Faccio giusto una menzione in apertura al gruppo 'noiserock' (termine riduttivo per loro) che mi sta più a cuore, gli Oxbow
Vi traccio una minidiscografia:
Fuckfest [1990, Pathological]: primo lavoro. Sporco e mal rifinito, decisamente rock e già psicotico e folle. Rumorismi da punk ultra-estremizzato si combinano alle bestialità assortite del frontman Eugene Robinson, ancora acerbo ma già ben piazzato. Senza dimenticare momenti melodici e riflessivi che già fanno capolino
King of the Jews [1992, CFY records]: già molto complesso il secondo disco degli Oxbow oltre a brani di una schizofrenia magnifica che fanno anche uso di concretismi (il clap clap di Daughter) il disco contiene il classico blues-noise Angel, mentre nella seconda parte dell'album la band si perde in marasmi vicini ad una sorta di concrete rock assolutamente mai sentito prima (e nemmeno dopo)
Let Me Be A Woman [1995, Brinkman Records/Crippled Dick Hot Wax Records]: è il disco più noise-rock di tutta la loro discografia, quello più guitar-oriented e meno d'atmosfera, contiene dei groove davvero forti e non ha moltissimissimo male di vivere (quanto basta). Prova molto solida e ottima per i neofiti del gruppo
Serenade In Red [1997, SST Records/Crippled Dick Hot Wax Records]: e qui cominciamo a buttare giù paroloni tipo 'discone' e 'capolavoro'. Nella serenata ci sono tutti gli elementi dell'oxbow-suono: le atmosfere tesissime e opprimenti, i pezzi che spaccano (Lucky è il miglior noise-metal di questo lato dell'universo), brani più sinceramente rockeggianti e altri ultradissonanti, nonchè un po' di sano e genuino blues (cantato con Jarboe tra l'altro!). Cominciano anche a spuntare gli strumenti addizionali - archi e pianoforte - che faranno da padrone in The Narcotic Story
An Evil Heat [2002, Neurot]: ahia. Mazzate. Mazzate brutte. Non ci sono più elementi separati o diverse alchimie nell'oxbow-suono: è tutto martoriato e rimescolato in un enorme pastone sonoro noise-concrete-rock-boh, maledettamente teso e intenso fino all'inverosimile. Il dronerock finale di Shine è solo per stomaci forti
The Narcotic Story [2007, Hydrahead]: il disco secsi. Accompagnati da un pianoforte e da una sezione di archi "che avrebbe fatto gemere Barry White" (fantastico) gli Oxbow realizzano il loro disco meno rumoroso (prodotto da Joe Chiccarelli che ha anche vinto un award per la produzione di TNS) ma anche uno di quelli più vari per le atmosfere e le sonorità messe in campo. Più bluesy, più negromusic, più sottile e minimale ma non per questo meno efficace.