Considerazioni inattuali nel senso proprio del termine: non solo a 13 anni dall'apertura del topic (che, visti gli ultimi sviluppi, sembrano 130 nella percezione, almeno nella mia), ma anche perchè priva di referenti in un forum svuotato quanto il concetto di DIY.
Detto di una pandemia che, se non ha completamente demolito il senso "antagonista" del DIY, ne ha quantomeno alterato i paradigmi in modi che a tutt'oggi non sono facilmente intellegibili, rimane il silenzio di un luogo web come questo che per la scena italiana ha rappresentato, per un breve periodo di tempo, un piccolo punto di riferimento.
La mia prospettiva, intendiamoci, non vuole essere in alcun modo nostalgica; sono uno dei pochi che da sempre dichiara di non nutrire nessuna reverenza nei confronti del DIY di per sè, di dubitare dell'intrinseca "superiorità morale" della scena e di diffidare di chiunque si erga a paladino del "vero" DIY rispetto a quello falso perchè "intorbidito dai legami con il mondo del mercato".
Casomai è la constatazione che, in qualsiasi modo lo si voglia intendere, il DIY appare, proprio alla luce del silenzio che da anni caratterizza il Neuroprison, quasi una "stagione della vita": una fase transitoria che, diventando "grandi", lascia posto ad altro. Tutto perfettamente naturale e vecchio come il cucco, ma da rimarcare alla luce delle altisonanti dichiarazioni dell'epoca, che con gli occhi di oggi fanno un po' tenerezza perchè dettate, ora lo si può dire con sicurezza, da impeto giovanile frammisto a mancanza di senso di realtà o quantomeno da resposabilità connesse alla vita adulta.
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