a mano armata (di S. Kubrick)
Tra i film recenti, il mio preferito rimane a distanza di tempo ancora questo:
I soliti sospetti (di B. Singer)
Se avete consigli Noirprigionieri, pendo dalle vostre labbra.
